A capofitto
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il peggiore tra i romanzi di questo autore
Tanto mi è piaciuto "Mosca cieca", che ho poi letto quasi tutti i successivi libri di Di Mercurio, notando un progressivo calo di qualità di stile e di contenuti. Dopo una pausa mi è capitato tra le mani "A capofitto" che è di gran lunga il più deludente.
I personaggi sono sempre meno credibili: se già i buoni americani sono i soliti stereotipi da spot pubblicitario cui purtroppo siamo già abituati da vari autori di letteratura d'evasione, gli "altri" sono addirittura grotteschi. I francesi, oggetti di antico odio-amore americano, anche se sommergibilisti del 2000, risentono dei luoghi comuni più triti dell' immaginario USA nei confronti dei nostri cugini d'oltralpe. I terroristi algerini sono dipinti talmente malvagi da suscitare quasi, per reazione, delle simpatie verso gli integralisti. Il loro capo, unisce alla crudeltà più esagerata i soliti tratti di raffinatezza cinica, secondo gli stereotipi più incalliti del cattivo-cattivissimo. E così di luogo coumune in luogo comune, passiamo dalle vicende sentimentali da soap opera dei buonissimi, con ampie citazioni dal film "ghost", a quattro pagine di dettagliata descrizione di una elaborata fellatio coniugale, necessaria per meglio comprendere l'anima francese, fino a pagine e pagine di efferate torture su donne e bambini ai limiti della pornografia e dello “splatter” più granguignolesco. La caccia sottomarina si riduce al lancio di pochi siluri, che concludono rapidamente la vicenda e che, insieme ai vettori termonucleari a testate multiple, sembrano i personaggi più verosimili della storia. Attenzione, dico sembrano, perchè non essendo un esperto di tali sistemi d’arma, posso essere facilmente tratto in inganno, ma il caso vuole che laddove il discorso cada su tecnologie che mi sono più familiari ho rilevato degli errori madornali, come la "Glock con il percussore armato", assurdità palese per chiunque conosca questa pistola. Anche i non esperti di cose militari, tuttavia, non potranno non trovare incredibilmente assurdo tutto il comportamento degli ufficiali francesi, militari di professione, che, senza esitazione consegnano un sottomarino strategico con cento testate termonucleari, per salvare le loro famiglie, sequestrate senza alcun problema, perché assolutamente non protette e non controllate. Insomma, una boiata pazzesca.