Autopsia virtuale Autopsia virtuale

Autopsia virtuale

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Port Mortuary - letteralmente il porto dei morti - è il luogo in cui vengono smistati i cadaveri dei caduti in guerra della base dell'Aeronautica militare di Dover. In Autopsia virtuale Patricia Cornwell fa ritrovare ai propri lettori una voce che non sentivano da anni - quella di Kay Scarpetta -, ritornando alla narrazione in prima persona che ha contraddistinto i suoi primi romanzi, dando accesso immediato e diretto alle riflessioni, ai dubbi e alle emozioni del personaggio, raccontando la storia nella sua prospettiva e restituendo tutta la sua complessità.



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Autopsia virtuale 2018-07-30 10:32:13 Mary89
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Opinione inserita da Mary89    30 Luglio, 2018

Ritorno in grande stile...magari!

Kay Scarpetta è ritornata a dirigere un istituto di medicina legale, non statale come quello di Richmond, in Virginia, ma un ente paramilitare dove non si capisce bene che tipo di gerarchia sia in vigore e che ha sede a Cambridge, fittizia cittadina del Massachusetts. E questa, potrebbe essere una buona premessa, dal momento che il lavoro in proprio chiaramente non faceva per lei.
Un'altra buona premessa è che la Cornwell ritorna a scrivere in prima persona, narrando gli eventi dalla prospettiva di Kay Scarpetta. E qui finiscono le similitudini con i primi grandi romanzi... perché l'intero libro non è altro che un lungo racconto di elucubrazioni mentali mischiati a noiosissime descrizioni di particolari tecnici e scientifici che appesantiscono parecchio la lettura.Scarpetta riesce in un solo giorno a risolvere il mistero che si dipana attorno alla morte misteriosa di in giovane studente di Harvard presumibilmente assassinato in un parco e chiuso ancora sanguinante in una cella frigorifera del centro che Scarpetta dirige, una morte forse collegata a quelle di un bambino di otto anni e di un campione di football. Ebbene tutto risolto nell'arco di 24 ore...come? Grazie ad asfissianti dialoghi col marito psicologo/investigatore/fattucchiere che si diverte a fare dell'ostruzionismo con la moglie (quando non è impegnato a risolvere la Settimana Enigmistica), e seconda mossa decisiva per la risoluzione del caso: una divertentissima chiacchierata al telefono con la madre di un presunto psicopatico, reo confesso.
Il romanzo è ambientato prevalentemente nel superaccessoriato elicottero della nipotina Lucy, nel Suv del maritino Benton, e nel manicomio che è la casa delle vacanze di Fielding, medico subordinato di Kay Scarpetta. A proposito, lasciatemi dire qualcosina sul povero Jack Fielding. Fino a qualche libro fà, la Cornwell ci descriveva Fielding come medico integerrimo, puntiglioso e preciso. Non ha mai speso qualche riga per descriverne la psicologia e il suo passato, e ora improvvisamente mi tocca aprire Autopsia virtuale, per scoprire che potrebbe essere in realtà un pazzo assassino non esattamente amante dell'ordine e della pulizia... Be', se non altro la Cornwell, mi lascia, si lascia, con ostinazione direi, il beneficio del dubbio...

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Consigliato vivamente ai fedelissimi di questa scrittrice, che continua ahimè a perdere smalto...
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Autopsia virtuale 2011-06-11 08:42:38 Alessandro O.
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Opinione inserita da Alessandro O.    11 Giugno, 2011

Ritorno nella mente di Scarpetta

Dopo oltre 10 anni dall'aver abbandonato la prima persona, Patricia Cornwell ritorna alla scrittura dal punto di vista di Kay Scarpetta, facendoci riassaporare il gusto dei primi libri.
La storia si sviluppa come una partita a scacchi, in cui nella prima metà del libro la Cornwell posiziona le pedine e ci dà una visione globale della situazione e dei vari rapporti tra i personaggi (nuovi e vecchi) e Scarpetta. Questa prima parte può risultare un pò difficle da seguire, proprio per l'inserimento in blocco di vittime, comprimari, investigatori e il ritmo della storia è leggermente lento, compreso un lungo dialogo tra Scarpetta e Benton Wesley, che comunque è necessario per chiarire al lettore i fatti accaduti.
Nella seconda parte invece, tutto si sviluppa e incastra perfettamente, conducendoci alla conclusione in un crescendo di colpi di scena.
Come consuetudine di Patricia Cornwell le descrizioni scientifiche sono dettagliatissime e un pochino ostiche da comprendere, ma questo è il tratto distintivo a cui ci ha sempre abituato l'autrice.
Nel suo complesso il libro è godibile ed è piacevole scorrere le pagine accompagnati dalla voce di Kay.

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