Corpi al sole
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 6
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Poirot in vacanza, ma mai in vacanza
Il nostro amato Poirot sa bene che il “il male si annida dovunque, sotto il sole”, quindi lo fa anche in un luogo idilliaco come l’Isola del Contrabbandiere e che la soluzione di questo intricato mistero si nasconde proprio dove non ci si aspetterebbe.
La scrittura della Christie, seppur moderna, inizia a far sentire l'età ma in ogni caso, i libri, contraddistinti da un certo “vecchio stile” sono piacevoli. Soprattutto quando leggendo ti immergi di libro in libro diventa un'esperienza con il fascino di un mondo ormai passato. In questo romanzo ci si destreggia tra ombrellini parasole, tè pomeridiani, cappellini e visite di cortesia, così come doveva essere un momento di vacanza negli anni Quaranta.
"Corpi al sole" ci regala infatti la foto di una vacanza di altri tempi, scandita da ritmi decisamente ageé rispetto ai nostri tempi moderni e sempre di corsa.
Il libro offre la migliore combinazione gli ingredienti tipici delle opere di Agatha Christie: un cadavere, la “camera chiusa” non raggiungibile dall'esterno - qui isolato e ricco di fascino, un gruppo ristretto di personaggi, dove ognuno può essere l'assassino e un mistero degno di un rompicapo.
"Corpi al sole", secondo me, può finire nella mia personale lista dei libri più belli letti dell'autrice. In ogni pagina vengono spostate le pedine, capovolgendo più e più volte la situazione, lasciando fino all’ultima riga con il fiato sospeso, come la nostra giallista del cuore sa fare bene.
“Chi ha ucciso la sirena del Jolly Roger?” è la domanda che ci pone l'autrice e con l'aiuto del l'intelligenza e della geniale ricostruzione di Poirot, anche se risulta più difficile del solito, il lettore viene accompagnato per mano fino alle ultime righe, proprio come afferma il detective “la soluzione all'ultimo capitolo”. La storia procede spedita fino alla fine e si chiude nel più classico dei modi.
La scrittrice ci insegna, parafrasandola, che il male si annida come un ragno nella tana pronto ad uscire al sole, ovunque. Così come nella quasi totalità dei suoi libri ci ha mostrato.
Indicazioni utili
Scala di gialli alla Christie - 2
Per chi sa vederli, i libri di Agatha Christie sono sempre collegati da microscopici indizi che, disseminati nelle pagine, aiutano il lettore a districarsi nella matassa labirintica delle indagini e delle testimonianze. Il giallo della Christie è sempre “dramma” della parola e messinscena teatrale, lontana dalle sofisticherie moderne, un gioco di confronti e raffronti. Qui l’indizio c’è fin da subito, con Hercule Poirot in vacanza su un’isola della Cornovaglia che osservando i corpi stesi al sole, pensa inevitabilmente ad una macelleria. La storia è classica: una donna avvenente e fatale nella sua bellezza, Circe o Elena, viene strangolata su una insenatura del mare, ma tutti i sospetti più ragionevoli, un marito tradito, un amante deluso, una figliastra maldisposta sembrano avere un alibi di ferro. Diversi gli indizi ma molti, anzi moltissimi, i depistaggi e le false intuizioni e diverse anche le storie che si intrecciano, tra un traffico di stupefacenti che sembra avere in una piccola grotta il suo centro propulsore e misteriosi delitti del passato.
La ricostruzione di Poirot, al solito geniale, è stavolta difficilissima per il lettore, la storia procede spedita e dritta fino alla fine, nel più classico dei modi. Certo che amaro, anzi, amarissimo il disincanto della Christie che non dimentica mai, in alcun momento, che il male si annida, biblicamente, dovunque. Nulla di nuovo sotto il sole, davvero, secondo il celebre monito giovannesco: “E gli uomini amarono più le tenebre che la luce”.
