Biancaneve deve morire
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Le sottigliezze dell'omertà
Una località poco conosciuta nei pressi di Francoforte; una cittadina dove tutti si conoscono e tutti sanno cosa succede pur, all’apparenza, facendo finta di niente. I motivi di tali atteggiamenti sono dovuti a un radicato “status quo” che non permette l’emergere di nuovi modi di fare e comportamentali.
E’ in quest’ambiente sociale che nel 1997 scompaiono due ragazze, Laura e Stefanie, frequentanti il locale liceo e, pur in assenza dei corpi è incriminato per omicidio un ragazzo, Tobias, che sarà immediatamente condannato a dieci anni di carcere nonostante non abbia mai confessato il delitto. Inizia, quindi, la vicenda all’uscita di prigione di Tobias il quale, continuando a professarsi innocente, cerca di riannodare i fili della propria esistenza e rimettere in ordine la propria famiglia (i propri genitori) che hanno subito angherie e vessazioni sin dal giorno in cui il loro figlio ha varcato l’ingresso del carcere.
Non appena Tobias tenta di iniziare una nuova esistenza, ecco che la cittadina perde la tranquillità cui era abituata poiché la presenza del ragazzo, ormai trentenne, è motivo di sconvolgimento negli animi dei molti personaggi protagonisti della narrazione. Molti di loro hanno qualcosa da nascondere e sono stati in qualche modo coinvolti nella sparizione delle ragazze; la verità non è come poteva apparire un decennio addietro…nel frattempo un’altra ragazza, Amelie, scompare in circostanze misteriose. La polizia e gli inquirenti locali devono scavare molto in profondità per far luce, inoltre, sul ritrovamento del corpo di una delle ragazze scomparse dieci anni prima, Laura, in una zona tale da far rivedere tutta l’indagine a suo tempo condotta con superficialità cui si aggiunge l’indifferenza di testimonianza da parte della popolazione.
La scomparsa di Amelie è subito collegata al delitto passato; compaiono sulla scena personaggi al di sopra di ogni sospetto che hanno numerosi segreti da custodire a scapito della loro reputazione e del potere acquisito, in maniera non del tutto chiara, nel corso degli anni. La tensione aumenta via via che le indagini hanno luogo scoprendo un vaso di Pandora ormai impossibile da richiudere. Gli accadimenti di molti protagonisti si allacciano tra loro, nel presente e nel passato, in una matassa inizialmente difficile da districare che porterà comunque a una revisione totale di misfatti e delitti e alla soluzione, ancorché tardiva che ha rovinato tante vite sia fisicamente sia psicologicamente, della malsana vicenda.
Un romanzo che si legge bene nonostante una certa carenza di pathos.
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Brava Nele!
La vicenda si svolge nell'arco di una ventina di giorni ad Altenhain, un “simpatico” paesino dell'Assia, e ha inizio con l'uscita di prigione di Tobias Sartorius. Oggi (anzi ieri, visto che siamo nel 2008) Tobias ha quasi 30 anni, ha scontato la pena per un duplice omicidio che nemmeno lui sa se ha commesso e dovrebbe faticosamente ricostruire la sua vita. Ma i conti con il passato non sono per niente chiusi. Anzi...il ritrovamento di un cadavere e la sparizione di un'altra ragazza rimettono Tobias al centro dell'attenzione. E la storia sembra ripetersi.
Tobias non è l'unico protagonista, l'occhio del narratore spazia abilmente tra i vari personaggi (che non sono pochi!) e ci racconta le loro vicende, le debolezze, le paure. Li seguiamo nelle loro giornate alle prese con problemi personali e nel lavoro.
M'è piaciuto molto lo stile, i paragrafi sono brevi, l'autrice passa da una situazione all'altra interrompendo la narrazione nei momenti cruciali, ne viene fuori una storia dal ritmo incalzante che si legge tutta d'un fiato.
L'intreccio è ben strutturato, complesso al punto giusto da non risultare banale ma nemmeno eccessivo da appesantire la lettura.
Un punto in meno al contenuto per la soluzione del caso. Mi aspettavo qualcosa di diverso.
È comunque davvero un bel thriller. Consigliato.
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Sogni d'oro Biancaneve.
Splendida Biancaneve.
Con le sue labbra rosse che non proferiscono parola.
Con i suoi capelli neri sparpagliati sul cuscino.
Con il suo corpo candido disteso immobile sul letto.
Guardarla.Puoi solo guardarla.Non ti resta altro.
Benvenuti a tutti nel paese di Altenhain dove il 96%della popolazione è cattiva.
Immergetevi nei suoi cieli plumbei e nelle sue nebbie.
Camminate nei suoi vicoli stretti,soffermatevi a leggere una scritta rossa su un muro bianco:”Qui vive un assassino”.
Sorseggiate una birra nell’unico ristorante del paese,buio e cupo.
Ascoltate di nascosto i sussurri che uomini dalle facce dure e segnate si scambiano.
