Gli occhi neri di Susan
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 7
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Black Eyed Susan
Mi è arrivato questo libro a casa per posta, devo dire che dalla copertina non sapevo bene cosa aspettarmi, ma dopo averlo letto devo dire che è veramente molto calzante: questa immagine forte delle margherite e il senso di claustrofobia che generano.
E' un thriller molto interessante, l'ho trovato molto originale sotto molti punti di vista. La protagonista è Tessa, che da ragazzina è scampata per un pelo alla morte per mano di un serial killer (Black Eyed Susan come le margherite gialle). Tessa ha subito un forte trauma da questo evento, trauma che sta tuttora segnando la sua vita: vive costantemente in ansia che il suo aguzzino la stia ancora cercando. Nel frattempo un uomo in carcere sta pagando per questo crimine e rischia la pena di morte, ma è stato davvero lui? Un team di avvocati e scienziati stanno chiedendo che la sua sentenza venga rivista e per far questo hanno bisogno di Tessa, la quale però non ricorda niente... O forse sì?
Trama intrigante, ritmo serrato: è un continuo alternarsi dal presente al passato, penso però che i personaggi avrebbero meritato una maggiore attenzione: alcuni sono semplicemente accennati, non ben definiti. Resta comunque un thriller interessante da leggere.
Indicazioni utili
Tessie e Tessa
Tessie non è più solo una ragazza di sedici anni con i capelli rossi e un promettente futuro nell’atletica. Un giorno le ha cambiato la vita trasformandola in una “Susan dagli occhi neri”, la Susan miracolosamente sopravvissuta ad un serial killer, la Susan ritrovata in un campo di margherite gialle sepolta sotto un mucchio di ossa, la Susan su cui sono puntati i riflettori dei media, della macchina della giustizia e della psicologia, in attesa che parli, che racconti la verità. Ma la sua mente sembra essersi chiusa e aver cancellato tutto di quelle ore, persino il volto dell’assassino.
Tessa è ora una donna, un’artista, una mamma. Ma è ancora anche quella ragazzina che non vuole ricordare e che da allora deve convivere con una cicatrice a mezzaluna, con terribili paure e con le voci di quelle ossa che tornano ad affollarle la mente per dirle qualcosa che non riesce o non vuole sentire. Ma il pensiero più logorante è continuare a chiedersi se quell’uomo che vive da vent’anni nel braccio della morte e sta per essere giustiziato, sia davvero il colpevole. O solo un uomo vittima del pregiudizio per il suo colore e il suo passato, che quella ragazzina avrebbe potuto salvare. Perché, altrimenti, chi continua a piantare margherite gialle sotto la sua finestra? E Tessa decide allora di aiutare un intraprendente avvocato e una validissima antropologa forense nel provare a scoprirlo.
Una narrazione a cavallo tra passato e presente ci accompagna in una storia tanto suggestiva quanto oscura, che sembra avvolta da una coltre di nebbia a sfumarne i contorni e le forme. Perché né Tessie né Tessa possono raccontarci la verità ma solo frammenti di ricordi, paure, suggestioni velate dall’interrogativo dell’incertezza.
Difficile definire questo romanzo un thriller perché il ritmo non è quello serrato che caratterizza una corsa investigativa e non vi è nemmeno una vera e propria indagine fatta di indizi, interrogatori, analisi. Al contrario, le pagine scorrono con esasperante lentezza, avvolte nell’atmosfera cupa ed evanescente della mente di Tessa, in un complesso percorso introspettivo alla ricerca di significati nascosti tra voci, emozioni e ricordi. Solo il finale, nella sua corsa contro il tempo, ci regalerà un’escalation di tensione e adrenalina fino al “coup de theatre” finale.
La trama e la cifra narrativa sono sicuramente originali e valgono la lettura, pur riscontrando una certa difficoltà nel mantenere desta l’attenzione del lettore nelle continue divagazioni e, soprattutto, una certa mancanza di empatia con il personaggio principale che, pur essendo sempre al centro della scena, rimane distante, avvolto nella sua nebbia di suggestione e mistero. Molti, inoltre, i personaggi a contorno che avrebbero meritato un maggiore sviluppo, non solo perché avrebbero forse dato una marcia in più alla storia, ma anche offerto un aiuto nell’entrare in sintonia e comprendere la protagonista.
Indicazioni utili
UN THRILLER INNOVATIVO
Questo thriller racconta la storia di Tessa, che oggi è una donna e ha 36 anni, madre single, è l’unica sopravvissuta delle ragazze chiamate come “Black eyes Susan”, dal nome di una varietà di margherite.
