Ferro e sangue
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le inchieste irrisolte e il passato oscuro di Anni
Liza Marklund è in libreria, con l’undicesimo e finale episodio delle indagini della cronista detective Annika Bengtzon, Ferro e sangue.
In questo titolo conclusivo della serie Annika, giornalista e soprattutto investigatrice volontaria, intelligente ed indipendente, alleata della polizia, torna alle origini, al primo caso che l’ha interessata, ai suoi fin troppo labili legami con la famiglia di appartenenza. E’ finita sul lettino dello psicanalista a causa dei suoi attacchi di panico. Si sente indifesa, sperduta, troppo magra e spigolosa. Ha sofferto di uno svenimento improvviso. Diagnosi: disturbi da panico. Eppure non capisce, non si sente angosciata. Non ne ha motivo. Non ha problemi lavorativi, ha un compagno Jimmy, l’ex marito si comporta dignitosamente. La psicologa, pettinatura ed espressione neutra, svolge il suo mestiere, e torna indietro chiedendole del padre. Lei, Annika, prova rabbia: perché pagare per doversi dare da sé risposte. Ma è obbligata a parlare della mamma Barbro e il niente a cui la lega la sorella più piccola Birgitta. Ecco la conoscenza con il mondo e il passato di Annika.
Inoltre per conto del giornale riprende il filo di un vecchio caso: il femminicidio di Josefin, una diciannovenne strangolata in un cimitero che lavorava come spogliarellista in un night-club. Mai trovato il colpevole, ma Annika ha sempre guardato con sospetto Joachim, proprietario di Studio Sex, il porno locale in cui si esibiva la defunta. Un crimine mai risolto. Ma non solo: a Stoccolma è in corso il processo contro Berglund, l’imprenditore del legno incriminato per il brutale omicidio di un homeless, un anno prima. Lo hanno soprannominato “Il Carpentiere”, e Annika aveva firmato gli articoli che lo hanno condotto in manette. E poi un altro caso impensierisce la giornalista: la presunta sparizione di sua sorella Birgitta. Con lei non ha rapporti di nessun genere da anni, si erano allontanate dopo l’incidente alla fonderia che era costato la vita al fidanzato della sorella, Sven. La sorella lo adorava, e non le aveva mai perdonato di aver causato la sua caduta. Omicidio colposo, l’accusa. Ed ora un suo messaggio di richiesta di aiuto.
E’ giunto il momento di chiudere i conti con il passato, con storie che guardano all’indietro e vivono di casi irrisolti e di frequenti flashback. Così dopo undici romanzi e sei film, Liza Marklund mette la parola fine ai romanzi di Annika Bengtzon. Un finale intrigante ed affascinante come non mai. Oppure un arrivederci mascherato? A voi l’ardua sentenza.