Cose preziose
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Quando il materialismo si impossessa di noi
Nella tranquilla cittadina di Castle Rock, c'è una novità che desta la curiosità dei cittadini: "Cose preziose" verrà inaugurato a breve. Pare un normale negozio d'antiquariato e invece, grazie alle doti del proprietario Leland Gaunt, i clienti riescono ad ottenere pezzi unici e rarissimi che sembrano in qualche modo toccare i loro desideri più nascosti o i loro ricordi più felici. Con una particolare merce di scambio: una cifra irrisoria ed alcuni piccoli scherzi da fare a qualche abitante della città. Il signor Gaunt, l'uomo dalle dita lunghe e dagli occhi che cambiano colore, ha per le mani un grosso giro di affari che però finirà in tragedia. Infatti, per via di moltissime incomprensioni tra gli abitanti, si darà il via a una vera e propria mattanza. Ma nessuno vuole rinunciare al suo oggetto speciale che pare dare la felicità immediata ai proprietari e pur di tenerselo stretto, tutti sono disposti a fare qualunque cosa. È una storia in cui viene mostrato il male dell'essere umano che arriva a non farsi più nessuno scrupolo pur di possedere qualcosa che per lui/lei ha valore. Dove la materialità ha preso posto dell' empatia e della comprensione. È stato il mio primo libro di King e mi è piaciuta molto la capacità di dipingere l'aspetto psicologico di così tanti personaggi, il suo linguaggio metaforico e la capacità di intrecciare così tante vicende in una sola storia
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NEEDFUL THINGS
Cose preziose (titolo originale Needful Things che ovviamente è più azzeccato) è un romanzo davvero grande.
L’ho paragonato a It o a l’Ombra dello Scorpione, non tanto per la mole anche se non è per niente breve, ma più che altro per il percorso.
La storia è ambientata nella Castle Rock tanto cara a King, come lo è Derry, ed è un complesso intreccio di fatti e misfatti che portano al disastro finale.
Leland Gaunt è un commerciante particolare , vende cose di tutti i tipi che si rivelano di vitale importanza per gli abitanti di Castle Rock.
Ma che prezzo hanno queste cose preziose?
Il prezzo lo fa il venditore e per il signor Gaunt vale di più uno scherzo piuttosto che il denaro contante.
Così ognuno dei clienti si ritrova a dover compiere una marachella ai danni di un’altro, conoscente o estraneo che sia, per conto del signor Gaunt.
Ma cosa succede se tutti questi scherzi collegati tra loro scatenano la rabbia e il tormento altrui?
Questo è quello in cui King si addentra, il marcio dell’animo umano, il male che si annida in ogni persona , colpa la cupidigia o il sospetto, la diffidenza e l’egoismo.
Come sempre l’autore è bravo a raccontare l’horror non tramite i mostri, ma attraverso la psiche umana.
Un po’ come It che si avvale di aiutanti umani per uccidere i Perdenti, un po’ come nell’ombra dello Scorpione in cui il male è aiutato dai seguaci di Randall Flag.
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iocchio al prezzo!
Grandi novità nella sonnacchiosa Castle Rock. In un periodo di bassa stagione, senza turisti in circolazione non può non sorprendere l'apertura di un nuovo negozio nella centrale Main Street. Il nome; "cose preziose", non fa che aumentare le attese. Così il proprietario non ha difficoltà a sentire suonare la campanella sulla porta di ingresso. Leland Gaunt è affascinante, un ottimo affabulatore e un venditore che non accetta un no come risposta. Sotto sotto, tutti si accorgono però che c'è qualcosa che non va, Una patina di viscidume lo avvolge, quasi fosse marcio dentro. Ma è impossibile dire di no ai fantastici oggetti che propone. Il prezzo è talmente allettante da farlo sembrare uno scherzo. Non sanno che la cifra corrisposta in denaro è solo la punta dell'iceberg. Quello che Castle Rock dovrà pagare sarà immensamente più alto.