Rispetto ad altri romanzi, la storia manca forse di una certa bellezza nell’ambientazione ed appare quasi troppo standard. Non certo il migliore, ma va da sé, un piacere intellettuale sottile e pervasivo accompagna il lettore nella sua avanzata verso lo scioglimento.
Indicazioni utili
«Il male sotto il sole»
Durante le vacanze estive il caso ha riunito un eterogeneo gruppo di villeggianti al Jolly Roger, un lussuoso albergo ricavato da una villa georgiana sull’Isola del Contrabbandiere, lungo le coste della Cornovaglia. Apparentemente una zitella sportiva di mezza età, la proprietaria di un atelier di moda, una giovane coppia di sposi, un padre in vacanza con la figlia e la seconda moglie, un maggiore dell’esercito, uno scommettitore incallito, una bizzarra coppia di americani e un rigido pastore anglicano non hanno nulla in comune e invece qualcosa c’è: tutti loro nutrono una profonda insofferenza nei confronti di una degli ospiti dell’albergo, l’ex attrice di varietà Arlena Stuart, giunta sull’isola in compagnia del marito, il capitano Marshall, e della figliastra di quattordici anni, Linda. Sebbene non più giovanissima, Arlena è una donna splendida che esercita un fascino da sirena ammaliatrice su qualunque uomo la incontri, finendo inevitabilmente con l’attirare l’odio delle donne ingelosite e la disapprovazione di tutti gli altri.
La situazione precipita quando Arlena intreccia una liaison con un altro ospite dell’hotel, Patrick Redfern, giovane, sciocco e belloccio, marito della pallida, silenziosa, scialba Christine, che a confronto con la spumeggiante e seducente signora Marshall non può che perdere la sfida. Ben presto accade l’inevitabile e tra amori, odi e gelosie, sull’incantevole Isola del Contrabbandiere, quasi un piccolo paradiso dove il sole splende, il mare luccica e la natura fa bella mostra di sé, si consuma un efferato delitto: Arlena Marshall è ritrovata strangolata nell’isolata baia di Pixy Cove. Fortuna che al Jolly Roger c’è un ospite pronto a risolvere il mistero: Hercule Poirot, che non riesce a stare lontano dai delitti neanche in vacanza. Monsieur Poirot sa bene che il «il male si annida dovunque, sotto il sole», anche in un luogo magnifico come l’Isola del Contrabbandiere (non a caso il titolo originale del romanzo e anche dello splendido film che ne è stato tratto nel 1982, con Peter Ustinov, Jane Birkin e Diana Rigg, è proprio "Evil under the sun"), e che la soluzione di questo mistero incredibilmente intricato si nasconde dove meno ci si aspetterebbe di trovarla.
All’inizio del terzo millennio i gialli di Agatha Christie iniziano forse a mostrare il peso degli anni e "Corpi al sole", uscito nel 1941, non fa eccezione. Eppure la caratterizzazione “vecchio stile” che li contraddistingue, lungi dall’essere un limite, diventa invece un pregio che dona di volta in volta al racconto il fascino unico di un mondo scomparso, tra ombrellini parasole, tè pomeridiani, cappellini e visite di cortesia. "Corpi al sole" ci regala una deliziosa istantanea di una vacanza di altri tempi, scandita da ritmi e occupazioni ben diverse da quelle odierne, e al tempo stesso è uno dei gialli della Christie, insieme a "Dieci piccoli indiani", "Poirot sul Nilo" e "Assassinio sull’Orient-Express", nei quali trovano la loro migliore combinazione gli ingredienti tipici delle sue opere: un cadavere, un luogo “chiuso”, non raggiungibile dall’esterno, isolato e ricco di fascino, un gruppo ristretto di personaggi, ciascuno (o almeno la maggior parte di essi) con un ottimo motivo per uccidere la vittima, e un mistero che è un autentico rompicapo. "Corpi al sole" può quindi essere annoverato a pieno diritto tra i massimi capolavori dell’autrice, che quasi a ogni pagina si diverte a prendere per il naso il lettore, sposta le pedine sulla scacchiera e prospetta un capovolgimento totale della situazione, lasciando fino all’ultima riga con il fiato sospeso.
