Epidemia Zombie
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Recensione della Redazione QLibri
zombiezombiezombie
Eccoci qui con un altro libro zombie fra le mani.
Chissà perchè questo genere mi attira paurosamente a se come il miele con le api.
Questo libro, primo di una trilogia, ha una storia molto semplice e se si vuole abbastanza scontata.
L'epidemia che scoppia, la gente intontita che non sa se credere alla tv o a ciò che vede, gente comune che si improvvisa cecchino esperto, armi che spuntano dal nulla e via dicendo.
Voi chiederete: e allora perchè continui a leggere queste storie?
La risposta è semplice: l'adrenalina che si prova quando si scende in battaglia è impagabile, gente che si ammazza, correre il più veloce possibile perchè braccati da umani affamati, ricerca del cibo, sopravvivenza, pazzia che dilaga e via dicendo.
Solitamente questi libri vanno tutti in crescendo.
Scoppia il virus, tutti impazziscono e ognuno diventa animale che cerca di sopravvivere fra altri animali.
L'istinto primitivo che esce fuori.
Ho letto molti libri sugli zombie e moltissimi dei quali vengono scritti dal punto di vista di militari o medici o chimici che studiano il virus.
Speravo di trovare qualcosa di diverso e così non è stato.
Il libro esordisce con intercettazioni fra alte cariche che in sostanza si dicono "cosa diavolo sta succedendo?" "non lo so il governo non vuole che la notizia venga fuori" "mandiamo i militari che spaccano il mondo e salvano la terra!" "no, non diciamo ancora nulla a nessuno che magari nessuno se ne accorge che la gente resuscita nonostante 25 pallottole in 25 parti diverse del corpo" "Oddio ho paura!" blablabla..
Questo non è diverso.
Le uniche varianti sul tema sono:
1) la localizzazione, perchè il virus parte dall'Africa.
2) ci sono due tipologie di zombie, normali e feroci.
La scrittura, fortunatamente è scorrevole e, a parte i casi in cui ci sono le intercettazioni che trovo noiose e inutili, il romanzo scorre via velocemente.
Quoto quello che ha detto Donatello92 sulla giovane età di Z. A. Recht, che a 23 anni ha scritto un libro carino con seguito.
Spezzo una lancia in suo favore: ho letto una valanga di libri sul genere ed è possibile che sia abbastanza satura.
Inoltre Epidemia Zombie è stato scritto nel 2006 quindi, facendo qualche calcolo, se lo avessi letto all'epoca mi sarebbe piaciuto molto.
Purtroppo però l'ho letto in questi giorni e non ho trovato nulla di particolarmente entusiasmante dal punto di vista della trama.
Lo consiglio perchè nonostante tutto questo, che è parte del mio modesto giudizio, può piacere soprattutto a chi è alle prime armi o a chi non è mai sazio di libri zombie.
Lo sconsiglio a chi vuole qualcosa (ovviamente sul genere) di VERAMENTE pauroso e adrenalinico.
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Una pandemia
Un virus che si trasmette per contatto con i liquidi corporei e fa diventare un assetato di sangue e di carne umana chiunque venga contagiato.
Questo bel thriller di Z.A. Recht inizia con la diffusione del virus "morningstar" in Africa,e con una massiccia operazione militare volta a contenere il contagio all'interno del continente. Il generale Sherman si trova a dirigere le truppe contro una folla di infetti impossibili da contenere e pronti a tutto pur di trovare nuove vittime.
Il libro è ben scritto, mi è piaciuta molto la struttura epistolare inziale e la suspance che in alcune occasioni l'autore riesce a creare. La sensazione di alienazione e smarrimento conseguenti alla perdita dei riferimenti della vita civile viene ben descritta e sviluppata. Interessante anche il fatto che gli infetti siano di differenti categorie: i "furiosi" contagiati ma non ancora morti e i "barcollanti", uccisi ma in realtà non-morti. Unica pecca il poco approfondimento psicologico di alcuni personaggi chiave della storia.
Una lettura comunque consigliata agli amanti del genere zombie.
