I contendenti
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class action
Grisham ha recentemente ampliato il suo campo di gioco con una mossa in narrativa per ragazzi. Ne I Contendenti si dimostra che è a suo agio con l'umorismo: nonostante il filo della storia vede David crociato per conto di un ragazzo birmano in coma indotto da avvelenamento da piombo, c'è una spessa vena sorniona, e umorismo nero che attraversa il cuore di questo romanzo, in gran parte grazie ai magnifici, sgradevoli e meravigliosamente carismatici Finley e Figg.
Con il suo stile leggero Grisham consente una facile comprensione anche a chi è a digiuno di termini legali, inoltre l'autore torna a parlare di "class action". Il tema fa riflettere su come, nelle azioni collettive contro ricche società, la guerra ai risarcimenti sia spesso più imitante della giustizia stessa.
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DISCRETO, QUASI BELLO
Inutile dilungarmi con la trama visto che chi mi ha preceduto l'ha già fatto egregiamente, quindi passo direttamente a fare una mia personale analisi del libro.
innanzi tutto devo dire che temevo molto questa lettura poiché già in passato avevo avuto modo di riscontrare una certa "caduta creativa" da parte di Grisham: ebbene, questa volta la debacle non c'è stata e ne sono molto lieto considerando il personaggio in questione, autore di veri e propri capolavori.
Siamo a livello dei suoi più meritati successi? No, ma non si può essere sempre da 100/100, soprattutto quando si ha a che fare con una carriera così lunga.
E' a mio avviso un libro scritto molto bene ( da qui deriva il 5 allo stile ), molto legal e poco thriller ( avvincente ma non un vero e proprio giallo ), con dei protagonisti davvero ben tratteggiati, accattivanti e niente affatto "aridi" bensì carichi di empatia.
Cosa gli manca per essere un gran libro?
Sicuramente Grisham avrebbe dovuto rendere più scoppiettante la vicenda principale: succede né più né meno quello che ci si aspetta, senza colpi di scena, da cui la mancanza del lato "thriller" della faccenda. Ecco, l'inventiva in quest'opera non è ai massimi livelli ma tutto poggia sulla maestria di uno scrittore dalle doti ben collaudate, che riesce a creare un qualcosa di piacevole pur senza avere in questa occasione particolari lampi di genio. Buone idee di partenza ( David che abbandona il suo primo studio legale, la vicenda del Krayyoxx, la storia della famiglia birmana, ... ) che però vengono sviluppate senza esiti memorabili.
Diciamo che alla fine, più che un giallo assomiglia a un romanzo, ma per essere un grande romanzo avrebbe avuto bisogno di coinvolgere emotivamente il lettore in modo da poter poi essere ritenuto indimenticabile.
Un bel libro ( o quasi ) che conferma le magnifiche doti narrative di Grisham senza aggiungere molto al suo palmarès: poteva andare peggio e siccome la storia scorre via piacevolmente perché non consigliarlo? Non si vive di soli capolavori, no?
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Un legal thriller affascinante
Per chi ama i legal thriller di John Grisham , “ I Contendenti” è un romanzo emblematico, in cui l’Autore riversa tutta la sua profonda conoscenza delle attività che ruotano nel campo legale. In questo affascinante thriller, Grisham apre una illuminante finestra sul tema delle cosiddette “class action”, nello specifico riguardanti azioni legali di massa contro gli effetti collaterali di un farmaco ipocolesterolemizzante. I contendenti sono ovviamente due : da una parte un famosissimo studio legale, di quelli con decine di soci e centinaia di avvocati e paralegali, assoldato dalla potente casa farmaceutica produttrice del farmaco incriminato, dall’altra uno squinternato studio legale “ da marciapiede “, costituito da due avvocati molto originali e di dubbia fama spinti all’azione dalla speranza di guadagnare e di far guadagnare ai pazienti affidatisi a loro un bel mucchio di soldi, aiutati da un giovane legale apparentemente inesperto, che si rivelerà alla fine il vero protagonista del romanzo. Nel processo che ne scaturisce, nulla potranno gli sprovveduti avvocati da strada contro lo strapotere della miliardaria casa farmaceutica, che riuscirà a presentare prove inoppugnabili sulla innocuità del farmaco in questione. Tuttavia il giovane e battagliero avvocato, lasciati non senza rimpianto i due soci perdenti, si metterà in proprio, forte di due successi che gli apriranno un sicuro avvenire : la vittoria ed un congruo risarcimento a favore di una povera famiglia asiatica contro una fabbrica di giocattoli dannosi per presenza di piombo nelle vernici e lo smascheramento di test su nuovi farmaci condotti dalla potente casa farmaceutica su popolazioni del terzo mondo, sottopagate e con esiti talora infausti.
