Gli adepti
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Seguace dello stereotipo
Impossibile non ammettere che gialli/thriller nordici negli ultimi anni stiamo andando parecchio forte.
Jo Nesbo, Stieg Larsson, Camilla Lackberg e chi più ne ha più ne metta. In questo mare di giallisti che hanno trovato la fama, cerca di ritagliarsi il suo spazio anche Ingar Johnsrud, che con il suo primo romanzo "Gli adepti", in Italia è riuscito a farsi pubblicare da Einaudi. Mica male per un esordiente.
È un esordio discreto, anche se si sente tutto. Lo stile è semplice ma non eccelso, un po' lento e confuso all'inizio per poi riprendersi nel corso delle pagine. Ci sono comunque delle scelte coraggiose, come quella di gestire un racconto parallelo in flashback, ovviamente attinente alla trama, con delle scene che si incastrano bene nel mezzo della storia principale.
Abbastanza piacevole a leggersi, ma non memorabile, soprattutto a causa della quantità di stereotipi presenti nel romanzo. Una setta religiosa che cerca a modo suo di salvarsi dal giorno del giudizio? Già visto. Esperimenti su cavie umane per studiare le distinzioni razziali ai tempi del nazismo? Visto. Ceppi di virus mortali prodotti in laboratorio, accompagnati dal pericolo che questo possa diffondersi? Niente di nuovo sotto il sole.
Nonostante ciò, la storia presenta qualche tocco di originalità interessante, e vale la pena darle un'occasione.
Tutto inizia con una tragedia che ha luogo a Solro, dove una setta religiosa detta "La Luce di Dio" ha la sua dimora. Un pazzo assassino ne ha ammazzato alcuni componenti, mentre degli altri non vi è più alcuna traccia. Nei sotterranei della casa in cui dimoravano, viene rinvenuto un laboratorio adibito a scopi oscuri, ma ormai vuoto.
Tutto questo scatenerà una lunga serie di eventi che porteranno i due agenti Fredrik Beier e Kafa Iqbal lungo una scia di sangue e mistero, sulle tracce del mostro assassino che si cela dietro queste tragedie, alla ricerca della comunità scomparsa e del misterioso predicatore Per Olsen, anche lui scomparso, e che a quanto pare è la chiave di tutto.
"Gli adepti" è il primo romanzo di una trilogia, che a quanto mi è parso di capire sarà tutta incentrata su questa storia. Non si tratterà quindi di indagini differenti con i medesimi personaggi, ma di un'unica storia che si spalmerà su tre libri. Questo almeno, è quello che si deduce dalla lettura del romanzo, che lascia molti spiragli aperti. Giusto per farvi capire a cosa andate incontro.
"La maledizione della ricchezza. La prima generazione accumula i soldi, la seconda di amministra e la terza li sperpera. Piuttosto logico, in effetti. È difficile apprezzare una cosa per la quale non hai mai dovuto lottare."