Cuori in Atlantide
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Donne rosse, donne nere
Un libro di racconti, che in realtà è un romanzo. Diviso in cinque episodi che possono vivere di vita propria e quindi essere letti anche singolarmente, questo libro acquista un significato tutto diverso se considerato come un tutt'uno. I cinque episodi, infatti ambientati tra il 1960 ed il 1999, sono accumunati da alcuni personaggi. In qualche modo questi, inizialmente bambini, poi ragazzi ed adulti si sono influenzati l'un l'altro pur incontrandosi anche brevemente. In tutti gli episodi, poi campeggia come un ospite ingombrante la guerra del Vietnam. Nei primi episodi incombe come un nuvolone che preannuncia un temporale. Negli altri diventa qualcosa di concreto, ma ancora poco chiaro. Un'' avventura in cui imbarcarsi, qualcosa contro cui protestare. in seguito diventa un passato scomodo, che però sarà sempre presente nelle vite dei reduci e nella memoria di chi con essa ha perso i propri figli.
I cinque racconti sono molto diversi tra loro: due racconti surreali, due molro realistici che affrontano il tema della dipendenza del gioco d'azzardo e di una truffa ben congeniata. Infine un racconto breve che ci risolve tutti i dubbi rimasti in sospeso negli episodi precedenti.
Libro ben congeniato nel quale King è riuscito ad amalgamare generi diversi ottenendo un prodotto gradevole. notevole anche la capacità di toccare temi come una guerra devastante, il bullismo govanile, la dipendenza da gioco ed altri drammi senza mai scendere nella banalità o nella retorica.
Indicazioni utili
Una storia di amicizia e di sentimenti
Romanzo un po' anomalo rispetto agli schemi e alle tematiche soliti all'autore..un libro che si compone di cinque atti, via via sempre più brevi (in termini di lunghezza), strettamente connessi l'un l'altro, il primo, forse, un po' più riuscito dei seguenti e un po' più misterioso e "paranormale".
King sviluppa la trama dipingendo perfettamente gli stati d'animo dei protagonisti e allo stesso tempo narrando le emozioni, gli ideali, le vittorie e le sconfitte di tutta un'epoca, quella degli adolescenti americani degli anni '60, del Vietnam e delle rivolte pacifiste.
Come precedentemente accennato il primo macro-racconto (per così definire il primo atto) è quello a mio parere più azzeccato e più interessante, anche perché condito del pizzico di soprannaturale tipico delle "ricette" letterarie del "Re", mentre i tre centrali li ho trovati un po' sottotono e in alcuni punti un po'
dispersivi, con il conclusivo invece, carico della giusta dose di pathos e emozioni.
Chi è alla ricerca di una storia alla "King" rimarrà leggermente deluso, qui non troviamo i canoni dell'horror e del thriller di opere quali "It" o "Shining" ma scopriamo un lato più "umano" del Re, più riflessivo e nostalgico che regala comunque un romanzo di ottimo livello.