Come al solito, Grisham è un autentico maestro nel tratteggiare con leggerezza ed ironia gli scalcinati avvocati che osano contrapporsi quasi con allegria e incoscienza ad una multinazionale del farmaco. Ed è sempre un maestro nel puntare il dito contro logiche di sfruttamento, spesso minimizzate e quasi sempre impunite. Da segnalare la presenza di un protagonista marginale, che spesso appare nei grandi romanzi : si tratta di un cane, un indefinibile meticcio che vive socializzando nel piccolo studio legale. Il suo nome è semplicissimo: AC, “Ambulance Chaser” ( cacciatore di ambulanze), pronto cioè sempre con un ringhio sommesso a segnalare il passaggio di un’ambulanza anche a grande distanza, con conseguente allerta degli avvocati sempre a caccia di potenziali clienti da infortuni stradali.
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La banda degli onesti
Un studio professionale definito “boutique”per compensarne la piccolezza.
Oscar è il socio anziano,incastrato in un matrimonio con la donna più avida e (passatemi il termine)rompiballe del secolo.
Wally è il socio junior, ha già divorziato quattro volte,è alcolista e qualche volta si fa pagare la parcella in natura.(Misteri della deontologia professionale.)
Poi c’è la segretaria-jolly-tuttofare-molto scansafatiche. Odia quando i suoi capi arrivano troppo presto perché la distolgono dal suo yogurt e dal giornale mattutino.
Infine AC,il loro cane,che ha il talento di abbaiare appena sta per avvenire un incidente automobilistico in modo che i suoi due padroni possano fiondarsi sul luogo del disastro ottenendo nuovi clienti.
Diciamolo chiaramente:una banda di sfigati.
Un giorno tutto ubriaco (è proprio un vizio in questo libro!)arriva David Zinc.
Laureato ad Harvard,intelligente,di ottima famiglia,stressato dal suo impiego precedente in un grande studio associato,decide di impulso e sotto i fumi di litri di birra di iniziare a lavorare anche lui nella boutique.
E la storia cambia…eccome se cambia!
Non sono una grande lettrice di Grisham,so che è noto al pubblico internazionale per i suoi legal thriller.
Beh a mio parere qui c’è molto legal e poco thriller,ma ciò non toglie nulla alla gradevolezza della lettura.
Grisham è davvero bravo nel far scorrere la trama focalizzando l’attenzione sui protagonisti.
E’una storia di uomini questa,dove molti vizi e poche virtù la fanno da padrone.
Avidità,alcolismo,pigrizia,incapacità professionali ci vengono raccontati con una persistente ironia che inevitabilmente ci porta a provare simpatia per tutti e a fare spudoratamente il tifo per la nostra squadra degli onesti.
Anche il tema della class action,qui presente e sempre tanto caro agli americani,viene sviscerato non tanto sotto un profilo giudiziario,quanto sotto un profilo morale:agli avvocati nulla importa della salute dei loro clienti,ciò che conta è beccarsi palate di dollari con parcelle sconsiderate.
Mi astengo infine dal soffermarmi sullo stile.Grisham non vende caterve di libri a caso:sa scrivere.
