I dannati non muoiono
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Recensione della Redazione QLibri
I dannati non muoiono
La Fannucci, con la pubblicazione TimeCrime, ci propone un hard boiled davvero fresco e scoppiettante. Un libro, di circa 200 pagine, che si legge in un tranquillo pomeriggio senza mai stancarsi, infatti la trama, senza inutili intricate costruzioni, si dipana meravigliosamente e ci descrive una storia che ti arriva nella mente come un pugno in pieno viso.
Nisbet interpreta ottimamente, con il suo stile, il genere letterario di cui sopra, creando un investigatore privato, il buon Windrow, il quale in una San Francisco nebbiosa, viene coinvolto in una storia che ad ogni pagina lascia sgomenti sul come il genere umano possa interpretare la vita e la sessualità, senza mai scivolare nel volgare o nello scontato, descrive semplicemente la realtà, ecco un altro aggettivo da affibiare all'opera: concreta.
Il protagonista, Martin Windrow, mi ha ricordato un altro grande personaggio della letteratura scozzese, John Rebus, il frutto della creatività dello scrittore Ian Rankin. I personaggi sono tutti molto ben delineati e si inseriscono meravigliosamente in una trama asciutta, solida che solo in alcune descrizioni forse diviene un po' prolissa ma si sopravvive.
In questa storia il protagonista non si limita ad indagare su un caso di omicidio ma affronta il pericolo, in modo anche violento, mostrandosi come un vero dannato per il quale ci si chiede può non morire??? Questo non ve lo rivelo ma vi garantisco che Windrow vive e il suo modo di fare è semplice come un colpo di pistolla alla tempia.
Complimenti TimeCrime.
Buona lettura a tutti.
Syd