Osservate la ragazza che serve ai tavoli e i suoi piercing.Poi andate a fare la spese all’emporio:noterete le donne riunite che parlano e sparlano.Ma non vi avvicinate:a voi non diranno mai nulla.
Voi siete estranei e siete stati catapultati nel luogo dei segreti e delle bugie.
Ha un talento questo autore:senza eccessive descrizioni vi porta a vedere la storia con i vostri occhi,e sarete affascinati da questa ambientazione in perfetto stile thriller.Come Robbie scriveva prima di me,contrariamente all’ambientazione, lo svolgersi della storia segue invece le regole del giallo classico.Non c’è e non ci vuole essere un eccessivo uso del colpo di scena,né si pretende con artifici vari di portare la tensione a livelli esasperanti.
E’ questa fusione di stili ciò che più mi ha colpito,ciò che rende leggermente diverso questo libro,ciò che in definitiva affascina.
Due sole pecche:un lieve eccesso di personaggi,che in alcuni momenti ti costringono a fermarti per inquadrare il soggetto in questione(colpa forse anche dei nomi tedeschi a noi non particolarmente orecchiabili)e…diciamocelo…una copertina veramente ma veramente brutta!
Difetti tutto sommato lievi.
Adesso non resta altro che chiedervi dov’è Biancaneve….
Buona lettura.
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Dov'é Biancaneve??
“Bianca come la neve, rossa come il sangue, nera come l'ebano”
Questa frase citata nel romanzo, potrebbe tranquillamente riferirsi a Biancaneve, con la sua pelle candida come l'avorio, le sue labbra rosso ciliegia e i suoi capelli corvini. Una delle fiabe più belle e famose dei fratelli Grimm.
Biancaneve è però anche una delle ragazze scomparse misteriosamente, intorno al cui omicidio ruota l'intero racconto e che deve il soprannome proprio ad una recita in cui avrebbe dovuto interpretare appunto la figura di Biancaneve....peccato che a tale recita non prenderà mai parte.
Oppure potrebbe riferirsi ad Altenhain, in Germania, piccolissima cittadina dell'Assia, bianca come il candore apparente di questo ameno paesello montano, dove il tempo sembra fermarsi, rossa come l'improvvisa scia di delitti che ne insanguina il selciato e ne turba la tradizionale tranquillità, nera come l'anima di chi ha preso parte alla “sparizione” di due giovani e graziose ragazze, trovando rifugio e tramando nelle zone d'ombra di questa comunitá.
Un libro, interessante, alternativo ai soliti thriller scandinavi che hanno scalato le classifiche dei romanzi criminali, con il loro ritmo incalzante e i loro delitti particolarmente truculenti che terminano spesso con un roboante effetto a sorpresa nel finale.”Biancaneve deve morire” è un ritorno all'antico, giallo classico e thriller contemporaneamente. Pur mantenendo una buona tensione, svela pian piano l'accaduto, è come essere di fronte ad un grande mosaico, mancano tante tessere ma man mano che esse vengono inserite al loro posto corretto, si intravede il colpevole. Certo, ogni tanto la tessera che sembrava quella giusta va tolta, collocata in altro posto, ci si interroga sul movente, sui legami tra le varie figure che compaiono nella vicenda.
Mi è piaciuto inoltre come la scrittrice, Nele Neuhaus, abbia fornito una versione diversa dai “cliché” a cui ci hanno abituati....un corpo di polizia molto realistico, con problemi interni o personali, che subentrano o affiorano nel corso delle indagini, creando non poche difficoltà o distrazioni, come può peraltro succedere nella vita reale.
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Anime pericolose
Siamo in un paesino tedesco che sembra idilliaco, dove però vivono mostri spietati e brutali, che si nascondono dietro una maschera di perbenismo, dietro cui troviamo però odio, rancore, testardaggine, autocommiserazione, rabbia. C'è un intreccio di intrighi, avidità e sete di potere. C'è una cospirazione per accusare un debole. Ci sono tanti, troppi segreti da custodire. Il protagonista affronta pregiudizi e sconfitte, cerca di tornare a guardare in faccia la vita, anche se una parte gli è stata tolta a causa delle ingiuste accuse. Prova un senso di estraneità e smarrimento nel mondo che ritrova, ma alla fine la sua innocenza verrà riconosciuta. Giallo ben scritto e bella trama. Delicatissima la figura del padre, debole e stanco come un vecchio.
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Altenhain che postaccio!
Tobias esce di prigione dopo aver scontato 10 anni per l'omicidio di due studentesse delle quali non sono mai stati ritrovati i corpi. Gli indizi erano tutti contro Tobias che non si è mai difeso in maniera convincente in quanto la sera della scomparsa delle ragazze era talmente ubriaco da svegliarsi il mattino dopo con un autentico buco nella memoria. Un buco importante, quello relativo alle ore in cui le due giovani furono presumibilmente uccise. Tobias ritorna nel piccolo paese di Altenhain e scopre che il suo migliore amico è andato via per non fare più ritorno, il padre ha perso il ristorante che gestiva, i genitori si sono separati e tutti lo additano a mostro.
