Dimmi chi sono
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Opinioni inserite: 5
Sorprendente
mi è stato regalato qualche settimana fa e per un po' l'ho dimenticato in libreria, poi quando l'ho iniziato non sono più riuscito a fermarmi. Davvero coinvolgente.
La storia di Amelia ci accompagna attraverso tutti gli avvenimenti più importanti del 900 dalla guerra civile spagnola alla caduta del muro di Berlino. La Navarro ha creato davvero un personaggio controverso che all'inizio ci lascia un po' perplessi per la leggerezza del vivere e poi accumula esperienze ed emozioni con lo scorrere delle pagine.
Non proprio un romanzo storico ma un racconto particolare che vorremmo non finisse mai.
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In viaggio con Amelia
“Dimmi chi sono” è un lavoro polivalente in grado di racchiudere tematiche differenti e complesse, quali guerra e odio, dittature e capovolgimenti politici, famiglia e affetti, amicizia e passione; difficile da classificare entro gli stretti confini di appartenenza ad un genere letterario determinato.
La Navarro riesce a confezionare un romanzo di grande contenuto, facendoci attraversare l'intera Europa e non solo, seguendo le orme di Amelia, protagonista indiscussa e spumeggiante.
Dalla Spagna piegata dalla guerra civile, alla Germania nazista, alla Russia stalinista, il periodo bellico e l'utilizzo di una potente rete di spionaggio, infine gli anni del dopoguerra fino alla caduta del muro di Berlino; uno sfondo storico di gran spessore, elaborato e raccontato con cognizione di causa e rigore documentaristico, in grado di offrire una lettura di ottimo livello, pur trattando una mole elevata di eventi e argomenti.
Impossibile non rimanere affascinati dalla giovane protagonista spagnola, figura romantica e sognatrice prima, infine, maturata dalla vita, donna audace, scaltra, generosa e tenace; un ritratto a tutto tondo vigoroso e ben riuscito, destinato a lasciare il segno.
L'arma vincente è da individuare in una trama ben congegnata che, sorretta da un ritmo incalzante, incolla il lettore a queste pagine avventurose, dense di contenuto e pregne di sentimenti.
Splendida la galleria dei personaggi che animano il racconto, tremendamente veri e vitali, pennellati a tinte forti, colti con estrema profondità e capaci di far parlare la loro anima.
Pur non essendo supportata da una identità stilistica marcata, tuttavia è un' opera pregevole, capace di dare voce a storie di vita verosimili per l'epoca trattata, coinvolgenti e commoventi, dolorose e angoscianti, ricche di speranza o sconfitte dalla crudeltà dell'uomo.
E' doveroso riconoscere alla scrittrice una buona capacità di orchestrare tanti elementi contemporaneamente, fondendoli in una narrazione equilibrata e scorrevole, ricca di suspense e intrigante. L'utilizzo massiccio del dialogo contribuisce senza dubbio ad invogliare il pubblico ad aggredire rapidamente le numerose pagine e a far sì che la cornice storica ,che le accompagna, sia più agevole e interessante per chiunque, a prescindere dalle personali aspettative riposte in questa lettura.
Un romanzo godibilissimo, accattivante e costruttivo, che riesce nell'intento di fare avvicinare alla storia del secolo scorso senza tediare e senza dover rinunciare alla briosità di un'epopea avventurosa.
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Sorprendente
E' il secondo libro che leggo di Julia Navarro. Dopo il sangue degli innocenti, Dimmi chi sono, è un'avventura che tiene con il fiato sospeso chi lo legge, riesce ad immaginare le scene, e, soprattutto mette in risalto una donna, eroina direi, del mondo, all'apparenza fragile e scanzonata, ma in realtà determitata e fredda nei momenti più difficili.
Ho letto questo libro, assaporando dettagli storici dei quali non ne avevo più ricordo.
Aspetteremo il prossimo capolavoro di Julia Navarro.
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avrei voluto viaggiare con Amelia
poche volte mi e' capitato di leggere un libro così intenso, ricco di notizie storiche e con personaggi unici ed irripetibili. Mi sono emozionato senza vergogna. Amelia, protagonista di questa storia , mi ha fatto sentire orgoglioso e libero, non solo nel fisico ma soprattutto nell'anima. Questo capolavoro della letteratura spagnola deve essere consigliato agli studenti affinché capiscano il sacrificio che tante persone hanno dovuto affrontare per rendere libera l'opinione di ciascuno, senza distinzione alcuna.
