Trono di Ghiaccio
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I segreti di Pulcinella
Ormai da qualche anno seleziono di volta in volta una serie particolarmente corposa e, anziché leggerne un capitolo ogni tre o quattro mesi come da mia abitudine, mi impegno per portarla a termine entro la fine dell'anno in corso. In questo modo riesco a seguire la storia in questione in modo meno dispersivo, nonché ad impormi di recuperare finalmente delle saghe che aspettano da eoni in libreria. In questo 2024 la scelta è ricaduta su Il trono di vetro, com'è stata recentemente ribattezzata la serie d'esordio della popolarissima Sarah J. Maas.
Dopo una valutazione dei diversi ordini di lettura proposti, ho optato per seguire la data di pubblicazione dei singoli volumi, cominciando quindi da "Il trono di ghiaccio". Un primo romanzo che fa forse sorgere un po' troppi quesiti in merito agli avvenimenti del passato (quesiti che quasi certamente trovano risposta nelle novelle), ma abbastanza solido da poter interessante il lettore e convincerlo a continuare la serie. La narrazione segue diversi POV, ma si concentra in particolare sulla diciottenne Celaena Sardothien, celeberrima assassina del regno fantastico di Adarlan; la ragazza è inizialmente costretta ai lavori forzati nelle miniere di Endovier per scontare i suoi crimini,e proprio qui riceve la visita inaspettata del principe ereditario Dorian Havilliard. Il giovane le offre una promessa di libertà se risulterà vincitrice in un torneo per individuare il nuovo paladino del sovrano, lavoro che dovrà poi svolgere per quattro anni.
Da questo spunto la trama si sposta definitivamente nella capitale Rifthold, dove assistiamo alle varie fasi della competizione, e al contempo iniziamo a scoprire due importanti sottotrame: da un lato viene raccontata la sete di conquista del re di Adarlan, impegnato a sottomettere tutte le nazioni vicine tra cui Eyllwe, regno della principessa Nehemia Ytgen; dall'altro una serie di misteriose morti tra i partecipanti al torneo lascia intendere che qualche bestia mostruosa possa aggirarsi per il castello. Devo ammettere che questi spunti, più della vicenda principale (il cui esito è scontato), hanno mantenuto viva la mia attenzione durante la lettura; una vera fortuna perché alcuni di questi elementi verranno di certo ripresi nei volumi successivi.
Un altro punto a favore del volume è rappresentato dal world building, che non sarà troppo originale né estremamente dettagliato, ma si dimostra sufficientemente solido per la storia che viene portata avanti, nonché ricco di potenzialità per il continuo della saga: sono genuinamente curiosa di scoprire nuovi angoli del continente di Erilea! Per quanto riguarda i personaggi principali, quelli che ho trovato più coerenti e interessanti sono il capitano delle guardie reali Chaol Westfall e la principessa ribelle Nehemia; entrambi hanno delle motivazioni credibili e si comportano di conseguenza.
Per contro, Celaena mi ha convinto decisamente meno nel suo ruolo di protagonista. Avrei voluto che Maas si soffermasse sul suo lato più risoluto e sfacciato, mettendo in chiaro come non si faccia problemi a pretendere ciò che vuole ed ignorando le opinioni altrui; Celaena invece vuole essere un po' troppe cose: esigente e cortese, sfrontata ed imbarazzata, sensuale e pudica, forte e debole. Oltre a renderla poco verosimile, ciò la porta a cambiare la propria scala di valori tra una pagina e l'altra (si dispiace per i carcerati suoi pari, definendoli perfino schiavi, e poi non si fa problemi a schioccare le dita perché le domestiche la assistano ad ogni ora del giorno e della notte) e a risultare poco coerente nel suo obiettivo: se vuole soltanto essere libera ed è davvero così talentuosa in tutto ciò che fa, perché non scappa quando ne avrebbe l'occasione?
Gli altri personaggi mi sono sembrati alquanto prevedibili (il duca cattivo, il rivale nerboruto, la rivale stronza, etc.), compreso il principe Dorian, che ricalca uno stereotipo decisamente fastidioso. Tutti dimostrano poi motivazioni e reazioni sproporzionate rispetto a ciò che le ha generate, specialmente quando si tratta di detestare la povera Celaena. Il testo è inoltre pregno di affermazioni contraddittorie, a distanza di poche righe l'una dall'altra, probabilmente perché la storia è nata in formato episodico. Qualunque sia la causa, alcuni passaggi risultano di certo poco chiari, non saprei se per colpa del testo originale o dell'edizione nostrana; di sicuro c'è solo che possiamo imputare alla traduzione italiana i passaggi immotivati dal tu, al Lei, al Voi all'interno dei dialoghi.
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Il mio nome è Celaena Sardothien e...
... mi piace arricciarmi i capelli col mio graziosissimo ditino.
