Confine di ghiaccio
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Intrecci sulle strade
La vita di due uomini, un papà e un poliziotto, si incrocia; a capitoli alternati, partendo da un incidente stradale con lati oscuri, seguiamo sia la vicenda umana, sia l'indagine. Ed entriamo in contatto con una terribile realtà, che è quella del mondo della prostituzione delle ragazze dell'Est. La vicenda raccontata fa provare, a tratti, sentimenti di disgusto, compassione, pena. Giallo svedese, buona lettura, ma a mio avviso non alla portata di altri scrittori della penisola scandinava, sia per lo stile che un pò annoia, soprattutto nella prima parte del libro, sia per il contenuto, che è una storia di poco spessore, sia per i personaggi, che risultano un pò anonimi.
Un confine da non attraversare
CONTIENE SPOILER
Probabilmente la storica freddezza emotiva degli scandinavi è dovuta in gran parte al clima, alla mancanza di sole. Qui l'autore cerca disperatamente di sopperire a questa carenza facendo collassare in modo cervellotico e improbabile i suoi protagonisti. Il povero Vatne, con la figlia che oh, agnizione ! fa la mignotta, cosa che che ci mette mezzo libro a capire e che lo sconvolge totalmente tranne, dopo pochi minuti, metabolizzare tutto perchè la stessa è incinta (del villain, oltretutto, mezza stuprata, ma chi se ne) e già si figura nei panni di nonno. Il poliziotto Valmann che vaga senza costrutto di qua e di là dalla frontiera come una pallina da flipper eterodiretta e che ha edlle intuizioni sostanzialmente campate in aria, depresso da una afasica gelosia, totalmente priva di motivazioni. L'altro poliziotto, l'antagonista Timoenen, bruto forzuto quanto caricaturale, che si fa deus ex machina da solo e anche con risultati poco concreti, inabissandosi in una prolissità verbale e gestuale improbabile e sopra le righe. Tutto in un ambiente pessimamente descritto, all'ombra di un pericolosissimo traffico di hashish, mica altro, hashish e qualche prostituta dell'est. Mondo criminale gestito dai soliti babau mediterranei ed un freak di successo che fa il venditore di auto usate. Criminali anche scemi, che si affidano ad un evidente minorato mentale per fargli trasportare la robba e che non ammazzano nessuno, tant'è che chi muore viene fatto fuori dall'Hulk scandinavo o dal minorato, per sbaglio. Insomma, una trama abborracciata, inconsistente, una scrittura a sprazzi, a scatti, isterica, coinvolgimento emotivo inesistente, personaggi disegnati con un aerografo spompato, pretenzioso quanto dilettantesco nell'esprimere stati d'animo più consoni ad un bue muschiato o un bambino ritardato che ad un essere umano. Colpi di scena inesistenti, climax da partita a solitario on line. Erotismo zero, manco mezza scopata nelle nevi. Se non fosse che l'ho letto gratis in biblioteca, mi sarei fatto rendere i soldi.