Tessa vent’anni prima è stata rapita e poi buttata in un campo con altre ragazze ma lei riesce a sopravvivere e ad incastrare il colpevole, ma oggi quell’uomo verrà condannato alla massima pena prevista in America e alla ragazza vengono in mente dei dubbi e insieme ad un avvocato e alla polizia inizia a rivangare il passato.
Ecco che ci troviamo dei capitoli alternati tra il presente e il passato dove vent’anni prima, dopo la tragica esperienza, Tessa si rivolge ad un psicologo dove cerca di ricordare cosa le è successo e di ricostruire tutti i tasselli del puzzle.
Conosciamo Tessa nella vita di tutti i giorni, nel rapporto con la figlia adolescente, nelle paure legate purtroppo al passato che non si sono mai dissolte, e al sospetto che il suo rapinatore sia ancora libero perché trova piantate, davanti alla sua camera, delle margherite di quella particolare specie.
Ora non può più scappare come ha fatto altre volte, cambiare città o casa questo non le farà dimenticare la sua dolorosa esperienza, solo affrontando quello che ha subito e ricostruendo i fatti può cercare di ricominciare una nuova vita.
Ci accorgiamo di quanto la Tessa di ieri sia molto simile a quella di oggi, che però deve anche cercare di andare avanti per sua figlia per poter dare un futuro migliore anche a lei, cercando di mettersi in gioco come non aveva mai fatto prima.
Basta paura, basta ansia e basta timore.
In una corsa contro il tempo e contro la condanna dell’uomo che la stessa Tessa ha indicato come colpevole, il lettore cerca di capire cosa sia successo veramente e di rispondere ai moltissimi punti interrogativi della storia.
Quando pensiamo di aver intuito la soluzione dell’enigma, in realtà non abbiamo capito nulla e ci aspettano ancora molte sorprese.
Tessa sente le voci delle altre “Susan” che le chiedono di fare giustizia e di andare avanti a cercare.
Ho trovato interessante la trama che è sicuramente innovativa, intricata e tiene alto il livello di suspence per tutta la durata del libro.
La storia di Tessa coinvolge moltissimo il lettore che ne vuole sapere di più, l’autrice riesce ad indagare moltissimo nell’aspetto psicologico dei personaggi ce li fa conoscere a tutto tondo e ad ogni pagina aggiunge degli aspetti nuovi che non conoscevamo.
Un thriller ben riuscito e per essere un esordio lo è ancor di più, se volete un libro dove nulla è come sembra e dove la verità delle cose non è così scontata avete trovato il libro che fa per voi!
Consigliato!
Indicazioni utili
Pensavo meglio..
E arrivo io controcorrente e mi dispiace tantissimo perché avevo letto opinioni bellissime e entusiaste di questo libro che non vedevo l'ora di leggere.
Forse avevo troppe aspettative o forse prima di questo ho letto dei thriller pieni di azione, fatto sta che ho fatto molta fatica a leggerlo.
E' sicuramente molto particolare e difficile il metodo di scrittura che usa la scrittrice, con passaggi temporali che cambiano a ogni capitolo.
Ma è stata davvero eccellente a scrivere questo libro che fino all'ultimo ti fa capire poco e nulla ma che comunque scorre molto bene.
Però non lo consiglierei a chi ama azione e colpi di scena, perché la storia viene raccontata quando i fatti sono già accaduti, quindi lo definirei più un libro psicologico e di analisi post traumatica che un thriller vero e proprio.
Indicazioni utili
- sì
- no
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Un libro forte e da brividi
Gli occhi neri di Susan è un libro sconvolgente, accattivante e claustrofobico oserei dire. Durante tutta la lettura ho avuto la sensazione di avere la soluzione a portata di mano, ma di non riuscire a comprenderla. Così come la protagonista Tessa, il lettore vuole riportare la verità alla luce, per far chiarezza su chi e cosa è veramente successo durante la sua sparizione.
Tessa Cartwright aveva sedici anni quando è stata rapita da uno spietato serial killer, per poi essere gettata con un mucchio di ossa ed essere sopravvissuta per miracolo. Adesso, sono passati ben ventuno anni e Tessa è diventata una donna forte, che vuole proteggere ad ogni costo la figlia.
Ma dopo tutto questo tempo si sta rendendo conto che forse l’uomo che ha mandato nel braccio della morte per la sua sparizione, non è realmente il colpevole. Allora chi è che ha ucciso quelle donne? Le tre “Susan” ritrovate insieme a lei, chi sono? Chi è che lascia davanti la sua finestra, da più di vent'anni, le margherite gialle, le Black-Eyed Susan?
