Cause innaturali
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Un grosso pericolo incombe.
Ritorna Kay Scarpetta, l'anatomopatologa forense della Virginia di origini italiane, personaggio che Patricia Cornwell ci ha fatto conoscere attraverso i suoi romanzi. Questa volta è alle prese con una brutale azione criminosa: due campeggiatori sono rinvenuti barbaramente uccisi in una zona desolata, ai limiti di una fitta boscaglia, ricca di vecchie miniere abbandonate da anni. Non mancano grossi animali selvatici e rifiuti tossici di ogni genere. Arrivano Kay ed il fido Marino, polizia, investigatori: vengono recuperati i due cadaveri maciullati, impalati grottescamente con bastoni da trekking, uno nel mezzo di un laghetto, l'altro sul fondo di una miniera. I due risultano implicati in riciclaggio di denaro sporco e attività terroristica, eliminati nel timore di un imminente arresto: si saprà poi che facevano il doppio gioco, con i servizi segreti russi e cinesi, e che dipendevano da una pericolosa organizzazione chiamata "The Republic", il cui scopo sembra essere quello di abbattere e sovvertire l'ordine costituito, assalendo Campidoglio, Senato e Congresso, sovvenzionata dal Cremlino e dai servizi segreti cinesi. Il pericolo è grosso, Kay, Marino e soci sono all'erta, anche perché riappare come un incombente fantasma un vecchio nemico di Kay, quella Carrie Grethen data per morta in precedenti gialli ma, sembra, ancora vivente al servizio del nemico e pronta a vendicarsi. Altri delitti si aggiungono: un dentista che aveva in cura i due assassinati, altri due anziani in una fattoria destinata a ricovero per animali, serpenti compresi, per non citare la stessa Kay che, tornando a casa a bordo della sua auto in una notte tempestosa, viene assalita da uno sciame di minidroni che la fanno uscire di strada in un pauroso incidente. Insomma, c'è un clima di terrore che incombe e che costringe Kay e colleghi a stare sempre all'erta. Terrore che si materializza nel finale, un colpo di scena nel quale Kay rischia la vita.
Il giallo non è di facile lettura. La Cornwell abbonda in termini scientifici ed in incomprensibili acronimi, numerosi i riferimenti tecnologici ed informatici in particolare: siamo già nel futuro, quando fa agire personaggi mostruosi, rivestiti da esoscheletri e diavolerie simili. Grande spazio naturalmente è concesso alla nipote Lucy dei servizi segreti, al fedelissimo Marino, compagno della bizzarra sorella di Kay, Dorothy, al marito di Kay, Benton, studioso di scienze comportamentali.
Nonostante la molta carne al fuoco, a tratti il giallo si trascina stancamente, soprattutto nella parte centrale: capitoli e capitoli che descrivono le attività lavorative di istituto di Kay, i pettegolezzi, le rivalità, le cose che funzionano e quelle che andrebbero modificate, i particolari su casi precedenti, conclusi o ancora pendenti, certe attrezzature fatiscenti che ancora caratterizzano, anche nei nostri ospedali, i cosiddetti "servizi". Fa eccezione la descrizione lunga e particolareggiata delle autopsie dei due assassinati: per lo scrivente, particolarmente curioso e interessato per aver fatto per quarant'anni lo stesso lavoro di Kay, è doveroso constatare che i procedimenti relativi all'esame dei cadaveri, alla loro dissezione, all'esame dei singoli visceri ed alle modalità di conservazione dei pezzi anatomici si attengono rigidamente a protocolli ben consolidati, senza deviazioni di fantasia, segno che la Cornwell si è ben documentata.
E' un romanzo giallo che guarda al futuro ed a quello che potrebbe accadere con l'ausilio di tecniche informatiche e di nuove armi di distruzione: i pericoli potrebbero essere sempre incombenti, nessuno si sentirebbe più al sicuro.
Lo stile narrativo della Cornwell è il consueto, asciutto, serrato, senza cedimenti: dà spazio ai sentimenti quando cita il suo amatissimo gatto, o quando salva un povero grillo trovato per caso sulla barella dell'obitorio. Gli costruisce una casetta con una scatola, gli offre acqua e briciole di cibo, perché, dice Kay riferendosi al grillo salvato "quando abbiamo l'occasione di prenderci cura di qualcuno o qualcosa, è l'universo che ci mette alla prova per vedere se facciamo la cosa giusta".
Anatomopatologa sì, ma dal cuore d'oro.