Nonostante questo libro sia piuttosto lungo e talmente ricco di personaggi e di vicende tra loro intrecciate da rendere a volte complicato seguire tutto mi è piaciuto parecchio. King, come sempre faceva in passato è riuscito a mettere assieme una storia originale, coinvolgente e spaventosa. Abile nel fornire poco alla volta i dettagli, lo scrittore riesce a catturare fin da subito le sue vittime, lasciandole andare solo all'ultima pagina. I personaggi, sono come sempre molto curati con una storia personale che li rende credibili. ne esce il quadro di una cittadina che potrebbe essere quella in cui vivono molti di noi. All'apparenza tutti sono se non proprio amici, almeno tolleranti l'uno con l'altro. Ma basta che arrivi qualcuno ad accendere il primo cerino e piano piano il risentimento e l'invidia si insinuano in ogni interstizio di quei bravi cittadini trasformandoli in un mostro senza controllo.
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Shopping fatale
Siete in giro per la via dello shopping della vostra città: ormai la conoscete a memoria, sapete dove si trovano tutti i vostri negozi preferiti, conoscete tutti i proprietari. Poi un giorno in quel piccolo locale inutilizzato (ce n'è sempre uno che avete prontamente ignorato) viene aperto una nuova attività, che dal nome sembra vendere di tutto un po': "Cose preziose".
E' così che prende inizio l'ultimo romanzo che ho letto firmato Stephen King: nel piccolo paese di Castle Rock, dove si sa tutto di tutti (o quasi) un giorno arriva uno straniero che apre un negozio che, strana fatalità, sembra essere in grado di esaudire qualsiasi richiesta dei suoi avventori: il proprietario è una persona affabile che pur di esaudire i desideri dei suoi clienti vende la propria merce in cambio di un prezzo stracciato e l'innocua promessa di fare in futuro uno scherzo ad un cittadino di Castle Rock loro sconosciuto.
Così a partire dal piccolo Brian Rusk che a soli undici anni desidera immensamente la figurina rarissima di un giocatore di football per ampliare la sua collezione fino ad arrivare a Polly Chalmers che per far passare il dolore alle mani sarebbe disposta a provare veramente di tutto, i cittadini si rivolgono al signor Gaunt per i loro acquisti e per fare la loro scherzosa promessa.
Ma Leland Gaunt sa cose che non tutti i cittadini burloni sanno e ben presto uno scherzo innocuo come macchiare di fango le lenzuola della vicina di casa degenera in una resa dei conti fatale, perché chi subisce il torto crede di sapere benissimo chi è il colpevole e non ci pensa un momento di più a prendersi la meritata vendetta.
Stephen King è uno degli scrittori più sensibili che esistano: conosce la natura umana e l'interpreta nei suoi romanzi con precisione chimica.
"Cose Preziose" è un romanzo che riflette sul potere del rancore covato e dell'illusione: le vittime ben presto saranno preda di una vera e propria ossessione verso i loro acquisti e gli scherzi sono organizzati verso sconosciuti che hanno una questione in sospeso con un'altra persona.
Inutile dirvi che ben presto la situazione degeneri in risvolti devastanti.
Di Stephen King ho letto quattro romanzi e nemmeno uno di questi mi ha annoiata o delusa: la trama è sempre ben costruita, i personaggi caratterizzati alla perfezione, lo stile non ha una sbavatura.
Un autore che promette e mantiene, merita sicuramente l'enorme successo mondiale ottenuto.