La storia alternando presente e passato, mostra al lettore il dolore e la paura che ha affrontato la protagonista in quell'anno crudele. Leggendo mi sentivo sulla pelle le sue emozioni e insieme a lei il lettore rivive il momento più terribile, dentro quella fossa buia, sporca e in compagnia solo di alcune ossa e un cadavere. Circondata da vermi che strisciano e si nutrono di quel che rimane delle sue compagne di sventura.
Julia Haeberlin riesce a tenere alta l’attenzione del lettore fin dall'inizio, per tutta la durata della lettura. Ho apprezzato molto lo stile lineare e la scelta di riportare il passato a capitoli alterni, perché ciò si rivela di estrema importanza per la comprensione della storia e soprattutto per i vari colpi di scena.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Tessa, le sue paure e la sua determinazione la rendono reale. Nonostante l’incubo che ha vissuto, sente il peso e il dovere di liberare un uomo innocente e fare giustizia. Ho provato fin da subito una certa empatia nei suoi confronti. Insomma l’ho trovata il personaggio perfetto per questo libro.
Con un finale sorprendente e una storia da mettere i brividi Gli occhi neri di Susan entra a far parte dei miei thriller preferiti. Assolutamente consigliato agli amanti del genere e non.
Indicazioni utili
Top 1000 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Storia di una margherita sopravvisuta
Questo libro è la macchina del tempo della protagonista: un viaggio tra la ragazzina arrabbiata, la "sopravvissuta" (per uno scherzo del destino e della sua biologia) a un crudele omicida e la donna che ora deve riaffrontare tutto, per liberare un innocente e trovare il vero colpevole.
Tessa si dimostra forte, cerca di essere il più distaccata possibile, sopratutto per la figlia Charlie, ma mano a mano che la storia procede, i suoi dubbi e paure diventano più forti fino a sparire totalmente e liberare noi e lei dal trauma dell'infanzia.
Tessie, allo stesso modo, era una ragazzina fredda e diffidente, che vuole tenersi tutto dentro e non vuole rivelare nulla neanche allo psicologo che la guida prima e dopo il processo. Rimasta per un periodo cieca per lo stress emotivo, la sua forza è l'amica Lydia, personaggio fondamentale nel finale, dove incarnerà la freddezza e distacco di Tessa.
La struttura del romanzo è un'alternarsi tra Tessie e Tessa, ieri e oggi, tra i dialoghi e le bugie allo psicologo e l'indagine condotta dalla stessa ex traumatizzata ragazzina. Il finale poi è assolutamente inaspettato e lascia un leggero dubbio al lettore (dubbio assolutamente benvenuto!).
Degli altri personaggi non conosciamo molto e persino del crimine in se intuiamo qualche dettaglio, ma è lasciato quasi tutto alla fantasia del lettore, il che rende il romanzo e il crimine ancora più terrificanti.
Le margherite dagli occhi neri sono il filo conduttore di tutto il romanzo, creano uno stress crescente fino all'ultimo. Arriviamo ad odiarle, anzi, a temerle, quanto Tessa.
Ah, a breve uscirà il film. Non dico altro!
Indicazioni utili
BLACK-EYED SUSANS
Le Black-Eyed Susan sono una varietà di margherite, hanno i petali gialli e al centro sono nere, niente a che vedere con le nostra classiche margheritine.
Tessa le odia. Non le può vedere. La riportano a quel campo, quando era con le altre Susan, sotto terra, l'unica sopravvissuta al serial killer che le ha rapite.
Oggi la Tessie di allora è una mamma di un'adolescente che ha all'incirca la sua età all'epoca dei fatti, quando uno sconosciuto la rapì, ma non la uccise, la gettò in una fossa, liberandosi di lei e delle altre ragazze, mucchi di ossa e vestiti usati... sono passati quasi vent'anni... la memoria non è ancora chiara, tutto è ancora confuso, ma le Susan che la perseguitano da quando il presunto assassino è stato incarcerato le danno un'unica sola certezza: l'uomo che è in carcere non è il vero responsabile, il mostro è ancora là fuori pronto a colpire e lei ha solo un modo per salvarsi: ritornare indietro con la memoria, cercare di ricordare ogni minimo dettaglio apparentemente inutile e insignificante ma pieno della realtà dei fatti.
E così Tessa ripensa a Tessie, Tessie ritorna da Tessa, le loro memorie si intrecciano, le loro vite anche, ritornano a quei pomeriggi con Lydia, alle sedute dal dottore, alla sua temporanea cecità, ai racconti del nonno.
La verità sta per tornare a galla.
Le Susan sono ancora vive e si fanno sentire, reclamano vendetta e giustizia.
L'intreccio della trama è talmente ben articolato che il lettore pensa di carpirne la verità per poi comprendere di aver preso un abbaglio... la fine è inaspettata, vi basti sapere che giustizia sarà fatta e che le Susan avranno finalmente la loro vendetta.