Gli omicidi dello zodiaco
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La creazione di Azoth
Trama: Anni '30, Heichiki Humezawa lavora ad un folle progetto, ovvero creare secondo alcuni insegnamenti alchemici la donna perfetta attraverso un macabro puzzle di membra umane. Architetta quindi di uccidere figlie, nipoti e figliastre per raggiungere il suo scopo. Le donne vengono realmente assassinate ma Humezawa è deceduto da tempo, ammazzato nel suo laboratorio chiuso dall'interno. Chi lo ha sostituito tentando di farne le veci? E perché?
Un giallo praticamente privo di azione, completamente basato sulla forza delle parole seguendo tematiche molteplici con riferimenti esoterici, alchemici ed astrologici. Soji offre una lettura molto dettagliata che sfora nel prolisso in più punti: non è facile seguire la logica di questa storia ripresa in mano a distanza di 40 anni da due detective amatoriali, desiderosi di smascherare il colpevole. Congetture e deduzioni si affastellano di continuo come i numerosi nomi giapponesi di ostica memorizzazione. Serve pazienza ed attenzione per seguire l'indagine nel migliore dei modi, tanto che l'autore ad un certo punto, rivolgendosi direttamente al lettore, lo esorta a risolvere il caso, in quanto munito di tutti gli elementi necessari. L'impresa tuttavia è ardua, come è arduo entrare in empatia con i personaggi. La freddezza di Soji è a tratti respingente, venata da un cronachismo quasi didascalico. Questo perché l'autore cerca la perfezione logica a discapito dell'emozione. La ricerca ossessiva ed inattaccabile viene testimoniata attraverso l'utilizzo di passaggi dilatati e minuziosi, oltre che di dettagliati schemi, mappe geografiche e disegni.
La soluzione dell'enigma è quindi convincente, costruita con accuratezza senza particolari forzature.
Un giallo che guardando a Poirot e a Sherlock Holmes (citato più volte) tiene quel distacco tipico di alcune opere provenienti dal Sol Levante che per molti diventa insormontabile deterrente. Lettura consigliata a chi piacciono i rompicapo in cui la logica domina sul resto.
Indicazioni utili
La donna perfetta
Al di là dell’oggettiva difficoltà di orientarsi che si ha con i vari personaggi dal nome giapponese…tutti simili fra loro…questo libro dà le stesse emozioni di un enigma della settimana enigmistica. Il caso è presentato con una freddezza ed un distacco che fa quasi impressione, proprio come se fosse un rebus o comunque una questione puramente lavorativa da risolvere. Nessuna emozione. Nessuna empatia con i personaggi protagonisti e minori. La freddezza più assoluta. Lo hanno definito uno dei migliori thriller relativo a casi di omicidio in una camera chiusa. Sarà…ma la chiave di soluzione del punto della porta chiusa è un aspetto davvero banale della storia. La risoluzione della catena di omicidi di donne ha, di per sé, dell’incredibile e l’effetto è quello di rendere il tutto ancora più artefatto e finto.