Heather, più di tutto
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Tre sfumature d'ossessione
Dall'inventore della celebre serie Mad Men, ecco a voi una storia che un grandissimo autore noir che è James Ellroy definisce "Un noir perfetto". Sarei curioso di sapere se siano state letteralmente queste le sue parole o se siano state estratte e trattate così da rendere il libro più vendibile. Se un libro che ci viene presentato come noir viene definito "perfetto" da uno dei più grandi esponenti del genere, la curiosità nasce spontanea. Questa tattica può essere però un'arma a doppio taglio: se da un lato può attirare più lettori poco informati e registrare migliori vendite nei primi giorni, si carica di un'aspettativa molto maggiore che può essere facilmente delusa. Perciò, chi si ritrova a commentare il suddetto libro può ritrovarsi ad essere più spietato di quanto sarebbe stato se gli editori fossero stati un po' più "umili". Di conseguenza, i lettori che arriveranno successivamente potranno essere influenzati da quel giudizio, inquinato da eccessive aspettative.
Proverò a sottrarmi a questo fattore, per quanto mi è possibile.
Weiner scrive discretamente, senza infamia e senza lode. Bisogna dire che perlomeno non annoia, ma se avesse annoiato con un libro così breve (tanto da sembrare quasi un racconto), ci sarebbe stato da preoccuparsi seriamente. "Heather, più di tutto" è questo, un racconto con qualche buona idea ma niente di più. Certo, la storia da' vari spunti interessanti soprattutto verso la fine, ma è un'opera ben lontana dall'essere indimenticabile, figuriamoci essere perfetta. Tuttavia non mi sento di stroncare totalmente quest'opera, forse perché mi rendo conto che si tratta di una vera e propria occasione sprecata. Perché il talento dell'autore c'è (come dimostrato in Mad Men), ma questa storia è talmente breve e sbrigativa che il lettore non può fare altro che rimanerne spiazzato. La stessa Heather, che da' il nome al libro, sembra essere stata trattata con superficialità, regalando al suo approfondimento non più di qualche breve paragrafo.
Tutto inizia col matrimonio tra Karen e Mark; lei una bellissima donna con una evidente difficoltà ad imporsi e con una bassa autostima, e lui un uomo non molto bello e con un discreto successo, ma che non riesce a spiccare definitivamente il volo. Il frutto di questo variopinto matrimonio darà alla luce una piccola bambina che sarà la loro ossessione e la loro delizia: Heather.
Heather è una ragazzina che crescendo dimostra di poter avere la bellezza della madre e il successo del padre, se non molto di più. Fin da piccola riceve tutte le attenzioni morbose della madre, che dimostra a lei un attaccamento assolutamente eccessivo. Ecco la prima ossessione.
In contrapposizione alla vita perfetta di Heather e famiglia, c'è la vita di Bobby, nato in un ambiente sudicio e cresciuto (o sarebbe meglio dire ignorato) da una madre che è un'accozzaglia di tutti i vizi peggiori: ubriacona, drogata, tossica, che cambia un fidanzato al giorno. Come poteva mai crescere un ragazzino circondato da una simile realtà? Tra violenza e anni di carcere si ritroverà a lavorare come operaio nel palazzo dove vive Heather, per delle ristrutturazioni. Inutile dire che non le passerà inosservata. Seconda ossessione, da cui deriva la terza, quando il padre si accorge delle attenzioni (pericolose?) dell'operaio.
Una lettura piacevole, ma senza troppe pretese.
" [...] gli rivelò che anche lei, come lui, aveva sofferto per la crudeltà della gente, ma era arrivata a capire che non possiamo mai arrivare a vederci come ci vedono gli altri, e che non è un problema sembrare isolati a patto di ricordare che siamo diversi da come veniamo visti."
Indicazioni utili
- sì
- no