A volte ritornano A volte ritornano

A volte ritornano

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Quando le forze di un mondo misterioso e nascosto si scatenano ha inizio un lungo agghiacciante incubo, un allucinante tunnel di orrore. Da questo libro il film "Il tagliaerbe".



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A volte ritornano 2021-05-18 09:04:15 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    18 Mag, 2021
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Antologia della paura

"A volte ritornano" è la prima raccolta pubblicata da King e va ad includere storie a se stanti come anche racconti collegati ad altre opere, associati dalla tematica della paura. Dal momento che si tratta di testi diversi per genere, tono e resa, vado ad analizzarli separatamente; la valutazione complessiva è data dalla media di quelle singole.


"Jerusalem's Lot" - quattro stelline
Per questo racconto si è trattato in realtà di una rilettura dal momento che è presente all'interno della mia edizione de "Le notti di Salem"; sarebbe infatti un prequel in cui si racconta della fondazione della città e di come il male ne sia sempre stato parte. Leggendolo come storia a se stante l'ho trovato più convincente: la trama è solida, i due protagonisti sono ben scritti e la storia svolge molto bene il suo compito, ossia terrorizzare il lettore. Buona anche la scelta del formato epistolare, mentre ritengo la lore (che non è direttamente collegata al romanzo su cui si basa) troppo confusa e l'epilogo decisamente banale.

"Secondo turno di notte" - tre stelline e mezza
Questa storia è ambientata all'interno di una filanda dove alcuni operai vengono reclutati per occuparsi dello sgombero della cantina in cui da anni si ammucchiano documenti e vecchie attrezzature. La trama non è particolarmente brillante e in alcuni passaggi risulta anche poco chiara senza motivo -specialmente riguardo al ruolo ambiguo di Warwick-, oltre ad essere penalizzata da un altro finale scontato. I personaggi però sono interessanti ed il "fattore paura" è altissimo: leggere della discesa al piano inferiore è stato davvero angosciante!

"Risacca notturna" - tre stelline
Trattasi del racconto sulla base del quale King ha scritto "L'ombra dello scorpione"; un racconto che mi avrebbe sicuramente inquietata meno se l'avessi letto prima del 2020! la vicenda riguarda infatti un gruppo di giovani superstiti ad una pandemia diffusasi dal Sudest asiatico. La brevità del testo non permette purtroppo di analizzare a fondo i personaggi secondari o l'ambientazione, e l'autore si deve affidare principalmente a sottintesi ed accenni nei dialoghi. Nonostante sia detestabile, ritengo valido il protagonista -nonché narratore; azzeccata anche la conclusione, tra il brusco ed il sibillino.

"Io sono la porta" - cinque stelline
Ambientato in un futuro prossimo in cui l'umanità ha avuto uno sviluppo tecnologico tale da poter raggiungere perfino Venere, la storia è narrata dall'ex astronauta Arthur che era parte dell'equipaggio nel primo viaggio proprio verso questo pianeta; anziché trovare preziose risorse, la missione entra in contatto con qualcosa di alieno e per nulla amichevole verso gli umani. Lo sviluppo della trama è eccellente, come anche la caratterizzazione del protagonista; il tipo di "alieni" immaginati da King risulta estremamente interessante, e così il loro modo di vedere la vita sulla Terra. Per una volta non ho da lamentarmi neppure del finale, che lascia un gusto dolceamaro molto in linea con la vicenda narrata.

"Il compressore" - tre stelline
Protagonista della vicenda è la Stiropiegatrice Rapida Hadley-Watson modello 6, un macchinario industriale che ha causato numerosi incidenti agli operai di una lavanderia; l'agente Hunton pensa però che questi infortuni non siano affatto casuali, e decide di indagare più a fondo. Non fosse per le scene davvero splatter, questo racconto potrebbe essere scambiato per un'opera di R.L. Stine della collana Piccoli Brividi che leggevo alle medie: l'elemento fantastico è spiegato e gestito in modo infantile ed i personaggi sembrano alquanto stupidi. Si salvano soltanto le parti in cui vengono descritte le aggressioni della Stiropiegatrice, grottesche e a loro modo realistiche.

