Tu sei mio
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Adesso come farò?!
Già, come farò adesso che ho terminato l’ottavo volume della mia saga del cuore e, almeno per quanto riguarda le pubblicazioni in Italia, del nono libro non se ne sa ancora nulla?
Potrei scrivere e/o chiamare tutte le case editrici italiane che si sono prodigate fino adesso nel magnifico dono di tradurre e pubblicare la Ward; ed anche se ho già scritto un paio di volte e nessuno mi ha mai risposto, potrei sempre Insistere, Insistere ed Insistere fino ad una degna replica riguardo al tempo d’attesa.
Oppure potrei scovare via etere il libro in lingua originale, farmelo pervenire a casa, non importa da quale parte del mondo e a quale costo, e tradurmelo da me; chissenefrega se io ed il mio inglese essenziale ci metteremmo un paio d’anni; intanto mi porto avanti!
Come ultima spiaggia potrei sempre rileggermi da capo tutti e gli otto romanzi aspettando di avere per la mani quello nuovo; ma non sarebbe la stessa cosa, non ci proverei lo stesso gusto.
Onde evitare, dunque, eventuali denunce per stalking, il crollo probabile del mio sistema nervoso o il pieno svilimento da replica, non mi rimane che Pazientare.
Pazientare e crogiolarmi nel ricordo appassionato degli ultimi due protagonisti eletti, nella mia classifica personale, come la coppia più bella ed avvincente di tutta la saga della Confraternita del Pugnale Nero: John e Xhex!
Solo chi è arrivato fino a questo punto della storia può veramente comprendere l’essenza del mio entusiasmo, tutto racchiuso, per altro, nella citazione che l’autrice fa all’inizio del testo:
“Non riesco a credere che tu e io abbiamo fatto tanta strada insieme…”
Invece così è stato. John e Xhex sono cresciuti con il procedere degli eventi, abbiamo imparato a conoscerli e ad apprezzarli piano piano, fino ad assistere all’ineluttabile destino che li avrebbe inesorabilmente condotti l’uno sulla strada dell’altra. Entrambi valorosi guerrieri, entrambi provati da un passato difficile e doloroso che cela molto di più che uno scontato e casuale incontro.
E a prescindere dal genere letterario, che può piacere o meno, a questo punto posso ben ribadire che J.R. Ward, o Jessica Bird (per citare il suo vero nome), è veramente una grande scrittrice: fosse solo per i gran personaggi e per la maestosa trama ad ingranaggio perfetto che è riuscita a mettere su.
E poi che male c’è a lasciarsi andare ogni tanto ad una buona dose di sano romanticismo e di assoluta passione?
L’animo umano è una miscela di ingredienti impareggiabili; e sognare è come imbandire una sontuosa tavola ed apprestarsi ad assaggiarli tutti.
Beato chi lo fa ed attraverso qualsiasi genere di romanzo o forma d’arte.
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Inno alla Ward
CERTE COSE E’ DESTINO CHE ACCADANO…
PER ARRIVARCI CI OCCORRONO SOLO UN PAIO DI TENTATIVI….
Se la vita bussasse due volte rifaremo le stesse scelte e gli stessi errori?
La risposta è: certamente si……perché nonostante le varie possibilità che ci vengono date, il cuore e l’anima sono sempre gli stessi.
Questo è il cuore pulsante del prezioso scrigno della Maga-Ward. Da questa semplice consapevolezza prende il via una duplice avventura alla “Sliding doors” che vede l’intera confraternita (e le new-entry) impegnata nella continua battaglia contro il male, quello esterno della Lessening-society, e quello più intimo e spesso più difficile da estirpare. La superficie del nero oceano è lì ad un passo da noi, ma l’unico salvagente è il gioco di squadra, non certo il sacrificio inutile del singolo. E chi meglio di due vampiri innamorati, desiderosi di riscatto e di cancallare un passato costellato di dolore, perdite e violenza, può dimostrarlo? Magari supportati dal resto della confraternita che è sempre pronta a lanciare una fune di salvataggio quando si naviga nella acque più burrascose.
Mi chiedo una volta di più come una mente possa riportare su carta una così perfetta serie di ingranaggi che si incastrano senza il minimo intoppo o cigolio, in un moto così perfetto come quello che muove TUTTI questi magnifici e quanto mai VIVIDI personaggi, carichi di carattere come se dovessero “materializzarsi” da un momento all’altro davanti a noi. Saremo in grado di distinguerli uno per uno grazie alle mosse, alle smorfie, al colore degli occhi, al timbro della voce e perché no dall’odore….
Come ci riesci Ward?
