Grotesque
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GROTTESCO O CRUDELE?
Quando Yurico e Katsue, due prostitute di Tokyo, vengono trovate barbaramente uccise, la sorella di Yurico, cerca di capire da chi e perché siano state assassinate.
Yurico è figlia di madre giapponese e padre svizzero, è una ragazza di una bellezza incredibile, quasi irreale e per questo viene isolata dalle altre donne e profondamente odiata dalla sorella, talvolta voce narrante del romanzo.
Katsue è, al contrario, una donna esteticamente quasi insignificante ma dotata di grande intelligenza, forza d'animo e tenacia. Nonostante siano così diverse tra loro, hanno tratti comuni: vogliono smettere di stare sole e vogliono attirare gli sguardi maschili per sentirsi importanti ed accettate.
Nelle oltre 800 pagine si sviluppa la trama, ogni capitolo ha un narratore diverso; tutti hanno il loro punto di vista e tante prospettive differenti su di un'unica vicenda.
Grotesque è un romanzo affascinante e crudele perché mostra senza pietà un mondo in apparenza così lontano da noi, eppure così vicino da sembrare dietro l'angolo.
Ciò che mi piace dell'autrice Natsuo Kirino, che ho già avuto modo di constatare in "Le quattro casalinghe di Tokyo" e in "Pioggia sul Viso", è la capacità di mettere a nudo il suo Paese e mostrarlo al resto del mondo senza paura e senza nascondere nulla. Ne deriva un romanzo triste e ingiusto in cui ancora una volta la figura femminile viene condannata, emergono differenze sociali e primeggia il finto perbenismo .
Anche se lungo e non propriamente distensivo, leggetelo, ne merita il messaggio che lascia anche se amaro....
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Yuriko e Kazue
Le protagoniste di questo libro sono Yuriko e Kazue, due prostitute di Tokyo, che sono state uccise in maniera crudele e misteriosa, cosa è successo nella loro vita per decidere di vendere il proprio corpo? E' questa una delle domande chiave che si pone l'autrice.
Yuriko è figlia di madre giapponese e di padre svizzero, è una donna di una bellezza incredibile, quasi irreale e per questo è sempre stata isolata dalle altre donne. Fin da quando era piccola, ha sempre utilizzato questa dote come strumento per manipolare gli uomini. La bellezza a un certo punto è diventata un problema, che le ha impedito di amare e dal raggiungere altri obiettivi magari a livello professionale.
"Continuo a fissare con insistenza l'uomo che mi trovo davanti, illudendolo di provare simpatia nei suoi confronti e innescando situazioni anomale che talvolta si concludono con ridicoli malintesi, ma che non bastano a dissuadere la mia singolare curiosità."(citazione)
Kazue, invece, è una donna insignificante e invisibile ma ha molta forza d' animo e tenacia, non essendo bella, punta tutto sullo studio, anche se a scuola le sue compagne non perdevano occasione di prenderla in giro.
Il libro è diviso in capitoli e ognuno dei quali ha un narratore diverso, sono tutti inaffidabili e la prospettiva della storia cambia a seconda di chi ce la racconta.
Una parte della storia vede come voce narrante la sorella maggiore di Yuriko, che ha molto invidia per la bellezza della sorella e ha cercato di studiare per farsi notare e per dimostrare che poteva diventare qualcuno di importante e ottenere un buon lavoro.
Yuriko e Kazue, nonostante siano così diverse tra di loro, vogliono solo una cosa non essere più sole e mercificando il loro corpo vogliono essere guardate, attirare gli sguardi di ammirazione degli uomini.
"E alla fine, sarò io-io donna-l 'unica responsabile della mia distruzione."(citazione)
Yuriko quando era molto giovane ha lavorato nei club e aveva una clientela esclusiva, ma passati i trent'anni, per essere notata deve accontentarsi di mercificare il proprio corpo per strada.
Kazue, nonostante la sua intelligenza e il suo rispettabile lavoro di giorno, vuole essere guardata e per farlo si trucca e si veste in maniera appariscente e fa la prostituta di notte per attirare l’attenzione.