"Il baubau" - quattro stelline
In questa storia si mescolano bene gli elementi paranormali con delle paure più intime e, purtroppo, verosimili; la vicenda è incentrata infatti su Lester Billings, che ha perso i suoi tre figli di pochi anni in circostanze all'apparenza naturali, ma delle quali si ritiene responsabile al punto da voler raccontare la sua versione ad uno psicologo. La storia riesce a creare un ottimo senso di angoscia sfruttando un ritmo volutamente lento, ed il colpo di scena finale è ben contestualizzato. Molto più difficile farsi piacere il protagonista, che dimostra un carattere a dir poco detestabile; l'aspetto sovrannaturale non è chiarissimo, ma lo ritengo coerente con il tipo di "mostro" scelto.

"Materia grigia" - tre stelline e mezza
Sicuramente tra i più disgustosi, questo racconto segue un gruppetto di avventori riuniti nell'emporio cittadino durante una tormenta di neve che si mobilitano per scoprire cosa sia successo ad un loro conoscente, assente da diverse settimane. L'idea di base è tanto semplice quanto efficacie per creare -ed alimentare- la sensazione di disagio; d'altro canto i personaggi non sono molto incisivi e il classico epilogo kingiano non aiuta a rendere la storia particolarmente memorabile all'interno della raccolta.

"Campo di battaglia" - una stellina
Ecco un'altra storia in pieno stile Piccoli Brividi! e in questo caso manca anche quel tocco gore che rendeva interessante "Il compressore". La vicenda riguarda il sicario Renshaw che, di ritorno dalla sua ultima missione, riceve un pacco inaspettato e dal contenuto decisamente pericoloso. Purtroppo non ho apprezzato quasi nulla di questa storia: in una raccolta che vuole parlare di paura, trovare una trama dai risvolti quasi comici mi è sembrato molto fuori luogo; di conseguenza, non solo non ho provato terrore, ma mi è risultato difficile anche ridere in un contesto tra il trash ed il grottesco.

"Camion" - quattro stelline
Ambientato in un autogrill, questo racconto si presenta come una versione horror del film Cars; in un contesto molto lontano da un futuro avveniristico in cui i robot potrebbero ribellarsi all'uomo, ci troviamo in una realtà contemporanea dove sono gli automezzi ad aver sviluppato una coscienza e a voler imporre il loro dominio sull'umanità. Nel complesso una buona idea, che permette di includere un paio di ottime scene violente e si conclude con un messaggio quasi ambientalista, stranamente in linea con la narrazione. I personaggi sono però poco incisivi e le scelte che compiono sembrano molto casuali.

"A volte ritornano" - quattro stelline e mezza
Storia che da il titolo alla raccolta e, a mio parere, aveva abbastanza materiale di base per poter diventare un ottimo romanzo a se stante; e questo è proprio il suo unico difetto, perché avendo più spazio alcuni elementi inseriti in modo frettoloso avrebbero potuto essere contestualizzati meglio. La narrazione segue il professore Jim Norman che si trova a dover affrontare i fantasmi del suo passato quando nella sua classe si presentano dei ragazzi molto simili a delle sue vecchie conoscenze. Ottima gestione della componente horror e dello sviluppo della trama, mi sono piaciuti molto anche il protagonista e le sue nemesi. Il finale risente purtroppo della brevità del testo, lasciando inspiegati un paio di dettagli.

"Primavera da fragole" - tre stelline e mezza
All'apparenza una trama abbastanza convenzionale nel genere: il campus di un college viene sconvolto da una serie di aggressioni mortali a giovani donne. La particolarità è data dalla cosiddetta "primavera da fragole" durante la quale si ambienta la vicenda: un periodo caratterizzato dalla presenza di nebbie persistenti, in cui si intravedono ombre misteriose; come concetto l'ho trovato molto interessante, peccato che tutto venga presentato in modo affrettato, senza includere alcun chiarimento a beneficio del lettore. La parte splatter la ritengo però valida, in particolare per la descrizione delle mutilazioni ai danni delle vittime.

