Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror Chi è morto alzi la mano
 

Chi è morto alzi la mano Chi è morto alzi la mano

Chi è morto alzi la mano

Letteratura straniera

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Un faggio misteriosamente spuntato dal nulla nel giardino della cantante lirica Sophia Siméonidis, potrebbe essere uno scherzo, lo strano regalo di un ammiratore oppure un sinistro presagio. Ma quando nel giro di poche settimane una piccola strada residenziale di Parigi diverrà teatro di un omicidio ci vorrà molto intuito per riuscire a raccapezzarsi. Allora tre storici allo sbando e uno sbirro in disarmo non saranno forse inadeguati ad affrontare la situazione se è vero che - deformazione professionale - la cosa che sanno fare meglio è mettere il naso nei fatti degli altri.



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Chi è morto alzi la mano 2014-09-29 06:14:20 ferrucciodemagistris
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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    29 Settembre, 2014
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Chi è morto alzi la mano

In questo romanzo la Vargas "abbandona" il suo amato commissario Adamsberg e si cimenta in un giallo/noir di elevata arguzia e dovizia di particolari e personaggi; le pagine scorrono velocemente grazie al pathos narrativo che cattura il lettore. Da evidenziare gli accostamenti puntuali e corretti con il classico "Moby Dick". Tutto sembra indirizzare a una certa situazione risolutiva che avvolge di mistero, insieme al noir, l'intera narrazione. Il finale lascia interdetti e "a bocca aperta" per il colpo di scena non facilmente immaginabile. Un eccellente libro di cui consiglio la lettura.

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Chi è morto alzi la mano 2013-02-12 07:31:30 *Monica*
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*Monica* Opinione inserita da *Monica*    12 Febbraio, 2013
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Consigliato

Chi è morto alzi la mano è il primo caso dei tre Evangelisti.
Lucien, Marc e Mathias (soprannominati San Luca, San Marco e San Matteo) sono tre giovani storici che, trovandosi in ristrettezze economiche, si vedono costretti a coabitare in una casa piuttosto cadente.
Sophia Simeonidis, loro vicina di casa, sparisce misteriosamente alcuni giorni dopo l'improvvisa apparizione di un albero nel suo giardino e dopo aver ricevuto una strana cartolina da Lione. Il marito resta indifferente alla scomparsa della donna, ma i tre Evangelisti, che avevano stretto amicizia con Sophia, iniziano comunque ad indagare con l'aiuto di Armand Vandoosler, ex commissario di polizia e zio di Marc.

Bello! Trama ben articolata con un finale non scontato, dialoghi spassosi e vivaci. Personaggi ben definiti, originali e simpatici, con diverse personalità e modi di esprimersi che riflettono in qualche modo il periodo storico che studiano, e con le loro piccole fissazioni quotidiane. Tre persone molto diverse tra loro che mettendo insieme le loro intuizioni riusciranno alla fine a risolvere il caso.

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Chi è morto alzi la mano 2012-12-29 17:42:02 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    29 Dicembre, 2012
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Storici stralunati

Libro piacevolissimo, che con grazia ed ironia ci porta in una topaia e ce la fa anche piacere! I protagonisti sono tre storici davvero stralunati, uno amante della preistoria, uno del Medioevo ed uno esperto della Grande Guerra e quest'ultimo è il mio preferito. Vivono in una stessa casa, non proprio una reggia, ognuno occupa un piano e si ritrovano ad indagare sulla scomparsa di una donna; fra scrittura e solitudine, sconforto e disillusione si snoda questo giallo francese, dove il capire chi ha ucciso chi, se, come, quando e perchè, passa davvero in secondo piano, rispetto alla simpatia che sprigionano questi tre pazzoidi. La soluzione del giallo, che gira tutto attorno ad un faggio, arriva all'ultimo capitolo ed arriva a getto continuo, lanciata come una nava sospinta da raffiche di vento in poppa.

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Chi è morto alzi la mano 2012-09-25 20:01:59 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    25 Settembre, 2012
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TRE EVANGELISTI E UN FAGGIO...

“Sotto quelle volte a tutto sesto, sembravano tre statue viste di spalle. La statua di Lucien a sinistra, quella di Marc al centro, quella di Mathias a destra. San Luca, san Marco e san Matteo, ognuno pietrificato nella propria alcova. Dei tipi strani e degli strani santi”.

