Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror Eretici. Un'indagine di Mario Conde
 

Eretici. Un'indagine di Mario Conde Eretici. Un'indagine di Mario Conde

Eretici. Un'indagine di Mario Conde

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Nel 1939 la S.S. Saint Louis giunge al porto di L’Avana. Sulla nave viaggiano circa novecento ebrei in fuga dalla Germania nazista. La Saint Luis trascorre alcuni giorni alla fonda in porto, ma lo sbarco, inspiegabilmente, non viene autorizzato. Il piccolo Daniel Kaminsky e suo zio attendono sul molo, fiduciosi di riabbracciare i propri famigliari che sono a un passo dalla salvezza e che recano con sé qualcosa che potrebbe convincere le autorità cubane, un tesoro di grande valore: una tela di Rembrandt raffigurante il Cristo. Purtroppo il piano fallisce e la nave viene rimandata in Germania, con il suo carico di persone e speranze. Nel 2007, la tela riappare in un’asta a Londra. Elias, il figlio di Daniel Kaminsky, decide di partire per L’Avana per ricostruire una parte oscura del passato suo e della sua famiglia che tormentava suo padre. Sa che solo l’investigatore Mario Conde lo potrà aiutare.



Recensione della Redazione QLibri

 
Eretici. Un'indagine di Mario Conde 2015-06-10 16:48:13 pirata miope
Voto medio 
 
3.5
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pirata miope Opinione inserita da pirata miope    10 Giugno, 2015
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GENERAZIONI NASCOSTE

Dopo aver letto le 655 pagine di Leonardo Padura, cubano classe 1955, ti capita di arrivare alle medesime conclusioni, a dir vero ovvie, a cui arriva il protagonista del romanzo il disincantato ex poliziotto Conde: la storia e la vita sono un groviglio di fili, « in cui non si sapeva mai dove determinate fibre si incrociassero e si annodassero per dar forma ai destini delle persone e persino delle storie dei paesi». Vi è dunque un filo conduttore che lega eventi lontani fra loro nello spazio e nel tempo, la ricostruzione certosina offerta da “Eretici” lo ribadisce nelle diverse parti di cui è suddiviso il romanzo: religioni, ideologie e regimi totalitari si oppongono all’arte e agli artisti, in quanto nelle loro opere essi esprimono l’anelito dell’essere umano alla libertà di scelta ossia di essere “eretici”. Il centro del dramma è dunque un quadro di Rembrandt raffigurante il Cristo. Lo porta a Cuba nel 1939 una nave, su cui sono imbarcati i proprietari, i membri della famiglia Kaminsky, che assieme ad altri ebrei cercano scampo dalla Germania nazista. Ai profughi viene impedito lo sbarco, neppure altri Paesi li vogliono(ti ricorda qualcosa?) e l’imbarcazione riporta indietro verso i forni crematori i suoi passeggeri. Chi fine ha fatto la preziosa tela? Essa ricompare nel 2007 a Londra e Elias Kaminky parte per Cuba, per conoscere la verità sulla storia della sua famiglia, a cui il quadro è legato. Ad aiutarlo nell’indagine trova Conde. Scavare nel passato è impresa ardua: la scomparsa del Cristo è indissolubilmente connessa ai delitti della Cuba degli anni 30 e del regime di Batista. Ma la tragedia si ripresenta uguale al di là delle epoche e dei contesti: carnefici spietati e vittime indifese riempiono le pagine di documenti dimenticati, basta disseppellirli dall’oblio. Così nelle peripezie del quadro si riflettono le sofferenze e i tradimenti subiti da tutti coloro che ne sono venuti a contatto a cominciare, nell’Amsterdam del 1647, da chi lo ha dipinto, lo stesso Rembrandt, e da colui che vi è dipinto, il giovane ebreo Elias aspirante pittore contro i dettami della religione, fino all’adolescente ribelle Judy uccisa nella Cuba del 2008. A tirare le file del tutto è il disilluso Conde, la cui sofferta visione fa da filtro a un ritratto dell’isola della rivoluzione di Fidel Castro. Ai fortunati che si salvano, la Storia concede solo di essere «generazione nascosta».

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
gli altri romanzo di Padura Fuentese..e gli scrittori cubani in genere che parlano della situazione del loro paese
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