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Solsidan è una lussuosa zona residenziale alle porte di Stoccolma. Ingemar Lerberg, la moglie Nora e i loro tre bambini vivono qui: lui, ex politico in vista, è per tutti un uomo d'affari di successo; lei, molto più giovane, una donna devota a marito e figli e focolare, attenta ai rapporti di vicinato e appagata dalla tranquilla vita in famiglia. Eppure, in un freddo e umido mese di maggio, Ingemar Lerberg viene trovato esanime e barbaramente seviziato nel suo letto, mentre Nora è svanita nel nulla. L'incarico di indagare sulla vicenda per conto della Stampa della sera viene affidato ad Annika Bengtzon. La sua inchiesta, condotta con la tenacia che l'ha resa popolare tra i cronisti di nera, la porterà a toccare con mano il vuoto e il silenzio di una comunità troppo perfetta.



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Happy Nation 2014-12-09 18:28:09 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    09 Dicembre, 2014
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Thriller incolore ed insapore

Si fa molta fatica ad ingranare questa lettura. L’ambientazione è la buona società, con un’aggressione brutale ad un uomo, la comparsa della moglie che si muove di soppiatto in quella casa e poi la sua scomparsa. Una giornalista che indaga che però non sfonda. Forse è questo il motivo principale per cui non si riesce ad ingranare, perché non ti immedesimi abbastanza in chi indaga. Le parti più interessanti sono gli intermezzi in cui sostanzialmente si discute del senso del dolore. Perché un essere umano può percepire il dolore solo fino ad una determinata soglia ed il mantenersi entro quel limite richiede sensibilità e discernimento. Un vero schiaffo è la pagina in cui viene descritto lo stato tormentato di come ci si sente dopo la morte della madre. Vale la pena di leggere questo romanzo solo per quella pagina. Per tutto il resto non mi sembra davvero un grande thriller. Lo definirei piuttosto incolore e decisamente insapore.

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