Città in fiamme Città in fiamme

Città in fiamme

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Due imperi criminali si spartiscono il controllo del New England. Finché una bellissima Elena di Troia dei giorni nostri non si mette in mezzo tra irlandesi e italiani, scatenando una guerra che li spingerà a uccidersi a vicenda, distruggerà un’alleanza e metterà a ferro e fuoco l’intera città. Se potesse scegliere, Danny Ryan vorrebbe una vita senza crimine e un posto al sole tutto per sé. Ma quando quel sanguinoso conflitto si inasprisce, mettendo i fratelli l’uno contro l’altro, la conta dei morti sale vertiginosamente e lui si ritrova costretto a mettere da parte i suoi desideri e a prendere una decisione che cambierà per sempre la sua esistenza: per salvare gli amici a cui è legato da sempre e la famiglia che ha giurato di proteggere assume il comando, diventa uno stratega spietato, l’eroe di un gioco insidioso in cui chi vince vive e chi perde muore. E forgerà una dinastia che dalle strade polverose di Providence arriverà fino agli studios di Hollywood e agli scintillanti casinò di Las Vegas. Città in fiamme è un’Iliade moderna, contemporanea, una trilogia che abbraccia generazioni e al pari dei classici antichi esplora temi intramontabili come la lealtà, il tradimento, l’onore.



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Città in fiamme 2022-05-13 20:25:06 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    13 Mag, 2022
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Guerra tra bande per la conquista della città.