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Un King d'annata
Il recupero di un King d’annata, rimasto inopinatamente negletto in libreria, fa meglio capire quel senso di insoddisfazione lasciato dalla lettura degli ultimi romanzi. Nelle opere più recenti, il Re fa un po’ la figura di una vecchia rockstar di cui sono indiscutibili le doti e la sincerità, così che dall’ascolto si ricava comunque un indiscutibile piacere, ma che non può celare come il sacro fuoco dei tempi migliori si vada ormai spegnendo. Nel caso, il suddetto sacro fuoco è rappresentato dalla cattiveria - qui divertita, là acre - che lo scrittore sparge a piene mani in un tomo che si avvicina alle ottocento pagine descrivendo con sottile perfidia i meccanismi che regolano la vita di una piccola comunità in quella Castle Rock che tutte le riassume, siano esse negli Stati Uniti o nel resto del mondo. Ne scaturisce il romanzo forse più corale di un autore che ama spesso costruire trame ricche di personaggi ognuno con una propria storia e una definita personalità: così, l’arrivo del diavolo nel sonnolento borgo del Maine (spoiler non grave, si capisce subito dove si andrà a parare) sembra quasi solo una scusa per descrivere una varia umanità con i suoi pregi e i suoi difetti. In fondo, il signor Gaunt fa solo da catalizzatore amplificando all’ennesima potenza le invidie, le ripicche di quartiere o le vecchie magagne seppellite ancora vive attraverso un semplice processo che sfrutta l’avidità e il desiderio di possesso esclusivo: debolezze connaturate alla natura umana, ma particolarmente evidenti nel periodo in cui il libro è stato scritto, ovvero la fine di quegli anni Ottanta in cui davvero pareva si potesse comprare ogni cosa dando lustro alla più inutile cianfrusaglia. La presenza di simili sfaccettature non significa però che King abbia l’intenzione di scrivere un trattato psicologico o sociologico, bensì sono il suo ben conosciuto metodo per instillare (o far sgorgare) l’orrore dalla quotidianità in un crescendo che parte dalle piccole sbavature come una pallina di neve che si trasforma in valanga. Secondo copione, lo scrittore statunitense è più bravo con i primi passi, quando racconta il male che si insinua sotto la superficie grazie alle sottili arti del signor Gaunt. Meno convincente è una seconda metà che va a sfociare in un finale pirotecnico in eccesso prima di una resa dei conti che francamente pare tirata via, lasciando pure il dubbio di che fine faccia la valigia: per fortuna che, a compensare, stanno i ‘chiarimenti’ tra gruppi o personaggi rivali, rappresentati come una serie di duelli in stile western (all’italiana si direbbe, visto il tasso di brutalità). La conclusione zoppicante è, del resto, circostanza che non fa notizia per l’autore e in ogni caso è ben compensata dalle altrettanto riconosciute qualità di narratore che costringono chi legge a voltare pagina malgrado la struttura a mosaico. E’ proprio quest’ultima anzi che – pur non essendo certo una novità - rende così coinvolgente la parte iniziale e migliore del romanzo: mentre l’inquietante opera di Gaunt fa da filo conduttore, sfilano le passioni e i dolori del piccolo Brad e di sua madre con la fissa di un altro Re, delle acerime nemiche Nettie e Wilma, dell’ubriacone Hugh e del primo consigliere Danforth, delle comunità cattoliche e battista oltre che di molti altri fra i quali la dolente Polly e lo sceriffo Pangborn, l’unico che riesce (forse) a resistere alle tentazioni. All’esistenza di parecchi di loro sono dedicati capitoli che sono brevi racconti a sé stanti aumentando i punti di vista e, di conseguenza, il piacere della lettura che sa fare paura e attrarre nello stesso tempo.
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EFFETTO DOMINO
EFFETTO DOMINO
Sicuramente l’apertura di un negozio nuovo in un paesino con poche anime come Castle Rock fa notizia,ma la cosa che sorprende di più e che cosa si può trovare di tanto utile in una bottega chiamata COSE PREZIOSE?. La risposta è, semplice, tutto quello che gli abitanti di questa località vogliono ,e che desiderano più di ogni altra cosa, ok ma quanto costa? … beh, questo sta al titolare a decidere il Sign. Leland Gaunt , la quale ho scoperto che è una persona molto gentile e disponibile, con cui si possono fare dei grandi affari. Infatti da quando Cose Preziose ha aperto i battenti in questa località, ci sono stati parecchi cambiamenti, specialmente tra gli abitanti, causando ad effetto domino strane coincidenze, trasformando cosi un tranquillo paesino al di fuori della città, in un punto di interesse di cronaca per tutta la contea finendo addirittura sui telegiornali della TV locale.
Se vi ho incuriositi non vi rimane che leggere questo libro dove sarà difficile annoiarsi,perché è scritto proprio come il RE sa fare,ricco di colpi di scena, azione,mistero e suspense ,molto ben descritti anche i dialoghi, le atmosfere,e la descrizione dei molti personaggi,dei loro stati d’animo, tutto perfetto,regalando così una lettura piacevole e scorrevole,però una volta iniziato a leggere non bisogna fare l’errore di abbandonarlo per poi continuare da dove si era fermati, perché visto appunto la quantità degli attori sarà molto difficile riprendere da dove si era interrotto, spezzando anche un po’ quella "magia"o "follia" che ruota attorno a questa storia.
