Da lontano sembrano mosche
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Una lettura "particolare"
Kike Ferrari, prima cameriere, panettiere, poi il viaggio verso gli States in cerca di fortuna. Ora lavora in una stazione della metropolitana di Buenos Aires e nella sua vita pare esserci un posto preponderante per la letteratura. Da lontano sembrano mosche è il suo terzo romanzo.
Tutto inizia con il ritratto di un uomo ricco, spietato, cocainomane, privo di qualunque morale, che con il suo bolide fiammante sfreccia lungo le strade di Buenos Aires. Ma come chiunque fora una gomma, per questo con fare arrogante e stizzito apre il bagagliaio dell’auto. E lì…una sorpresa! C’è il cadavere di un uomo brutalmente assassinato. Da in quel momento in poi inizia una discesa agli inferi, più biechi ed intrisi di violenza mai visti.
Un libro violento, che vuole dimostrare come il paese dell’autore sia ancora per molti versi legato ad un passato disastroso e privo di legalità. Il testo richiama spesso Borges fin dal titolo, per un racconto nero che non mi ha particolarmente entusiasmato. Che contiene, però, grandi ed importanti riferimenti letterari e di rimandi alla storia argentina degli ultimi quarant’anni. Una lettura “particolare”.
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Il Signor Machi
Al Signor Machi non manca proprio nulla, soldi, successo,donne, e potere tanto potere.
A Buenos Aires è uno degli uomini più rispettati della città, e nessuno oserebbe mai ostacolarlo o pestargli i piedi,per non rischiare di fare una brutta fine. Per lui tutto, è subito, lui non chiede, ordina, l'arroganza e la malvagità risultano essere le qualità migliori per questo essere.
Una mattina mentre tornava a casa dopo la chiusura del suo locale El Imperio, a bordo della sua Bmw da duecentomila dollari, si accorge di aver forato una gomma, e vista la stanchezza, per fare prima decide di sostituire da se il pneumatico, senza aspettare il servizio di assistenza stradale, e per il Sign. Machi incominciano i problemi. All'apertura del bagagliaio per prendere il cric e la ruota di scorta subito non si accorge di nulla, ma quando vede che la ruota di scorta è incastrata da qualcosa, e quel qualcosa è un cadavere con la faccia sfigurata da un colpo di pistola, il panico la fa da padrona. E' ovvio che nella scalata sociale del Sign. Machi per arrivare dove lui è arrivato ha dovuto giocare sporco, creandosi intorno a se parecchi nemici, allora chi è che osa sfidare uno degli uomini più pericolosi e potenti della città ?
Chi è il cadavere dentro al baule?
Come farà il Sign. Machi ad uscire da questa situazione?
La trama è molto avvincente, ha tenuto alta la mia curiosità fino alla fine, con un finale che purtroppo non ha appagato le mie aspettative, o perlomeno mi aspettavo una versione diversa. Mi sono piaciuti molto i dialoghi, diretti e adatti ai personaggi, le descrizioni delle varie scene dei luoghi e dei vari protagonisti. I capitoli non sono lunghi ed è difficile perdere il filo del discorso anche la dove il libro venga lasciato e ripreso dopo qualche giorno. La storia è narrata in modo fluido regalando una lettura scorrevole.
E' il primo libro che leggo di questo autore e nonostante il finale, lo ritengo comunque una bella storia noir ricca di colpi di scena,suspense e grezza al punto giusto.
A questo punto se vi ho incuriositi non vi rimane altro che conoscere il Sign.Machi leggendo la sua avventura, augurandovi una …
Buona lettura.