Per la società giapponese una donna entra nella vecchiaia dopo i 35 anni ed è condannata all'indifferenza più assoluta, se non è mai stata sposata e non ha figli, nessun uomo si fermerebbe a guardare una donna così.
In questo libro la donna passa per essere un soggetto debole, costantemente alla ricerca di attenzione, di un briciolo di amore e considerazione.
Questo libro critica la società giapponese solo in apparenza perfetta, ma che invece è ingiusta, classista e ipocrita.
Devo dire anche che questo romanzo è ben distante dalle "Quattro casalinghe di Tokyo" (recensione qui) che io ho amato e che mi ha coinvolta e appassionata moltissimo.
Lo stile dell'autrice è sempre molto scorrevole e lineare, solo lei riesce ad intrecciare così bene tante storie una dietro l'altra, ma ho trovato che rispetto ad altri testi questo facesse fatica a decollare e alcune parti erano decisamente troppo lunghe.
Questo non è un classico noir, i vari narratori ci fanno vedere la realtà in maniera differente, questo libro ha lo scopo di porre l'attenzione su una società che condanna la donna, che crea delle diseguaglianze e delle differenze e che non è equa.
Il romanzo si ispira a una storia vera.
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La sQuola
Un libro di quasi 900 pagine molto ambizioso. Non è di genere, nel senso che non c'è la tensione del giallo ma una narrazione lenta e analitica. D'altra parte il libro non può nemmeno considerarsi non di genere perchè i personaggi sono piatti, senza spessore come anche le situazioni descritte. La scuola Q con i suoi studenti d'elite sembra un gallinaio di cervelli senza spessore nè originalità. L'attenzione è solo puntata sul successo, sulla bellezza, su cose misurabili e quantificabili da uno spirito gretto. I rapporti umani sono semplificati e banalizzati. Il tipo di storia e lo svolgimento con diari e cambio di io narrante avrebbero richiesto dei chiaro-scuri. Il rapporto tra due sorelle non può essere di odio, punto. Senza nemmeno mezzo senso di colpa. Non è credibile che la madre della protagonista muoia suicida e non ci siano ripercussioni emotive nella figlia se non un mero calcolo delle conseguenza pratiche. Sono rapporti umani assurdi, freddi, e il romanzo manca di empatia che è necessaria in parte se si vuole entrare in una narrazione che trascenda il genere. Altrimenti bisognerebbe puntare sul surreale ma non è questo il caso. Anche la prostituzione delle ragazze richiederebbe una spiegazione psicologica adeguata. Il gelo esistente tra le persone non ha giustificazioni che tengano. Non mi sembra una storia originale nè interessante nonostante abbia molte pretese. E è di una lunghezza insopportabile. Lo sconsiglio.
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Chi è il mostro?
La scrittura orientale mi affascina molto. Una cultura così differente dalla nostra... ma ho dovuto farmi forza per portare a termine questo libro. Eccessivamente lungo. L' io narrante, volutamente senza nome, ha reso più dura la lettura. Un personaggio perfido ed egoista che vorresti prendere a schiaffi dalla prima all' ultima pagina. Ma i giapponesi sono veramente così? Non ho trovato un personaggio in questo libro che non fosse egoista e cattivo... se sono veramente così buona parte del fascino che il Giappone esercita verso di me va scemando. Ricapitolando: l' io narrante, un personaggio insopportabile; Yuriko, senza arte ne parte... Zhang, un povero diavolo trascinato dagli eventi e dalla sua ignoranza. L'unico personaggio che ho apprezzato è stata Kazue. La parte del suo diario è stata la migliore. Ogni personaggio distorce la realtà a proprio comodo e a discapito del prossimo. Mi ha lasciato dentro un senso di solitudine e squallore. Il finale mi è sembrato un po' assurdo con tendenza al ridicolo.
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grotesque
Grotesque è un libro che punta più sulla caratterizzazione dei personaggi che sullo svolgimento degli eventi; difatti gli eventi veri e propri sono pochi ma descritti man man secondo vari punti di vista. Libro piacevole seppur faticoso in certi punti. In definitiva un bel libro che però consiglio ad un pubblico maturo ed amante della cultura asiatica.