Ha tecnica e talento.
Un libro che definirei simpatico e che sento di consigliare a chi appassionato del genere.
Buon divertimento!
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LO STUDIO LEGALE BOUTIQUE...
Lo studio legale Finley & Figg si definisce uno "studio legale boutique": un piccolo studio specializzato, pieno di risorse, e capace di fornire consulenze di qualità. In realtà gli avvocati Oscar Finley e Wally Figg sono tutt'altro che legali specializzati ed attenti all'etica professionale: trascorrono la maggior parte del loro tempo a cercare clienti fra incidenti stradali e pompe funebri, dando costantemente la caccia alle ambulanze. Una serie di avvenimenti stravolge la tranquillità dello studio boutique: il giovane avvocato David Zinc, laureato ad Harward e dipendente superpagato di un grande studio legale, finisce ubriaco fradicio nel loro studio a chiedere un lavoro. Nel frattempo Wally Figg si imbatte nella causa che li farà diventare (almeno sulla carta) milionari: la citazione in giudizio di una grossa industria farmaceutica... tutto tropo bello per essere vero. Quasi senza rendersene conto gli avvocati si troveranno in un vero tribunale, a discutere una vera causa, davanti ad una vera giuria...
Ho letto tutti i libri di Grisham, che è uno dei miei autori preferiti, e anche questa volta sono rimalta favorevolmente colpita da questa nuova storia. Questo romanzo è però molto diverso dai precedenti: fresco e spumeggiante, si distingue dagli altri per il tono ironico ed umoristico già ritrovato nel suo libro "In fuga dal Natale". Un romanzo molto meno impegnato di altri dello stesso autore, e sicuramente non uno dei più belli, ma comunque una lettura piacevole.
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Accattivante
Appena terminato “I Contendenti”, l’ultima fatica dello scrittore di legal thriller.L'inizio non mi ha coinvolto molto ma il seguito è davvero accattivante. Temi importanti,quel genere che tiene incollati alle pagine in attesa di sviluppo, un surreale studio legale,una causa che potrebbe cambiare molte vite, una controparte potentissima con uno stuolo impressionante di avvocati da mille dollari l'ora, qualche eroe coraggioso nelle proprie scelte di vita e nella capacità di sostenere un processo "assurdo" e sfavorevole uscendone, comunque, a testa alta e con la consapevolezza di aver imparato tanto, più che negli anni ad Harward, più che nello studio stratosferico che rischiava di renderlo sterile fisicamente ed emotivamente.
La capacità di coniugare il tragico con il divertente è un lato nuovo di Grisham, il ridere un po’ sulle disgrazie ha lo scopo di coinvolgere il lettore e di sdrammatizzare le diverse, spesso paradossali, situazioni.
I temi sullo sfondo, sono non soltanto la dura vita del piccolo studio "boutique" di periferia coinvolto in una causa contro i giganti del diritto e del mondo dei farmaci, ma anche i costi esorbitanti delle class action e delle consulenze( anche queste surreali) in ambito medico, i delicati rapporti tra etica, lobbying e politica, i buoni sentimenti spesso soffocati dalla ricerca del profitto, e le differenze tra il lavoro in un grande studio e la professione legale svolta in ambiti molto piccoli.
Grisham punta sui difetti dei suoi protagonisti avvocati, ma lo fa non per deriderli o per giudicarli lo fa con una leggerezza e un fondo di simpatia che risultano quasi affettuose. Molto realistica la descrizione del grande studio dove si lavora cento ore a settimana magari a un milione di dollari l’anno,perdendo, nel frattempo,la capacità e la possibilità di vivere e spendere il frutto di un lavoro quasi osceno per schiavismo e ambizione. Il piccolo studio dei due avvocati che inseguono ambulanze, che fanno il “giro” negli ospedali e alle pompe funebri in cerca di clienti è tanto umile quanto dignitoso nella disperata ricerca di un successo che, forse, sta per arrivare.