Avvocato di difesa
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Questione di coscienza
L'avvocato della Lincoln ha fatto un colpaccio. Gli si è presentato un indiziato di omicidio, per di più ricco, anzi ad essere ricca è la madre, ma quello che conta è che gli assegno siano coperti. Già fa i conti delle sostanziose parcelle che potrà addebitargli, pensa come spendere il ricavato e come starsene tranquillo per un po'. Ma un tarlo gli si insinua nella entra e non lo lascai tranquillo. Sembra che qualcosa non quadri: dal modo in cui è stato ingaggiato non torni: forse è finito in un imbroglio che gli potrebbe rovinare la carriera. no, niente di tuto questo, qualcosa di molto peggio, che lo mette nella scomoda pozione di parteggiare per la giustizia o per la sua carriera.
Bel romanzo, scritto con la consueta abilità di Connelly, che ancora una volta ci accompagna dentro le stanze segrete della giustizia americana. Buon personaggio Haller, che nonostante abbai una vita privata quantomeno complicata, non è troppo invadente e lascai il dovuto spazio alle indagini e al processo. Ben amalgamati tutti gli altri comprimari. ognuno con un proprio ruolo.
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Assaggi di Common law americana
Quando il tuo vicino di casa, un simpatico ed arzillo signore della veneranda età di 93 anni, ti suona il campanello tutto felice perché ha ritrovato un libro per il quale ha pensato a te perché assolutamente, per ovvie ragioni, ti sarebbe piaciuto e ti “sarebbe stato utile” non puoi far altro che ringraziare, farti coraggio davanti a quello che interiormente pensi essere un abnorme faldone (e che si somma all’esame che manco a farlo apposta è proprio attinente a quelle pagine che hai tra le mani) e buttarti sulla lettura.
Mickey Haller, di professione avvocato, ne ha viste tante nei suoi pellegrinaggi tra studio legale e tribunali, il sistema giuridico americano non ha segreti per un legale con la sua esperienza, è un meccanismo chiaro come la “luce del sole” eppure quando un facoltoso cliente, dichiarandosi innocente, chiede i suoi servigi dubbi ed inevitabili quesiti iniziano a prendere campo nella sua mente. Si interroga Mickey, si chiede spesso se sta facendo o meno la cosa giusta e se e come può essere assolutamente certo dell’innocenza o della colpevolezza dei suoi clienti.
Non lo definirei il miglior giallo giudiziario in circolazione perché rispetto ad altre opere è più impreciso e meno chiaro su alcuni aspetti fondamentali del sistema di common law americana, al tempo stesso però è proprio questa sua genericità a renderlo appetibile a tutti “addetti e non addetti ai lavori”.
La scrittura è scorrevole (nonostante verso la metà l’opera assuma una battuta d’arresto inevitabile), di medio livello, e sufficientemente forbita. Ciò che rende questo libro meritevole di essere letto è il fatto che la storia che viene ad essere presentata non è poi così inverosimile rispetto a quelle con cui quotidianamente veniamo a contatto. Proprio grazie a questo incentiva la riflessione del lettore che da un lato riscopre il ruolo dell’avvocato inquadrandolo per quello che è e cioè “parte del sistema”, opinabile quanto vogliamo ma pur sempre “pedina” in un “meccanismo più grande”, e dall’altro il fatto che ci ricorda (cosa che oggi è abbastanza dimenticata) che nessuno è colpevole fino a che non è stata pronunciata una sentenza definitiva di condanna e che anche appurata la sua colpevolezza sin dall’inizio nessuno è tale fino a che non vi è stato un giusto processo che ne ha accertato l’effettiva reità, il tutto coadiuvato da quella che è la migliore difesa che la legge dello stato possa consentire.
Passano gli anni e di punto in bianco ti ricordi di quella lettura che sembrava dimenticata e sepolta tra gli altri romanzi che nel mentre hanno reso magiche le tue serate e confortato i tuoi momenti no, la persona che te lo ha prestato e che ha avuto il pensiero di dedicartela non può più allietarti col suo sorriso ed i suoi progetti contro il Comune della cittadina abitata, ma il gesto e quel ricordo sempre albeggeranno nel cuore di questa lettrice che ad oggi ci tiene a ringraziare quel gentile ed amabile uomo.
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La migliore difesa possibile
E' luogo comune, soprattutto nella nostra madre patria, affibbiare la responsabilità alla giustizia e, più in particolare, agli avvocati quando un criminale viene rimesso in libertà. Questo libro, nonostante sia un romanzo, aiuta i "non addetti ai lavori" a capire come funziona realmente la giustizia e come gli avvocati non sono altro che una parte del "sistema giustizia". Il protagonista del romanzo, l'Avvocato Mickey Haller, si trova a dover fronteggiare la difesa di un imputato molto facoltoso, per di più palesemente innocente.
Ma le cose trovano presto una svolta inaspettata e le vicende del protagonista lo portano spesso ad interrogarsi: "sto facendo la cosa giusta? e se non riuscissi a capire l'innocenza di un imputato?"
Non voglio aggiungere null'altro alla trama che, rispetto alle altre a cui ci abituato l'ottimo Connelly, risulta più lineare e meno intrisa di colpi di scena. Le indagini poliziesche hanno lasciato il passo all'introspezione psicologica, alle vicende umane e morali del protagonista che non mancherà comunque di serbarci piacevoli sorprese a livello narrativo. Proprio con riferimento allo stile narrativo, la scrittura risulta interessante e non annoia mai; viene dato risalto all'azione piuttosto che alle descrizioni così come in ogni romanzo dell'autore.
Il risultato è un romanzo piacevole, che si termina in poco tempo e che al tempo stesso aiuta a riflettere su questi tre principi che riassumo così: "1. nessuno è colpevole fino alla sentenza definitiva; 2. nessuno può definirsi colpevole, quand'anche lo fosse, se non vi è una sentenza che abbia accertato la sua colpevolezza; 3. l'avvocato non deve interrogarsi sull'innocenza o colpevolezza dell'imputato perchè ahimè irrilevante, ma assicurare al proprio assistito la migliore difesa possibile che la legge gli consente". In conclusione è un'opera letteraria che farà riflettere coloro i quali non la vedono come un mero romanzo di intrattenimento ma anche come una storia verosimile, di quelle che accadono quotidianamente nella realtà criminale e giudiziaria di qualsiasi paese occidentale.
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Coscienza pulita
Mi sono sempre chiesta come fa un avvocato a difendere un uomo che sa essere colpevole. Questo thriller mi ha aperto le porte della mente di un avvocato difensore, la cui paura più grande è non saper riconoscere l'innocenza. E' stata una piacevolissima scoperta, ha risposto a tante mie curiosità e mi ha fatto apprezzare un autore che non avevo ancora letto. La legge è un gigantesco ingranaggio, arrugginito, che inghiotte gente, vite e denaro; è trattativa, manipolazione. Non le interessa trovare la verità. Il ritmo è incalzante e la trama cattura di pagina in pagina.
uno scorcio sul sistema giudiziario americano
Questa volta Connelly ci porta un punto di vista diverso: non più il poliziotto che "cattura" i cattivi, ma l'avvocato difensore che li difende e cerca di evitare loro il carcere nonostante sia consapevole della loro colpevolezza. Un punto un pò controverso, che fa riflettere, soprattutto vedendo come si evolve la storia.
Forse un pò lento nella prima parte, ma si riprende diventando più avvincente. Tutto sommato un buon libro.