Cospirazione Caravaggio
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Chiaroscuro e tenebrismo
Da profano di storia dell'arte mi sto affezionando alla figura di Caravaggio, infatti è passato meno di un anno da quando ho letto "Il quadro segreto di Caravaggio" di Francesco Fioretti, che analizza molto bene Caravaggio dal punto di vista artistico.
La vita rocambolesca di Caravaggio si presta bene al genere thriller.
Il romanzo ha un buon ritmo ma non abbastanza veloce, infatti in alcuni punti alcuni dialoghi sembrano inutilmente ripetitivi e smorzano la regolarità della dinamica.
Gli omicidi sono un po' macabri com'è giusto che sia per gli amanti del genere.
Alex Connor è maestro nel nascondere gli indizi ed ogni tentativo di provare a risolvere il caso, prima che l'autore lo decida, è futile. E' sufficiente lasciarsi trasportare dalla lettura ed attendere il naturale avvicendarsi degli eventi.
Dal punto di vista dei contenuti non lo considererei proprio un thriller storico in quanto è quasi esclusivamente ambientato ai giorni nostri a meno di qualche riferimento sporadico a Caravaggio. Tra l'altro l'artista non è approfondito adeguatamente ne come ambientazione storica ne artistica.
Concordo con il dissidio comune ad accostare il romanzo al Codice da Vinci e Il nome della rosa. Ogni romanzo è a se e preferisco lasciare al marketing questo tipo di considerazioni.
In generale in ogni lettura, tra romanzo e lettore, si crea una certa alchimia che può rendere la lettura piacevole, meno piacevole e magica se l'autore riesce a scaraventarci nel suo mondo.
In questo caso non c'è stata alcuna magia.
IL CIRCOLO DEGLI OTTO
1608. Caravaggio sta scappando, è gravemente ferito al volto, deve nascondersi dal suo aggressore o per lui sarà la fine; il suo carattere rude e violento è saltato nuovamente fuori in una lite da strada; la sua vita, il suo genio e le sue meravigliose opere sono in pericolo, solo una grazia proveniente da Roma potrà salvarlo: arriverà?
2014. Gil Ekhart si è rifatto una vita, ha una nuova moglie in dolce attesa, ha chiuso con il mondo dell'arte, o almeno, questo è quello che lui crede fino ad oggi, già perchè dopo sette lunghi anni, il passato torna a bussare prepotentemente alla porta: un nuovo duplice delitto, stesso modus operandi, stessa location, stessa brutalità e stesse persone coinvolte.
Chi è l'assassino? Cosa lo spinge a macchiare di rosso scarlatto le gallerie di arte europee?
E cosa centrerà Caravaggio in tutto questo?
Thriller storico collocato con troppa presunzione tra il nuovo Codice da Vinci e Il nome della rosa, ma che a lettura ultimata non ha molto da dire di sè; la trama è vista e rivista e nulla ha a che vedere con i due capolavori tra cui viene menzionato: parte in sordina, si fa fatica a stare dietro alla trama che piano piano si dirama tra Londra, Berlino, Palermo e New York, si intravede uno schema confusionario che cerca di unire pezzi di storia al fine di creare una sorta di copia venuta male di altri thriller del genere suddetto. Verso la metà del libro sembra di arrivare finalmente a una discesa, da qui la lettura è più piacevole, l'intrico è più complesso, ma la fine non è niente di che, senza colpi di scena e con troppe persone che non sembrano quello che sono e che volenti o nolenti sono coinvolti in questo giro di tele all'ultimo respiro; peccato che sia inoltre evidente che ci sarà un seguito, quando a mio avviso bastava assolutamente finirla qui.
Deludente.
Indicazioni utili
QUANDO LE DONNE NON CI ACCHIAPPANO!
Che le Donne non siano in grado di fare molte cose che gli Uomini sanno fare è opinione diffusa. Esistono, naturalmente, le eccezioni: scrittrici come Emily Dickinson, George Sand, Emily Bronte, Marguerite Yourcenar, Ayn Rand, Virginia Wolf e, per rimanere nel campo del "thriller", Agatha Crhistie, sono state Maestre in questo campo, e mettono in luce una capacità stupefacente di scendere all'interno dell'animo umano e di scavarne le più segrete latèbre. Ma il caso di Alex Connor è patetico e pietoso. Questo romanzo è noioso, prevedibile, confuso, estremamente mal scritto, banale, senza "suspense", senza conoscenza storica, senza psicologia, senza dialettica, senza senso della drammaturgia (i dialoghi sono scontati e si allineano su un banale copione televisivo), e, a parte indulgere in qualche particolare particolarmente "splatter" e raccapricciante (come quello degli scalpi asportati e dei genitali torturati nelle vittime del serial killer) non aggiungono nulla ad un panorama letterario nebbioso e paludoso. Michelangelo Merisi da Caravaggio era un genio "estremo", oltreché un Artista Maledetto. La povera Alex Connor dimostra di non aver compreso introiettato ed assimilato NULLA della figura di questa gloria Italiana! Il suo scritto da scolaretta collegiale non è per nulla degno della grande figura alla quale ella si ispira, e, se le virtù erotiche e seduttive di questa donna sono pari alle sue qualità letterarie credo che suo marito (o i suoi mariti) od il suo (o i suoi, la sua, le sue) amanti debbano morire di noia. C'è il racconto patetico della moglie del detective che deve partorire, il tutto condito da ospedali psichiatrici, droghe, psicofarmaci, storie di matrimoni falliti, di inciuci tra galleristi internazionali... insomma, va forse bene per una rivista di casalinghe di provincia annoiate, ma non è certo letteratura! NON LEGGETE QUESTO LIBRO!