Chi ha ucciso la sirena del Jolly Roger? Una moglie furiosa, un amante geloso, un marito possessivo, una figliastra maltrattata, un religioso esaltato a caccia del demonio, una donna che aspira a prendere il suo posto come nuova signora Marshall? Come dice Poirot, «la spiegazione all’ultimo capitolo, madame».
Indicazioni utili
Un classico
Considerato da molti come uno dei migliori misteri di Agatha Christie, questa storia, un po' macabra, non ha perso nulla del suo intrigo avvincente da quando è stata pubblicata la prima volta nel 1940.Senza dilungarmi troppo sulla trama raccontata da chi scrive prima di me, basti sapere che al Jolly Roger, un hotel per vacanzieri sulla costa meridionale dell'Inghilterra, uno degli ospiti, una splendida attrice, è strangolata a morte. Per puro caso il famoso detective Hercule Poirot sembra essere in vacanza anch'egli al Jolly Roger. Il famigerato investigatore impiega tutto il suo ingegno per risolvere il caso apparentemente incomprensibile poiché gli indizi sembrano creati apposta per depistare le indagini.Per la trama Agatha Christie utilizza la formula che da allora è diventata uno standard de facto dei suoi romanzi gialli, e non solo dei suoi. L'autrice aggiunge una scena fissa raccogliendo comodamente tutti i personaggi in cerchio ed esaminandoli uno per volta.Ognuno dei personaggi è ben sviluppato e su ognuno di essi, il belga, fa ricadere il sospetto man mano che dipana l'ordito. In questo, e non solo, Agatha Christie è una maestra.
Nonostante il romanzo l'abbia già letto in passato, non ricordavo tutti i passaggi dell'indagine, quindi ho sentito comunque forte la tensione che si creava con l'avvicendarsi degli eventi.Il segreto secondo me sta proprio nel proporre uno stile di scrittura semplice contrapponendolo ad una soluzione del caso molto difficile, che lascia quasi la sensazione di essere stati ingannati perché è impossibile arrivarci da soli.Sicuramente non mi aspettavo che il finale cambiasse però se fosse accaduto non avrei gridato al miracolo ma l'avrei attribuito a un altro colpo geniale dell'autrice.
Concludo consigliando questo romanzo o altri di Agatha Christie in quanto queste letture le considero un passaggio obbligato per tutti gli amanti del genere giallo.
Indicazioni utili
Crime passionnel
Poirot è in vacanza ed anche lì l'ombra del male lo raggiunge, perchè anche lì accade un omicidio, un pò come alla "signora in giallo", che, ovunque vada, anche se sembra impossibile, fa la scia di cadaveri dietro di sè. Anche se è in vacanza, il suo naso resta sempre ipersensibile e la sua mente analitica lo conduce a divergere dai sentieri battuti dalla polizia locale, scoprendo la verità e smascherando il colpevole. La sua mentalità è molto lineare e propende sempre per le ipotesi più semplici. In questo caso, riesce ad incastrare fatti fra loro slegati, facendoli diventare pezzi di un mosaico davvero affascinante, dove il fattore tempo è stato calcolato con autentica genialità.
Indicazioni utili
CORPI AL SOLE
L'affascinante ex attrice Arlena Marshall trascorre le vacanze estive al Jolly Roger Hotel, sull'isola del Contrabbandiere, insieme al marito e alla figliastra. Arlena è il tipo di donna a cui piace portare disaccordo tra le coppie e per questo è al centro delle discussioni tra gli ospiti dell'hotel. Una mattina Arlena viene trovata morta sulla spiaggia. Poirot, che si trova tra gli ospiti dell'albergo, indaga sulla misteriosa morte.
Un bel giallo. La storia è costruita molto bene ed è molto coinvolgente. Il finale è come sempre sorprendente e inaspettato. L'ambientazione è bella e suggestiva e la psicologia dei personaggi è ben tratteggiata. Una lettura molto piacevole che consiglio.