In una situazione insostenibile solo la giovane Nadya, sua amica già 10 anni prima sembra stargli vicino.
La tensione cresce fino a quando una giovene che lavora in un ristorante del paese, somigliante in maniera impressionante ad una delle due ragazze scomparse 10 ani prima, scompare a sua volta misteriosamente. Ancora una volta Tobias non ha un alibi e non ricorda, tutto il paese è pronto a dargli addosso, la storia si ripete ? Due tenaci poliziotti non ne sono convinti, hanno dei dubbi anche sulle prove che condannarono Tobias ai tempi e allora indagano scoprendo una fitta ragnatela di complicità, menzogne, meschinità, silenzi, il piccolo paese di Altenhain è un posto dove la comunità fa muro a difesa di qualcosa ma cosa vogliono coprire, e chi ?.
La vita nel piccolo paese con i suoi intrighi e le sue consuetudini è resa davvero bene, i fili che legano i vari personaggi in una intricata matassa pagina dopo pagina si dipanano in un quadro d'insieme inquietante.
Thriller che non ha un attimo di calo, bella la descrizione dei personaggi e delle loro umanissime vicende personali, intenso il racconto di come un fatto tragico distrugga le vittime delle famiglie dei carnefici e delle vittime in modi diversi ma con uguale violenza.
Il finale è ricco di colpi di scena , anche se un paio di cose le avevo capite da un pezzo .
Assolutamente consigliato se cercate un thriller avvincente.
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Biancaneve deve morire
Cerco di variare il genere delle mie letture e dopo Ginzburg e Burgess cercavo un thriller e non volendo tuffarmi nel mare di gialli scandinavi che ci hanno invaso sono stato attratto dalla copertina e dal titolo di questo libro: “Biancaneve deve morire” che già qualche sensazione distonica la dà, poi le goccioline di sangue su di un immagine simbolo della tranquillità come il gallo segnavento di un campanile... Inoltre la fascetta recita: “275 giorni numero uno in amazon.de 400000 copie vendute in Germania”. Detesto le fascette e cerco di non dargli peso, ma indubbiamente una qualche influenza ce l'hanno anche perché se ci fosse stato scritto “Flop editoriale. Solo 100 copie vendute nel paese d'origine” qualche dubbio in più se prenderlo o no l'avrei avuto. Quindi un thriller, testualmente: “che tiene avvinto producendo tensione e suspense”. In questo caso, definizione azzeccatissima e ...grazie alla fascetta! Letto in due giorni. Con tanti saluti al resto del mondo, sono sparito in questo piccolo paese perduto fra i monti tedeschi, Altenhain, trepidando per Tobias, maledicendo le piccole comunità chiuse, ipocrite e perbeniste, ammirando Pia, la detective e sentendomi in piena solidarietà con il suo comissario capo per le vicissitudini che leggerete. Insomma, rapito, coinvolto, thrillereggiato! Una scelta azzeccata, peccato che sia finito.
E….. andare qualche giorno in vacanza a Althenain? :-)))
Beh, un commento poco ortodosso, sarà il caldo.... per chi voglia una “recensione” più seria, eccola qua:
Tobias Sartorius esce di prigione dopo aver scontato una pena di dieci anni per aver ucciso due sue coetanee. Tobias, all'epoca minorenne, non ricorda quasi nulla di quella sera, era ubriaco, c'era una festa nel paese, ma si è sempre proclamato innocente. Il processo fu indiziario e i corpi delle due ragazze non furono mai trovati. Al suo ritorno ad Altenhain, il piccolo paese in Germania, scopre che oltre la sua vita anche quella della sua famiglia è stata devastata; la madre se n'è andata, il locale del padre, Il gatto nero è chiuso, parte delle loro proprietà sono state vendute e il resto è in rovina. La piccola comunità ha fatto pagare le colpe del figlio alla sua famiglia e il suo ritorno in paese farà l'effetto di un sasso gettato in uno stagno portando a galla misteri, orrori, colpe, sepolti da una coltre di perbenismo e ipocrisia.
Nele Neuhaus costruisce una vicenda avvincente, complessa, profonda e ricca di colpi di scena con personaggi ben delineati con le loro vite che si snodano al di là di quello che è il sentiero narrativo attinente al romanzo, come succede nella vita. Ambienta la storia in un piccolo paese fra i monti della Germania, e lo descrive benissimo, un mondo chiuso in sé stesso, una piccola comunità che fa quadrato per difendersi, per non cambiare, per non permettere che niente possa scalfire il loro status, i loro punti fermi, le loro certezze anche se in quel duplice omicidio di certo non c'è niente. Una narrazione avvincente, incalzante che non consente divagazioni, non lascia prendere pause e regala tensione. Solo, a mio parere, i troppi colpi di scena finali non gli fanno raggiungere il massimo dei voti.