Marc, Mathias e Lucien sono tre trentacinquenni solitari e mezzi matti, sono tre storici, ognuno di loro infatti si interessa di un periodo storico diverso: Mathias è uno studioso della preistoria, un cacciatore-raccoglitore, va in giro per casa come mamma l'ha fatto, senza pudore e senza imbarazzo alcuno; Marc è un esperto del medioevo, ha degli strani anelli al dito che racconterà di aver ricevuto da uno stregone; Lucien invece è uno storico della grande guerra, interessato ad ogni piccolo e dettagliato diario redatto da chi la prima guerra mondiale l'ha vissuta di prima persona. Eccoli dunque i tre evangelisti: san Matteo, san Marco e san Luca. A loro si unisce lo zio, nonché padrino di Marc, il vecchio affascinante Vandoosler, che schiaccia le noci ancora acerbe con le mani, ma che possiede una voce vellutata e un passato a cui ha deciso di voltare le spalle tanto tempo fa.
I quattro si installano a Parigi, in una casa a quattro piani, meglio conosciuta nel quartiere come “la topaia”, la ristrutturano e riservano a ciascuno di loro un piano diverso; dalle finestre riescono a controllare il Fronte Orientale e quello Occidentale... ciò avviene dopo che la loro vicina di casa scompare misteriosamente senza lasciare tracce... i tre evangelisti si trasformeranno quindi in provetti investigatori assieme al vecchio zio e arriveranno a scovare il colpevole, passando dalla risoluzione di numerosi enigmi: chi ha piantato quel misterioso e inquietante faggio nel giardino di Sophia? E perchè? Alexandra, nipote della vicina scomparsa, appare proprio dopo la scomparsa della zia... è un evento casuale o strettamente collegato? Chi è interessato alla sua eredità tanto da volerla far scomparire per sempre? Il marito, così chiuso e privo di alcuna reazione di sgomento, centra nella scomparsa della moglie? E il fratello di Juliette, schivo e distante, è coinvolto nella sparizione?

Questo è il primo giallo della Vargas che ha come protagonisti i tre evangelisti; devo dire che mi aspettavo di più e che questa narrazione non ha alcuna affinità con i casi del commissario Adamsberg, che mi hanno coinvolta, colpita per l'intreccio della trama, dei personaggi e della “magia” che caratterizza ogni storia, e affascinata; questo libro è scorrevole grazie all'uso di numerosi dialoghi, ma a volte manca di legami tra un fatto e l'altro, mi spiego: l'idea è anche buona, ma viene articolata in un modo tale che il lettore non riesce ad entrare negli ingranaggi, è come se si perdessero dei pezzi per strada, pezzi che solo i personaggi e l'autrice probabilmente conoscono, arrivando ad una conclusione strana in quanto veloce, quasi buttata lì per accelerare il tutto.
I personaggi sono fantastici anche qui, tutti dei tipi strani, stravaganti, ma non vengono valorizzati appieno e messi insieme sono un accozzaglia di soggetti che confondono la narrazione; davvero, come ho letto in altre recensioni, questo libro non sembra essere stato scritto dalla stessa penna che conosco... MA prima di essere categorica voglio provare col secondo libro della serie, magari andrà meglio!

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Chi è morto alzi la mano 2011-12-30 14:57:30 floria di tosca
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floria di tosca Opinione inserita da floria di tosca    30 Dicembre, 2011
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...e come si fa ad alzare la mano se sono morto?

Nata da madre chimica e da padre scrittore surrealista, Fred è il diminutivo di Frédérique; Vargas è lo pseudonimo usato da sua sorella gemella, Joëlle (Jo Vargas), pittrice contemporanea che a sua volta lo ha mutuato dal cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film "La contessa scalza". (Wikipedia)
E già questo la dice lunga.
Poi, partiamo dal presupposto che i gialli non mi piacciono: ho letto questo libro per fare un favore ad un mio collega; mi ha talmente stressato co 'sta Vargas che mi sono decisa a prendere in mano il primo che mi è capitato. (Chiedo scusa sin d'ora ai cultori della colorata materia!)
Che dire? Improbabile, costruito male, a mio avviso. Deludente e poco convincente: mi sono stufata a pagina 45 ma l'ho terminato per dovere di cronaca. Scorrevole, dopo tutto, ma non il mio genere, ecco.
Compaiono i tre evangelisti-personaggi che devono questo soprannome agli Evangelisti con la E maiuscola, - un padrino e, come si confà all'uopo, un delitto, una vicina di casa che scompare, una bella indagine e un finale con sorpresa riuscito solo a metà.
Personalmente non lo rileggerei; non lo consiglierei, ma il mondo è bello perchè è vario.
E variopinto, dico io. Anche senza i "gialli" ...