"Il cornicione" - cinque stelline
Questo racconto dimostra come King sia perfettamente in grado di scrivere storie terrificanti senza includere nessun elemento paranormale. Tutta la tensione si basa su una prova fisica che il protagonista, l'istruttore di tennis Norris, deve affrontare, rischiando la vita per poter liberare se stesso e l'amata Marcia dal giogo del mafioso Cressner. La caratterizzazione dei personaggi ed il finale sono perfetti, e rendono una trama all'apparenza banale in una delle storie più angoscianti di questa raccolta.

"La falciatrice" - una stellina e mezza
In questo caso ho avuto l'impressione di leggere due vicende scollegate, che l'autore ha voluto accostare a forza: all'inizio vediamo la famiglia Parkette turbata da un incidente con la falciatrice, evento che porterà il capofamiglia Harold ad assumere una ditta per occuparsi del prato; da questo punto parte una trama completamente diversa che, per quanto svolta il suo compito d'inquietare il lettore, non si amalgama per nulla a quanto narrato prima. L'epilogo poi non ha un briciolo di logica, e si lascia scappare l'occasione di mostrarci le reazioni del resto della famiglia.

"Quitters, Inc." - due stelline e mezza
La trama di questo racconto è troppo sopra le righe per risultare terrificante, motivo per cui non l'ho valutato neppure sufficiente: Richard "Dick" Morrison è dipendente dal fumo e, su consiglio di un amico, decide di seguire un trattamento per smettere presso la Quitters, Inc., una società misteriosa che promette risultati ottimali. Qui King non ha sfruttato appieno il potenziale dell'idea, tanto che quando avrebbe potuto giocare sul lato psicologico affretta la narrazione senza motivo; inoltre la tensione narrativa viene risolta in modo troppo positivo, viste le premesse.

"So di che cosa hai bisogno" - due stelline
Un'altra buona idea gestita in maniera casuale! Seguiamo la studentessa Elizabeth Rogan e la sua relazione con un misterioso ragazzo con i calzini spaiati e l'abilità di indovinare i suoi desideri: quello che sembra l'uomo dei sogni nasconde dei segreti decisamente pericolosi. La trama ha un buon potenziale, ma la risoluzione finale rende tutto molto confuso, con il solo scopo di fornite una spiegazione degli eventi. Apprezzo comunque la tipologia di elemento paranormale inserito e, in generale, lo sviluppo genera un buon livello di inquietudine.

"I figli del grano" - quattro stelline e mezza
Un racconto veramente terrificante che ruota attorno ad una coppia in viaggio per sperdute stradine di campagna, dove si imbatteranno in una cittadina abbandonata solo all'apparenza. Ottimo lo sviluppo di un'idea relativamente convenzionale, ma anche l'analisi delle diverse reazioni dei due protagonisti; valuto positivamente anche la conclusione e l'ambientazione, semplicemente inquietante. Quello che non ha convinto appieno è la rapidità con cui la situazione viene compresa, a dispetto della sua complessità.

"L'ultimo piolo" - quattro stelline
King ci racconta di un ragazzino che si diverte a lanciarsi sul fieno nella fattoria di famiglia con la sorella minore, sfruttando una struttura molto pericolante. Piuttosto che una storia horror, qui il focus riguarda il valore dei rapporti familiari e, sebbene ci sia una scena di tensione, il lettore non è mai preoccupato per il destino dei protagonisti, conoscendo già il loro futuro. La storia è comunque valida e, pur non ispirando terrore, merita sicuramente una lettura per l'impatto emotivo.