Un grande affresco degli ultimi cent'anni della nostra storia, senza mai perdere la freschezza della bella narrazione.
Quando ho chiuso l'ultima pagina di questo libro, ho chiesto ad Amelia di non lasciarmi e di continuare a trasmettermi la sua energia affinché i suoi ideali possano essere anche miei, perché alla fine ciò che conta e' solo la dignità e in questa storia e' sicuramente il punto di forza.
In conclusione, voglio ringraziare l'autrice Julia Navarro , per la semplicità della scrittura e per l'originalità della narrazione ricca di spunti e ampia di colori.
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assolutamente fantastico
Fu per caso che lessi il primo romanzo della scrittrice Julia Navarro, una giornalista e saggista spagnola che, per la prima volta, si misurava con un impegno puramente letterario.
In quel primo lavoro, “La fratellanza della Santa Sindone”, mi parve di riconoscere una persona abituata a confrontarsi con approccio professionale ai temi ed alle problematiche di carattere storico. Nelle sue opere successive questo modo di affrontare il tema narrativo scelto rimase, così come si ritrova nel suo ultimo lavoro, “Dimmi chi sono” (titolo originale “Dime quien soy”).
Devo ammettere che, leggendo le prime pagine, ebbi l’impressione di un’opera che avesse l’intenzione di esaminare temi più leggeri, meno calati nella realtà storica. In realtà, un volume di oltre mille pagine può permettersi di esaminare approfonditamente il carattere dei suoi personaggi, di delineare il contesto storico, in senso lato, ed umano con la dovuta lentezza, quella dello scorrere del tempo.
La storia, che si dipana nell’arco di tempo che va dai fatti che precedettero la guerra civile spagnola fino al crollo del Muro di Berlino, attraversa non solo il tempo, ma anche lo spazio toccando tutta l’Europa dalla Spagna all’Unione Sovietica, passando per il sud America e gli Stati Uniti.
L’ambientazione storica è precisa, ma personalmente amo leggere, nello svolgersi della vita di Amelia Garaoya, la protagonista, ciò che, in fondo, determina nel modo più nobile la vera caratteristica di una specie vincente: l’adattabilità, con, in più, la capacità cosciente di guardare in faccia ciò che siamo e di vincere la prova più difficile, quella che trasforma l’inevitabile cambiamento associato allo scorrere della vita in Evoluzione, con la “E” maiuscola. Un’Evoluzione, ovviamente, del tutto personale.
Il personaggio principale è un’eroina anche troppo umana, una persona “normale” che si trova ad affrontare avvenimenti troppo più grandi di lei partendo da scelte libere ma non del tutto consapevoli, foriere di errori che la segneranno profondamente. È proprio questa sua caratteristica, quella di essere profondamente umana, quindi fallibile, che suscita in me l’emozione di chi, in situazioni di fantasia calate in realtà dall’impatto emotivo terrificante, riconosce con la coda dell’occhio piccoli frammenti della propria vita.
Da un certo punto di vista, la si potrebbe definire una storia d’amore, l’amore dei sensi, dei sentimenti, dei genitori per i figli, dell’amico per l’amico, di un essere umano per un’Idea. Ma i fatti, terribili ed orribili, che si narrano e che tracciano cicatrici indelebili nello spirito e nel corpo dei personaggi aggiungono all’opera la funzione di testimonianza di ciò che, ormai, abbiamo quasi totalmente scordato e che, pure, riappare quotidianamente nei giornali che leggiamo e nei resoconti dei notiziari.
Come molti un po’ anestetizzato rispetto all’orrore quotidiano di quanto accade su questo buffo pianeta, ho rabbrividito leggendo di fatti immaginari eppure, verosimilmente, del tutto possibili in un periodo di orrori quale quello della seconda Guerra Mondiale.
Alla fine, anche io mi sono ritrovato perdutamente innamorato di quello straordinario essere umano che rappresenta il filo conduttore di un reportage differito. La donna che ogni uomo vorrebbe incontrare, una volta nella vita.