Era tutta un'altra storia
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ERA TUTTA UN'ALTRA STORIA
Sei turisti svedesi trascorrono insieme alcuni giorni di vacanza in Bretagna. Cinque anni dopo vengono uccisi uno alla volta. L'ispettore Gunnar Barbarotti indaga sulla serie di omicidi, ciascuno dei quali è preceduto da una lettera che l'assassino gli spedisce e che contiene il nome della prossima vittima.
Seconda indagine del commissario Barbarotti. La storia alterna alle indagini la vita privata di Barbarotti. La lettura è scorrevole e la trama originale e avvincente, i personaggi sono ben delineati psicologicamente e il finale non è scontato. Il personaggio di Barbarotti è umano, un tipo sentimentale e un pò goffo e questo lo rende molto simpatico. Quelli di Nesser sono dei gialli particolari dove, oltre alle indagini, ci sono interessanti spunti di riflessione sulla vita, sulla religione e sull'amore.
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Era tutta un'altra storia
Già il titolo informa che le successive 490 pagine narrano una storia non vera. Le ultime 10 tirano fuori dal cappello a cilindro "Gli inseparabili" di Cronenberg (evidentemente il mito dei gemelli fa presa sui nordici). Definito "il Camilleri svedese", Nesser crea questo pseudo-Montalbano che, salvo qualche nota pallidamente ironica (comica è decisamente troppo)non ha niente a che vedere col commissario nostrano e soprattutto non scopre niente (sarà infatti il suo superiore a svelare il mistero). Il resto del libro è occupato dalle vicende personali dell'ispettore Barbarotti, francamente poco interessanti. Il giallo vive e si fa leggere nell'attesa che succeda qualcosa nella pagina succesiva. Attesa, ahimé, vana.
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era tutta un'altra storia
Sicuramente il cambio di protagonista ( da Van Veteren a Barbarotti ) ha giovato a Nesser.La trama rimane rigorosa ma la scrittura è più piacevole, affiora persino una vena comica inusuale fra i giallisti scandinavi.Forse la costruzione dell'opera è troppo simile ( racconto dell'assassino ,l'evento precedente che unisce le vittime )ad alcuni romanzi di Mankell.