CSI Alaska. Primavera di ghiaccio
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Top 1000 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Thriller amaro e insipido.
Questo libro non mi ha proprio convinto.Credevo fosse un thriller invece e' un "giallo" da serie tv.Lo schema e' quello classico,omicidio,scena del crimine,indagine risoluzione.Lo stile e' anche piacevole e scorrevole,si legge bene insomma,ma il contenuto e il racconto non mi sono proprio piaciuti.La scrittrice perde di vista qual'e' il centro della storia,ovvero la morte di Lisa Getty e si perde in racconti e situazioni del luogo che sono piu' da guida turistica dell'Alaska e delle sue tradizioni che della trama del libro.Dell'indagine in se stessa parla pochissimo e arriva alla soluzione in maniera banale e in breve tempo.Senza dare la possibilita' al lettore di seguire l'evolversi della vicenda ed arrivarci insieme a lei.La cosa e' cosi',prendere o lasciare.Il finale non e' definitivo,lascia una "porta aperta" e anche questo e' un punto a suo sfavore.Insomma per dirla in maniera cinematografica,pensavo di vedere un bel film thriller ho visto invece una puntata di uno di quei telefilm da 40 minuti stile L'ispettore Derrick,che sono si belli,ma che alla fine non lasciano il segno.Lettura consigliata ? Si ,per non infierire ma si puo' leggere altro. Voto 5 su diceci come a scuola :)
Indicazioni utili
OMICIDI TRA I GHIACCI
Torno a recensire un libro che non mi ha del tutto convinta, la scrittrice prende molti spunti narrativi tratti dalla sua vita reale per scrivere questa serie di storie (il personaggio di Kate Shugan è protagonista di altri ben 17 libri in patria), primo fra tutti l’ambientazione: L’Alaska, sua terra di origine, della quale conosce molto bene la storia e si muove con padronanza nella descrizione dei luoghi dei popoli che la abitano, della cultura. Questa ritengo sia la parte più piacevole del libro stesso.
Mi piace anche il personaggio di Kate Shugak, donna forte, solitaria, temprata alla vita semplice e dura, scalatrice esperta, che ama il luogo dove vive, ama la natura che la circonda, infatti, compagna inseparabile di vita è la sua siberian husky di nome Mutt resa quasi umana dall’autrice; Kate è la detective chiamata a tirare le fila di una serie di uccisioni avvenute nel villaggio di Niniltna.
L’assassino viene quasi immediatamente svelato e, oserei dire archiviato, l’indagine prosegue per particolari che non collimano, con la sola ipotesi iniziale.
A mio avviso non vengono descritti in modo articolato e particolareggiato i vari personaggi, non vengono sviscerate le menti ed i cuori, così da non permettere al lettore di entrare veramente nella storia. La trama di per sé è molto semplice e facilmente intuibile, talmente semplice che il lettore si ritrova davvero alla fine ad esclamare: “Tutto qui??”. La scrittura è fluida e veloce, senza colpi di scena, senza suspance e immagini forti, caratteristiche di un thriller rispettabile.
Concordo nella futura trasposizione televisiva della serie, che presumibilmente sarà di successo, proprio per la descrizione appena accennata dei personaggi, che possono così essere liberamente interpretati, senza una particolare “sofferenza” del lettore che può vedere stravolti sullo schermo,idoli,magari abilmente descritti e resi così “persone” effettive, difficili da riproporre televisivamente parlando.