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Chi è morto alzi la mano 2011-11-21 07:00:08 wobbly
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wobbly Opinione inserita da wobbly    21 Novembre, 2011
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L'atmosfera surreale non basta

L'unione fa la forza, soprattutto quando ad unirsi per sopravvivere sono Marc, Mathias e Lucien, spiantati trentacinquenni di una Parigi attuale che vivono e ragionano in perfetta armonia con i periodi storici che ognuno di loro studia con accanimento.
Coordinati - se così si può dire - dall'anziano Vandoosler, zio e padrino di Marc, i tre si improvvisano investigatori dilettanti per far luce sul mistero di Sophia, la vicina di casa scomparsa nel nulla.
La trama non è priva di intuito, i tre protagonisti sono semplicemente adorabili e lo stile narrativo è accattivante ma... mi è dispiaciuto vedere questi buoni elementi sprecati fra lacune macroscopiche, dettagli poco curati e irritanti incoerenze (una su tutte: come fanno tre uomini, presentati come privi di senso pratico e dediti ad una vita da topi da biblioteca, a improvvisarsi provetti carpentieri tanto da ristrutturare ben quattro piani di casa in pochissimi giorni?).
Il discostarsi da una realtà nuda e cruda per una gradevole escursione nel surrealismo non può giustificare la mancanza di logica, a meno che non si tratti di un fantasy (ma non di un giallo) dove anche i mobili possono parlare!
Tutto sommato, una lettura deludente.

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Chi è morto alzi la mano 2011-08-19 11:39:48 Bea87
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Bea87 Opinione inserita da Bea87    19 Agosto, 2011
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Semplice ma coinvolgente

Ho letto il libro della Vargas in pochi giorni perchè mi ha coinvolto fin dalle prime pagine. Il racconto è semplice, il finale un po' improbabile ma i personaggi, soprattutto i tre evangelisti e il padrino, sanno tenere vivo l'interesse del lettore. Penso che questi personaggi siano il punto forte del libro.

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Chi è morto alzi la mano 2010-12-16 21:44:49 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    16 Dicembre, 2010
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Stiracchiato

Il racconto si legge a spron battuto, i personaggi sono carini nella loro caratterizzazione e interessanti, la storia non è particolarmente banale e il finale ha un che di sorprendente peccato che...come ha già fatto notare qualcuno : la spiegazione del meccanismo con cui si arriva alla scoperta del colpevole è abbastanza tirata per i capelli, per non parlare del movente dell'assassinio e delle circostanze in cui si compie. Nell'insieme mi è anche piaciuto, si tratta di decidere se il merito della Vargas è proprio di aver scritto un giallo non pesante e pieno di misteri che si intrecciano o sovrappongono , prendendo per buono il binomio causa-effetto del delitto che mi sembra deboluccio nella sostanza . Ma non sarei troppo severo, in fondo c'è giallo e giallo , Conan Doyle non scriveva come Jeffery Deaver che a sua volta è diverso da Elizabeth George , ognuno ha il suo "stile" , quello della Vargas mi pare un pò surreale e grottesco ma leggerò sicuramente altri suoi libri.

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Chi è morto alzi la mano 2009-09-13 20:40:19 Alt
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Opinione inserita da Alt    13 Settembre, 2009

Piccolo dubbio

Domando a tutti coloro che hanno letto il libro, come abbia fatto Marc a risalire allo pseudonimo di Juliette! Nella foto della compagnia non si fa cenno di lei, ma solo del fratello Julien. La sostituta di Sophia nell'Elettra è tale Nathalie Domesco, lo pseudonimo di di Juliette. Ma come ha fatto a scoprirlo Marc?

Nel fare un commento all'intero libro, dico che è piacevole e scorrevole da leggere, gli intrighi sono affascinanti anche se, nel finale, le cose si ingarbugliano inspegabilmente(vedi sopra). Posso concepire che Marc, medievalista, vada a cercare a colpo sicuro nel pozzo(assurdo a mio avviso), ma lo pseudonimo come se l'è trovato?

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Chi è morto alzi la mano 2009-02-17 01:39:31 fabiomic75
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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    17 Febbraio, 2009
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Commento

Questo thriller di breve lettura (250 pagine estremamente scorrevoli) fa parte di una trilogia che comprende anche "Un pò più in là sulla destra" e "Io sono il tenebroso". Protagonisti della storia sono gli "Evangelisti", tre ragazzi che devono questo soprannome ai loro nomi di battesimo, Marco, Matteo e Luca (alla francese), ed il padrino di uno di essi, i quali si trovano ad indagare sulla misteriosa scomparsa della loro vicina di casa. Si tratta della prima volta che leggo Fred Vargas e pur ammettendo che non si tratta propriamente del mio genere, consiglio la lettura a chi piace un tipo di racconto ironico, a tratti surreale e grottesco sullo stile di Pennac. Il finale riserva un tentativo di colpo di scena riuscito solo in parte.

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