"L'uomo che amava i fiori" - due stelline e mezza
In questo caso abbiamo una trama anche valida per scrivere una storia di terrore, ma in cui l'autore cerca di creare un twist troppo scontato per colpire. Le scene splatter sono gradevoli, ma manca un minimo di chiarezza sugli eventi precedenti, cosa che rende la trama lacunosa. Anche il protagonista, che in un primo momento sembra interessante, sull'epilogo dimostra delle incoerenze nelle azioni.

"Il bicchiere della staffa" - quattro stelline e mezza
Questa è stata la seconda rilettura, infatti anche questo testo è collegato a "Le notti di Salem", essendone di fatto un seguito. Durante una tormenta, due uomini seduti al bar del paese vedono sopraggiungere un uomo dalla vicina Jerusalem's Lot, dove è rimasto bloccato nella neve con moglie e figlia. Trovo ben gestito il lato horror, comprensibile anche da chi non ha letto l'opera principale, ma forse spiattellato con troppa fretta; buoni i protagonisti e l'ambientazione glaciale e terrificante.

"La donna nella stanza" - tre stelline e mezza
Un altro caso di storia più improntata sulla tristezza che sulla paura; vediamo infatti un figlio tormentato dalla situazione sanitaria della madre, sofferente per un tumore e le conseguenze di un intervento andato male. Anche qui il lato emotivo è molto importante, mentre non c'è alcun accenno horror, preferendo analizzare i sentimenti dell'uomo. Un buon racconto, ma del tutto fuori posto in questa raccolta.

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A volte ritornano 2017-03-12 15:47:46 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    12 Marzo, 2017
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Mostri & Co.

Venti racconti dello Stephen King degli anni '70 quando ancora era capace di far saltare il lettore sulla sedia, indurlo a controllare sotto il letto prima di addormentarsi, farlo tremare sentendo i normali rumori che fanno tutte le abitazioni. Con questa raccolta King solletica molti dei nostri nervi scoperti proponendoci cose impensate di cui potremmo avere paura. Il ragazzo che ci falcia il prato potrebbe inorridirci in modi imprevedibili, l'unbriacone del paese potrebbe esere nascosto in casa da mesi per ragioni raccapriccianti. E ancora forse nostro figlio ha davvero ragione ad avere paura del babau, oppure se una cantina è chiusa con catene e lucchetti che ci sembranno eccessivi, non è detto che non siano stati posizionati per un'ottima ragione..
Questo e molto altro in una serie di racconti che come sempre succede nelle raccolte non mantiene lo stesso livello in tutte le pagine, ma è comunque appassionante e piacevole da affrontare. Lo stile è il solito. preciso nel descrivere i personaggi, realistico e credibie anche quando c'è poco a cui voler credere. Il genere varia dal fantasy, all'horror al similgiallo.

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A volte ritornano 2012-07-26 08:41:40 Cla93
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Cla93 Opinione inserita da Cla93    26 Luglio, 2012
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MIO CARO VECCHIO STEPHEN

Caro, vecchio, Stephen.
Mi hai stregata... quando? Due, tre anni fa.
Mi tenevi compagnia nelle sere piovose,
quelle sere solitarie e melanconiche.
Ti ricordi?
Quante ne abbiamo passate insieme.
Mi tenevi la mano, accompagnandomi con il tuo stile inconfondibile ed inimitabile; e con le tue storie che vanno molto al di là di semplici storie del terrore.
Mi hai sempre dato questa sensazione: la sensazione che tu riuscissi a solcare la psiche umana, alienandone le sue parti più oscure, per poi trarne le tue inimmaginabili storie.
Ti trovo favoloso.
Anche se, devo ammettere, ho letto tue raccolte migliori rispetto ad "A volte ritornano"; non escludo di certo che questa non sia degna di te, il Re del Brivido.
Racconti di vampiri, di macchine assetate di sangue, di topi giganti, di sette terribili, di mostri e fantasmi.
A volte ritornano.
E' vero, mio buon vecchio Stephen.
A volte, quando siamo soli con noi stessi - in quelle serate piovose e malinconiche - nel buio della nostra memoria, i nostri fantasmi tornano a galla.

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