Personalmente il libro a me è piaciuto molto, la storia è parecchio originale,bella la prima fase del libro "carica" di mistero e curiosità,la seconda invece l'ho trovata un po' "piatta" ma non noiosa direi di preparazione alla terza parte quella più adrenalinica e non solo.
Se consigliare questo sicuramente si, specialmente agli amanti del genere.
Buona Lettura
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Consigliato, solo se....
Il libro , inutile dirlo, è molto valido, se siete qua a leggere questo già lo sospettate dando per scontato che non perdereste tempo a leggere gli ingredienti e i parere di un piatto che pensate vi possa fare andare di stomaco .
Cercherò quindi di lasciare un parere che possa aiutarvi a capire se questa lettura possa offrirvi quanto vi aspettate oppure se è meglio passare ad altro.
Partiamo dal presupposto che la maggior parte delle persone che stanno leggendo questa recensione sono:
a) Seguaci di King quindi stanno scegliendo tra un "ristretto" elenco e prima o poi questo lo leggeranno di sicuro non appena completati i titoli più rinomati.
b) Incuriositi da quanto riporta il retro di copertina o da un accenno fugace di qualche conoscente che l'ha letto.
Per il caso A non mi dilungo, se avete già letto i titoli come: IT, l'Ombra dello scorpione, Shining, Misery non deve morire, La zona Morta , Christine, Il cimitero degli animali e le novelle più famose, di sicuro questo è un ottimo titolo per continuare la vostra collezione di King, sicuramente da leggere prima di altri titoli come : l'uomo in fuga, La lunga marcia, insonnia, Under the dome, che seppure siano molto validi potrebbero discostarsi dal King che consociete. (Non a caso alcuni di questi pubblicati inizialmente sotto pseudonimo).
Veniamo al caso B:
molto probabilmente la nota di mistero che aleggia intorno alla prefazione del libro vi ha suscitato interesse e cercate di capire se l'aspettativa sia fondata o meno.
Personalmente vi posso assicurare che è fondata, il tema è interessante e stuzzicante e come han già detto diverse persone prima di me un interessante metafora che esaspera alcune sfaccettature non troppo lodevoli insiste in tutti gli esseri umani.
Tuttavia vorrei mettervi in guardia su quanto da me riscontrato, ossia che la parte intermedia del libro potrebbe apparire un po troppo lenta e pesante, badate bene, non malvagia o poco interessante, ma priva di quel qualcosa che ti fa fare le ore piccole e che ti spinge a girare pagina tenendo l'attenzione al massimo e facendoti ignorare la stanchezza di una giornata di lavoro.
La parte iniziale e finale le ho trovate invece assolutamente avvincenti, e queste giustificano la nota positiva del libro per il quale ne consiglio la lettura a tutti coloro i quali (consoci diverse persone così) non hanno la cattiva abitudine di chiudere un libro e riaprirlo dopo diversi mesi in quanto l'interesse è momentaneamente sceso.
Questo non è un libro sul quale ci si può permettere di arenarsi al metà strada, principalmente perché vale la pena superare quella palude che è la parte centrale per andare a gustarsi il terzo finale che merita. Ma sopratutto perché come molti libri di kingp redenta moltissimi personaggi che non si andrebbero a ricordare a distanza di tempo e , in questo libro più di altri, un intreccio che è fondamentale capire in ogni minimo dettaglio per dare senso a una reazione a catena di eventi che porta alla massima reazione nei capitoli finali.
Al contrario di altri libri dove la curiosità della prefazione viene tirata fino al capitolo finale , in questo caso sarà invece facile capire pian piano la dinamica, ma fortunatamente e grazie alla bravura dell'autore prima che una curiosità venga soddisfatta un altra avrà preso il posto portandoci avanti nella lettura, meccanismo di sostituzione che tuttavia come accennato rallenta moltissimo nel terzo centrale del libro.
Per concludere : leggetelo, ne vale assolutamente la pena, ma solo se non siete il tipo di lettore che predilige letture fluide, con pochi personaggi e di veloce evoluzione, pena l'abbandono del libro.
