Apocalypse Baby
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Virginie Despentes, nata nel 1969 a Nancy, ha vissuto un'adolescenza ai margini, tra una lunga militanza punk e la prostituzione. Nel 1993 ha pubblicato Scopami (Einaudi Stile libero), romanzo-scandalo per la durezza e la scabrosità dei temi trattati, e nel 2000 ne ha codiretto la versione cinematografica. Nel 2007 ha pubblicato King Kong Girl (Einaudi Stile libero) e nel 2012 Apocalypse Baby (Einaudi Stile libero). Attualmente sta lavorando alla realizzazione di una pellicola tratta dal suo romanzo Bye Bye Blondie, con Béatrice Dalle e Emmanuelle Béart.
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Recensione Apocalypse baby
Dall’autrice dello scabroso Baise moi, ecco spuntare la nuova eroina, o meglio anti-eroina contemporanea: la Iena. Non quel brevilineo di Kurt Russell, che lo schermo cinematografico ha però sapientemente immortalato nel cult movie 1997: Fuga da New York…qui al centro della storia c’è una donna di straordinaria e mascolina bellezza, longilinea, scattante, nervosa e perdutamente lesbica, una sorta di Colombo in gonnella alle prese con la scomparsa di una ragazzina di quindici anni, ricca, annoiata, viziata e cicciottella. Al suo fianco una sciapa socia, che a dire il vero sarebbe l’originaria protagonista della vicenda, dato che il libro si apre con il racconto della sua misera vita, ma ve ne dimenticherete presto…tutto a vantaggio della carrellata di personaggi che invadono le pagine di questo avvincente noir che strizza gli occhi alla letteratura erotica della miglior tradizione, dal marchese De Sade a Erica Jong (altro che sbavature di colori!). Sullo sfondo una Parigi malinconica, avvolta nell’ormai mitologica fuliggine metropolitana, con le sue storie di disagio sociale condito dal sempre attuale odio razziale: nella fattispecie arabi che rifiutano di integrarsi pur detestando le proprie origini. Poi lo scenario si spalanca nel paese dei Balocchi, Barcellona e le sue multiformi attrattive turistiche. Una Barcellona colorata e variopinta, ma anche stuprata da troppa umanità e da troppo poco rispetto per il suo glorioso passato. E su tutto lo spettro dei nostri tempi, la crisi che si estende melliflua in ogni strato della popolazione e della vita contemporanea, rendendo il ricco sempre più ricco e il povero sempre più povero. Ogni tanto fa capolino qualche frase che li per li non riusciamo a digerire, come : “ quelli che non capiscono le donne che rimangono con un uomo che gliele dà non capiscono niente delle donne”, che forse, ad un’analisi meno superficiale e contestualizzata, riusciamo a comprendere. E infine un dilemma atavico: amare o essere amati?
Non un libro per tutti, ma chi lo affronta non aspettandosi nulla di particolare resterà stupito.