E’ come un incantesimo…..apri la prima pagina e vieni “smaterializzato” dentro il libro, davanti al melo sul pavimento dell’atrio, ti guardi intorno e ti rendi conto che conosci ogni stanza, ogni oggetto, le voci e i movimenti. Sali le scale e ti muovi lungo i corridoi senza timore di perderti , con l’aspettativa di incontrare Blay e Qhuinn, Rhage e Vishous; magari speri di non andare a battere su Z che è sempre di cattivo umore e ti userebbe volentieri come bersaglio per i suoi stivali…..insomma ti muovi come se fossi uno di loro.
Non penso che siano in molti ad avere un dono come la Ward….forse è concesso solo nell’immaginazione più fervida…..come il pifferaio magico con la sua musica ammalia schiere di topolini, così la Ward seduce migliaia di lettrici ignare che dalla prima riga saranno trasportate in una dimensione da dove non si vorrebbe tornare….fino alla chiusura dell’ultima pagina che ti costringe a “smaterializzarti” per tornare alla realtà con addosso una fastidiosa malinconia che solo stati d’animo davvero forti (non ultime le lacrime inevitabili sul finire)possono lasciarti, fino alla prossima avventura con questi sexy-ragazzacci.
In questo prezioso nuovo forziere, insieme ai confratelli che conosciamo quasi intimamente, ci sono delle new-entry davvero interessanti che vengono “ricamate” con maestria sul grande arazzo della confraternita. E finalmente quello che tanto speravo da almeno tre libri si è avverato! Perché se è vero che finire nel Fado è il miglior augurio che si possa fare ad un vampiro di valore, anche venire dallo stesso posto (nelle pochissime volte in cui la vergine scriba lo permette) ed entrare a far partedella famiglia di guerrieri, può essere il migliore degli auguri possibili….
Per finire… riponevo tante aspettative nel confratello John, ma per l’ennesima volta la sua creatrice mi ha spiazzato regalandomi…..il doppio!!!!
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OH, PICCOLINA. MALNATA. NEI SECOLI INDIMENTICATA.
Appena si termina questo libro ci si può permettere un gran sospiro di soddisfazione.
Ancora una volta J.W. Ward non ha deluso le aspettative riposte in lei da chi, ormai da otto romanzi, segue come un drogato (o forse è un vincolo di sangue?) gli incredibili intrecci della Confraternita.
In questo nuovo fantastico episodio corale rifanno capolino molti dei miei personaggi preferiti (Zsadist, Rehv, Blay e Qhuinn, tra i tanti), molti fili del passato si riallacciano e altri fili narrativi vengono abilmente stesi per il futuro.
C’è finalmente un passo avanti nella relazione di John e Xhex. John è un po’ un figlioccio per i lettori compulsivi della saga: è apparso sin dal secondo libro, ragazzino fragile, muto, bisognoso d’affetto; e poi, via via, ha trovato una famiglia in Thorment e Wallsie ma l’ha quasi subito persa; è stato accolto e cresciuto nella Confraternita, ed è diventato il protetto del Re Cieco; ha frequentato i “corsi” dei confratelli ed è diventato un vampiro-guerriero fatto e finito; si è fatto degli amici per la vita, è divenuto nemico personale del Nemico numero uno della Confraternita, e, soprattutto, si è invaghito di una irraggiungibile maschiaccia mezza sympath, che lo ha quasi mandato fuori di testa per paura di innamorarsi davvero e di ferirlo (?!).
Tutto questo, noi lo abbiamo visto attraverso le violente passioni interiori di John, attraverso le sue poche ma intense frasi disegnate con il linguaggio dei segni, attraverso gli indizi che la Ward ci ha sapientemente regalato lungo i vari libri (per cui chi legge conosce fin dall'inizio le vere origini di John).
Dopo tanto penare, ora John potrà avere il suo meritato momento di gloria, sia in guerra che in amore.
E quando l’indomita Xhex scende lo scalone, avvolta nel suo abito rosso, beh, chi non vorrebbe essere lì con John, con la Confraternita, a sentire Zsadist intonare gli U2 e a commuoversi insieme alle ragazze e all’angelo Lassiter?
Ovviamente, la trama non è tutta qui, ma è molto, molto di più, perchè in parallelo procedono parecchie storie (tra tutte, arrivano nuovi sviluppi per l'impacciato legame tra Blay e Qhuinn, con l'inserimento dell'intrigante e seducente vampiro-avvocato Saxton...mmm, con splendidi capelli biondi arruffati), e in ogni capitolo si rincorrono i colpi di scena e i nuovi personaggi.
In poche parole: per me, fuochi d’artificio.
Se rientrate tra i drogati di Confraternita, questo libro è imperdibile.