Five survive
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Adrenalinico
Ennesima variante sul tema di un gruppo eterogeneo di individui bloccati in un luogo angusto in balia di un killer.
Nello specifico 6 ragazzi devono recarsi ad un evento scolastico in un parco montano e decidono di rendere più avventurosa l'escursione arrivandoci con un camper preso in prestito dallo zio di uno di loro, ma la situazione prende una brutta piega quando il navigatore satellitare perde la connessione e chi guida sbaglia strada finendo in una piccola radura costeggiata da boschi.
Mentre manovrano per fare inversione e cercare di recuperare la strada corretta bucano una gomma e la cambiano ma in breve scopriranno che non era stata una foratura casuale e si ritroveranno bloccati all'interno del camper mentre all'esterno un misterioso killer armato di fucile impedisce loro di allontanarsi sparando sul camper e su chiunque tenti la fuga. Il killer li contatta e chiede una semplice cosa : uno di loro ha un segreto, deve rivelarglielo e lui lascerà andare gli altri.
Iniziano le discussioni innanzituto sulla opportunità di tentare ugualmente la fuga in qualche modo e non cedere supinamente alla richiesta.
Mentre i vari tentativi si dimostrano o irrealizzabili o falliscono alla prova pratica i ragazzi cominciano a tirare fuori i loro segreti, o almeno quelli che possano essere i fatti oscuri del loro passato che in qualche modo possano essere considerati una ragione plausibile per arrivare a minacciarli di morte. Inizia un involontario gioco in cui le cose non dette non sono necessariamente limitate al segreto che vuole scoprire il killer, tra i ragazzi ed il killer c'è una partita a scacchi in cui lui sembra sempre una mossa avanti, forse qualcuno di loro non è chi dice di essere e tra reciproche accuse e sospetti ogni presunto segreto che viene alla luce non è quello giusto.
Le vicende personali passate di alcuni dei ragazzi si intrecciano pericolosamente e dolorosamente fino a scoprire a cosa si riferisce il killer, il "segreto" non più tale apre ad un domino di nuovi interrogativi e bugie smascherate che portano ad una verità inimmaginabile all'inizio e ad uno sconvolgente epilogo.
Caratterizzazione dei personaggi un pò frettolosa ma ritmo serrato e buona gestione dei colpi di scena pur concedendo qualcosa ad un certo numero di clichè sul genere di thriller, da metà in poi non riesci più a chiudere il libro.
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Qui Sine Secretum Est Vestrum
Sono rimasta talmente colpita dalla serie A Good Girl's Guide to Murder che appena è arrivata la notizia della pubblicazione di un nuovo romanzo da parte di Jackson ho deciso di fare un preordine, scelta rarissima per me. Avrò fatto bene a dare tanta fiducia alla cara Holly? non proprio, perché forse aspettare l'uscita e leggere prima qualche recensione mi avrebbe preparata meglio a questa lettura, che è abbastanza diversa dalla sua prima trilogia.
Le differenze si notano già a partire dall'ambientazione: lasciamo la provincia inglese per spostarci negli Stati Uniti dove un gruppo di sei amici sta facendo un viaggio in camper per raggiungere Gulf Shores, dove intendono trascorrere la loro spring break. La narrazione è in terza persona, però si focalizza principalmente sui pensieri della diciottenne Redford "Red" Kenny, una ragazza affetta da ADHD che soffre anche di PTSD a seguito di un evento tragico del suo passato. Inoltre Red ha problemi economici, e proprio questo ha spinto i suoi amici ad optare per un viaggio on the road anziché prendere l'aereo come altri loro coetanei; il camper però si ferma in mezzo alla campagna della Carolina del Sud, e non per un banale incidente: fuori dal veicolo un cecchino è pronto a sparare se uno dei ragazzi non rivelerà il segreto del quale è a conoscenza.
Questa è l'idea alla base del romanzo, ma si impiega oltre metà volume per arrivare al punto in cui i personaggi desistono almeno in parte dai tentativi di fuga e capiscono che l'unica via d'uscita per loro è svelare questo fantomatico segreto. In sostanza, il ritmo è molto più lento di quanto mi aspettassi, basandomi sulla sinossi e sul genere di storia raccontata. Oltre a questo problema, la narrazione pecca di una buona introspezione di tutti i protagonisti -che pure sono davvero pochi- e devo dire di non essere rimasta troppo stupita neanche dai colpi di scena: seppur ben studiati, non riescono a impressionare come vorrebbe l'autrice perché sono presenti troppi elementi di foreshadowing. Un'ulteriore difetto riguarda il modo in cui viene dipinto il mondo della mafia, ma in questo caso penso si tratti di un gusto quasi esclusivamente soggettivo.
Queste problematiche si possono però perdonare parzialmente visti i tanti pregi del libro. In primis, si nota una crescita dello stile di Jackson -sia nella scelta del lessico, sia nella capacità di generare dell'ottima tensione narrativa-, tensione che ha un crescendo nel corso della storia e riesce così a trasmettere tutte le emozioni provate dalla protagonista. Ovviamente il climax di questa escalation ansiogena arriva nelle ultime pagine, con la parte più incisiva e riuscita del volume.
Ho apprezzato inoltre come la cara Holly ha reso su carta la degenerazione della cosiddetta civiltà in un arco temporale molto breve, mostrandoci nel finale dei caratteri decisamente diversi da quelli presentati all'inizio. Valida anche la caratterizzazione dei protagonisti, che in poche pagine riescono a diventare familiari, siano simpatici oppure completamente detestabili. E seppur io abbia trovato un po' tediosa la parte centrale, mi è piaciuto leggere di come il gruppo cerca di escogitare dei piani intelligenti ma credibili per scappare.
Tutto considerato, penso di aver inaugurato l'anno con una lettura valida, specialmente perché dal target YA ormai mi aspetto sempre delle mezze delusioni. Parlando a livello emotivo, vi potrei consigliare di chiudere un occhio sui difetti: è una storia che può trasmettere tanto, dietro la patina del thrillerone.
NB: Libro letto in lingua originale