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A tutti coloro attratti da quanto il retro di copertina promette e che piuttosto di grandi trame ambientate ai massimi livelli ma spesso dai contenuti stereotipati e personaggi in bianco e nero preferiscono come teatro un qualsiasi paesino di provincia (già utilizzato per Cujo) , come attori gente qualunque ma dalla personalità sfaccettata (con qualche eccezione) e che faccia del "fantasy" non il fine ma un valido strumento per portare alla luce tematiche sociali e personali più concreti e senza tempo.
Un King al suo massimo
Libro incredibile. Inizia in sordina ma si avvia verso un crescendo indimenticabile, una spirale di violenza che tocca il suo apice nel finale col botto. Narrazione monumentale, trovate letterarie che fanno rimanere in trepidante attesa, mestiere e originalità. Unica pecca: come in altri libri ho avuto l'impressione che King giri intorno ad una intuizione iniziale (in questo caso il desiderio di avere qualcosa anche a costo di vendersi l'anima) ma di non sprecare poi troppo tempo a spiegare chi sia nella realtà il cattivo e perchè fa tutto ciò che fa... Ma vabbè.. se questi sono i risultati, possiamo benissimo non indagare!
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Bello ma pesante.
Un romanzo molto inquietante che rispecchia metaforicamente la merda che abbiamo nel cervello. Una realtà alienante che ci porterebbe a vendere persino la nostra anima per ottenere quello che vogliamo, che alla fine non è nient'altro che un'illusione. Questo è il primo libro che ho letto di Stephen King e credo che sarà l'ultimo. Credo che sarà l'ultimo non perché non mi sia piaciuto, anzi, l'ho apprezzato molto, soprattutto il contenuto che c'è dietro, ma perché ci mette davvero molto ad arrivare al punto, ad entrare nel vivo del romanzo. Penso che lo scrittore si sia perso troppo a descrivere i personaggi, i particolari di Castel Rock e di tutto quello che lo circonda. Questo è il motivo per cui è troppo lungo il libro. Non dipende dalle pagine, che in questo caso sono più di settecento, ma penso che dipenda dal fatto che i troppi particolare di cui si poteva volentieri fare a meno abbiano reso il romanzo molto pesante da leggere. Comunque per il resto, soprattutto i contenuti, è ottimo. Lo consiglio a chi come me, non aveva mai letto un libro di Stephen King.
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QUELLO CHE CERCHI..KING LO TROVA
Castle Rock, è una piccla cittadina nel Maine, un posticino tranquillo, dove tutti conoscono tutti e tutto di tutti.
Le famiglie vivono serenamente la loro quotidiana routine, e la vita di ogni cittadino ,come in ogni luogo di questo pazzo mondo, affianca, collude, collima o dverge dalla vita degli altri concittadini.
Tutto questo finchè un signore dal bell'aspetto, apre un nuovo negozio in città. Il nome della fresca attività commerciale è accattivante "Cose Preziose" ed in molti, passando davanti all'insegna ed ai vetri oscurati che non lasciano trapelare nulla agli sguardi curiosi, si chiedo che mercanzia abbia da offrire lo strano signor Gaunt.
Il negozio rivelerà agli acquirenti, i loro desideri più profondi, le loro bramosie più celate, il tutto ad un prezzo modesto accompagnato ad una richiesta particolare del negoziante: un piccolo "scherzetto" che il compratore dovrà fare ad un suo concittadino.
Da qui lacomparsa(e scomparsa) di numerosi personaggi, ben descritti e raccontati nelle loro storie e caratteristiche dal maestro King.
Un libro molto ben scritto ed un'idea originale e fantasiosa, che porta il lettore ad una lettura profonda ed entusiasmante del lato oscuro dell'assere umano, della sua bramosia per le cose materiali e per la sua indole di diffidenza verso ciò che è diverso.
In Castle Rock è racchiusa la semplicità di ogniuno di noi, ogni suo personaggio può esere visto come una debolezza insita in ogni individuo.
La voglia di reagire alla parte oscura di Castle Rock è dentro di noi. Sapremo dire di "no!" al signor Gaunt ed alle sue irresitibili offerte?
Sapremo dire di no a questo bellissimo libro di King? Io non ho resistito, ma credo che il mio "peccato" sia stato ripagatoda una lettura piacevolissima!
COnsigliato, buona lettura!