Inizia con questo romanzo una nuova trilogia di Don Winslow. La precedente, incentrata sul traffico di droga tra Stati Uniti e Messico (2009, 2015, 2019), aveva come protagonista Art Keller, epico combattente contro crimini e connivenze politiche e finanziarie. In questo romanzo, l’autore si ispira all’Iliade omerica: il protagonista è Danny Ryan, lavoratore portuale e novello Enea, il luogo è il piccolo stato del Rhode Island, l’epoca dei fatti riguarda gli anni ’80 del secolo scorso, quando nella zona i traffici illeciti erano gestiti da gang irlandesi (sul posto dai tempi della guerra civile americana) e dalla mafia italiana, più numerosa e potente, affermatasi con l’arrivo degli immigrati ai primi del Novecento. Gli interessi sono diversi, gli accordi reggono: gli irlandesi (hanno anche legami con l’IRA) gestiscono gli affari sui moli di sbarco, l’azzardo, tangenti dagli esercizi commerciali, gli italiani sono infiltrati nei locali notturni, gestiscono la prostituzione e le attività di bar e ristoranti, con l’appoggio di vari sindacati e la connivenza di poliziotti, federali e politici. Tutto fila abbastanza liscio quando, su una spiaggia, emerge dal mare una creatura da sogno, Pamela, che, novella Elena di Troia, rompe gli equilibri e segna la fine della tregua e l’inizio delle sciagure.
John Murphy è il capo degli irlandesi (poi cederà il comando a Danny Ryan, che sposerà Terri, figlia di John), Pasco Ferri è il boss italiano (cederà poi il comando alla famiglia Moretti) ed è proprio nella sua tenuta che si organizza una grigliata per tutti (“ Grigliata di mare da Pasco Ferri”, agosto 1986, è la prima parte del romanzo), la pace sembra regnare ma accade un imprevisto: un figlio Moretti, Paulie, si innamora della bella Pamela, un fratello di Terri, Liam, la importuna e viene massacrato di botte dagli italiani. Pam va a trovare il povero Liam, se ne innamora, lascia Paulie e, appena può, riesce a sposare il nuovo amante a Las Vegas. La guerra è dichiarata, una riunione pacificatrice non ha buon esito, qualcuno spara alle gambe di Paulie, i Moretti ammazzano tre italiani. Peter Moretti, il capo, tenta un accordo con Ryan, senza esito.
Nella seconda parte del romanzo (”Città in fiamme”, ottobre 1986), Moretti tenta di accordarsi con Danny per far fuori Liam, Danny finge di stare al gioco: scoperto, viene gravemente ferito e, durante il ricovero in Ospedale, ritrova la madre che l’aveva abbandonato e che, divenuta in vari modi ricchissima e influente, tenterà di proteggerlo da mille pericoli incombenti. La rivalità tra le due bande non si placa, i morti ammazzati non si contano più, si scatenerà una guerra che spingerà irlandesi e italiani a uccidersi a vicenda, distruggendo definitivamente una vecchia alleanza e mettendo a ferro e fuoco un’intera città: lo stesso Danny, terminata la terapia riabilitativa, verrà attirato in un tranello, ma riuscirà a salvarsi nascondendosi tra gli scogli di una spiaggia.
Nella terza parte (“ Ultimi giorni a Dogtown”, Providence, 1987), sembra in atto una tregua tra le due parti. A Danny nasce un figlio, Ian Patrick, ma si consuma lentamente un altro dramma: la moglie Terri ha un tumore al seno, le resta poco da vivere. Nel frattempo la tregua vacilla, i Moretti invadono attività non di loro pertinenza, Danny tenta un’alleanza con una gang di neri ma il loro capo viene ucciso dai Moretti. Il finale è ricco di colpi di scena: Moretti attira in un tranello Danny, rivelando l’arrivo di un grosso carico di droga, ma quando gli irlandesi si impadroniscono del carico, scatta l’agguato, organizzato in combutta con un agente dell’FBI. Danny riesce a nascondersi con alcuni chili di droga (che in seguito getterà in mare), poi un ultimo bacio alla moglie morente, un’ultima commovente preghiera nella cappella dell’Ospedale, una corsa dal figlioletto e dal vecchio padre: è in fuga dalla mafia e dalla legge, “non ha soldi, né risorse, né contatti. Non ha idea di dove andare… ma si sente pulito per la prima volta da molto tempo”.
Finisce qui il riferimento all’Iliade. L’Eneide virgiliana di Danny Ryan/Enea, inizierà nel prosieguo della trilogia: e sarà, come ha affermato Don Winslow in una intervista al Corriere della Sera (2022), “la storia di un uomo che conduce una guerra per lealtà verso la sua famiglia e i suoi amici, che perde quella guerra e deve fuggire dal suo paese e trovare un posto dove lui e la sua gente possano rimanere”, che è anche un po’ la storia dell’autore, ramingo per il mondo già a 17 anni e in cerca di un posto dove stabilirsi. Da sottolineare che versi dei poemi sono posti dall’autore anche all’inizio del romanzo e dopo i titoli delle tre parti che lo compongono.
La sintesi del romanzo esposta all’inizio tralascia tutta una serie di personaggi secondari, i loro rapporti con i protagonisti, i tradimenti, i vizi segreti, le vicende familiari, le vendette incrociate: emerge comunque sempre la figura di Danny Ryan, un protagonista che, pur nelle vicende più burrascose e tormentate, raffigura un “eroe” a suo modo positivo: non uccide se non per difesa personale, rinuncia alla ricchezza rifiutando un redditizio spaccio di droga, crede nella sacralità della famiglia e della vera amicizia, ha fede, a modo suo, in un Dio di misericordia e di perdono.
Il romanzo si legge restandone emotivamente coinvolti: lo stile può non piacere, ma è quello consueto di Winslow, molto originale, conciso, tagliente, senza fronzoli o inutili divagazioni, le frasi sono brevi, essenziali, il linguaggio esplicito, crudo, come ci si aspetta da uomini duri, sempre in lotta per sopravvivere.
Aggiungo che l’autore sembra più benevolo nei confronti degli irlandesi, mostrando un malcelato disprezzo nei confronti dei mafiosi di origine italiana, “mangiaspaghetti”, “unti” e con “corpi e cibi puzzolenti”. In conclusione, pur accreditando la precedente trilogia di un respiro più ampio, questo primo romanzo della “trilogia sul crimine” raffigura con rara potenza descrittiva le lotte per il potere della criminalità organizzata e le sue illecite connivenze con chi ha il compito di combatterla. La scrittura di Winslow è poi, a mio modo di vedere, unica nel panorama dei romanzi d’azione, e riesce sempre, capitolo dopo capitolo, a coinvolgere il lettore emotivamente.
Attendiamo ora la storia delle peregrinazioni di Danny Ryan in fuga dal suo mondo e dal suo passato, raccontata nei due prossimi romanzi della trilogia, “Città di sogni” e “Città in cenere”.



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Consigliato a chi ha letto...
I romanzi della trilogia precedente ("Trilogia del cartello") di Don Winslow.
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