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Apocalisse dalla A alla Z
Avete presente quel momento in cui ci rendiamo conto di non conoscere i volti degli autori che leggiamo, specialmente quando acquistiamo qualche libro di sfuggita, o quando ci viene regalata un'opera che non avevamo mai scoperto prima?
Esatto, è proprio quella sensazione di non avere idea se le parole che si sciolgono davanti ai nostri occhi siano state scritte da un ragazzino, da un letterato professionista o da qualche figura importante del nostro tempo.
Ed è la stessa cosa che ho provato con quest'opera scoprendo che Recht, aihmè scomparso in giovane età prima di terminare la sua trilogia (ripresa e conclusa da un altro autore), ha scritto il romanzo quando aveva pressocché 23 anni, appena diplomato come capo squadra militare e vincitore della gara finale di tiro a segno.
Quanto ce ne può fregare? Tanto, perchè altrimenti il romanzo è illegibile.
Inizialmente il libro stenta a decollare, ricorrendo a qualche artificio simpatico come email stampate o intercettazioni di vario genere medico e militare, dividendo i capitoli in zone, sezioni ed orari. L'idea è simpatica e coinvolgente ma, senza la "scoperta" della mia premessa, potrebbero infastidire i dialoghi adolescenziali e le vicende inverosimili.
Poi si scopre che l'opera che si stringe fra le mani è scritta praticamente da un ragazzino, e si ha la tentazione di lasciarla da parte, quasi offesi. Ma, chi avrà intelligenza sufficiente per non dare età alle parole e continuare la lettura, cadrà improvvisamente in una piacevola trappola letteraria e troverà sempre lo stimolo di continuare. Perchè? Perchè il soldato Recht ha vissuto gli addestramenti dei soldati che si muovono nella sua storia, ha conosciuto probabilmente le armi ed i velivoli di cui parla, le tecniche e alcune situazione di cui ci parla. Allora si è incuriositi, si giustificano le terminologie di alcuni soldati, le scelte di altri, le dinamiche dei combattimenti e forse anche quelle burocratiche (ma non vorrei attribuire a Recht meriti che forse non aveva sperimentato...chi lo sa) e la battaglia con gli infetti diventa improvvisamente descritta molto bene e dettagliatamente, se si tiene conto degli orari, delle coordinate geografiche e di alcune precisazioni di ambito militaresco che possono essere sfuggite o passate inosservate ad altri autori del genere zombie.
Gli amanti dell'Apocalisse Z troveranno poi quello che cercano in rocambolesche battaglie, convogli in movimento, scoperte scientifiche, contagi, precauzioni e quant'altro, in una storia che intelligentemente è divisa praticamente in due fra il campo di battaglia militare e quello giornalistico.
Consiglio agli amanti del genere un romanzo di per se scontato, ma a volte particolare, godibile senza particolari artifici retorici o invenzioni letterarie, nel pieno stile delle edizioni multiplayer.it che si propongono sempre senza gradi pretese come letture semplici ed interessanti.
Ci sarà senza dubbio di meglio sul genere zombie e non aspettatevi uno di quei romanzi scorrevoli che si leggono in due ore, bensì una trama interessante che affronta alcuni argomenti spesso dati per scontati in questo filone horror Z, diversi scenari e personaggi che vi faranno affezionare ognuno a modo suo, quanto prima, rappresentando uno dei punti di forza dell'opera.
Segnalo per gli amanti del genere la coesistenza dei classici walkers con i moderni runners (nel libro assumono nomi diversi) con le rispettive diversità, giustificate in maniera plausibile e presumibilmente scientifica, se di scienza di può parlare in questo genere di trame.
Questo libro farà al caso di coloro che cercano una storia zombie (ricordo che si tratta di una trilogia) raccontata dall'inizio, dalle prime segnalazioni del virus ai primi interventi al telegiornale.
Dategli una chance se non amate il genere ma siete incuriositi, compratelo senza problemi nel caso foste in attesa dell'Apocalisse Z da un bel pezzo.