Celaena Sardothien, Assassina dalle mille qualità, è sopravvissuta un anno alle terribili fatiche del campo di lavoro di Endovier; un giorno, inaspettatamente, viene liberata nientepopodimeno che dall'affascinante/bellissimo/seducente erede al trono e sorvegliata dall'intrigante/risoluto/rispettabile capitano della guardia. Celaena si ritrova così al Palazzo reale, viziata e coccolata (e comunque bellissima e desiderabile) con l'obiettivo di diventare la paladina del re, per ottenere, un giorno, l'agognata libertà. Ma per raggiungere quel posto dovrà affrontare prove difficilissime, scoprire i segreti del castello e combattere forze oscure...
Arrivati a questo punto voglio precisare che ho letto abbastanza fantasy da aver trovato cliché su cliché in questa storia, ma davvero, questo libro mi ha lasciata basita per la trama quantomai scontata, prevedibile e mal tradotta.
Iniziamo male già con la protagonista, è la perfettina di turno: bella, intelligente, forte, coraggiosa, brillante (o almeno così si vuol far credere)... non ho nulla contro un personaggio che sappia il fatto suo, ma quando è troppo è troppo. Tutto ruota intorno a lei e l'unica cosa che importa sono i vestiti che indossa o il modo in cui gli uomini sono sedotti dalle sue infinite virtù. Indicibilmente spocchioso, e stomachevole se non te l'aspetti, senza carattere.
Ovviamente, dopo aver fatto la sua conoscenza, non mi sono aspettata chissà cosa dalla storia: la parte avventurosa/fantasy/d'azione passa totalmente in secondo piano di fronte alla luminosa stella di Celaena, e tutto ciò che non riguarda le sue vicende sentimentali è raccontato superficialmente, giusto per mantenere una parvenza fantastica.
Ci tengo a precisare tutto questo per il semplice fatto che se siete in cerca di un vero fantasy dovreste starne alla larga: qui ci troviamo di fronte ad uno YA romantico con accenni ad un mondo fantastico, e niente più. Sia ben chiaro, non ho nulla contro i romanzi d'amore, ma spacciarmeli per letteratura fantasy non va proprio bene.
Un'altra cosa che mi ha allibita è stato lo stile del romanzo: non so come scriva l'autrice nella sua lingua, ma la traduzione in italiano, dal lessico alla sintassi, lascia davvero a desiderare. Non dubito che si sia trattato di un lavoro frettoloso, perché altrimenti non me lo saprei spiegare (voglio credere che gli impiegati della Mondadori sappiano fare il loro lavoro).
Questa è una lettura estiva, leggera e frivola, per passare un po' il tempo. Ho letto il libro velocemente e senza dispiacere dopo averlo valutato per quello che è. Se siete indecisi, leggete i primi quattro racconti introduttivi, che tanto l'andazzo è sempre quello.
Consigliato se leggete YA, letteratura rosa o se, non amando il genere, non avete niente di meglio da fare.
p.s. Si accettano scommesse su come si pronunci l'altisonante nome (!?!) di Celaena Sardothien; io propongo 'Celena' , molto italianizzato.
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Leggete le Guerre del Mondo Emerso, e troverete tante corrispondenze
PERFETTO
In teoria prima di questo libro bisognerebbe leggere i quattro racconti prequel disponibili in ebook perché nel Trono di ghiaccio ci sono riferimenti ad essi come il motivo per cui Celaena si trovava ad Endovier e le traversie con il re degli assassini Harobyn Hamel e il suo amore per Sam (il mio preferito).
Un libro che non può lasciare indifferenti per la sua perfezione e completezza in tutti gli aspetti. La scrittrice ha un vero talento ed è come se rendesse veri i personaggi con tutte le lorro emozioni e sentimenti; per esempio a me è rimasta impressa la scena dove riesci a sentire la musica che Celaena suona al pianoforte-
Viene catalogato come fantasy ma è in realtà tanto altro con parti horror, thriller, comiche (con i discorsi impertinenti della protagonista) e romantiche. Infatti, nonostante la morte di Sam, Celaena si ritrova contesa tra due uomini: da una parte il principe con la sua sfacciatezza e bellezza e dall'altra il capitano delle guardie con il suo fascino misterioso e i piccoli gesti.
L'intera storia gira però intorno all'affascinante figura di Celaena Sardothien, sopravvissuta ad un anno ad Endovier, che soffrendo per l'amore perso e chiedendosi ancora chi l'abbia tradita non ha mai perso la voglia di vivere e, mascherata sotto falsa identità, riprenderà le sue doti di assassina di Adarlan per vincere il torneo e diventare la paladina del re per conquistare dopo quattro anni la libertà, la sua bellezza per sempre segnata dai dolori di Endovier ed una nuova vita.
Il trono di ghiaccio è il primo di una serie che dovrebbe essere composta da sei libri e il suo sequel è la corona di mezzanotte (da leggere assolutamente).
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Dimenticate Cenerentola..è arrivata Calaena
Siete stanchi della solita principessa che pettina i suoi lunghi capelli con aria sognante in attesa dell'aitante principe di turno? benissimo, questo libro fa per voi. Sarah J. Maas, giovane autrice americana, ci presenta un'interessante serie fantasy dedicata ad un pubblico young/adult, il cui primo volume è Il trono di Ghiaccio. Di matrice medievale, la storia introduce la nostra protagonista, Calaena Sardothien, leggendaria assassina del fantastico regno di Adarlan, segregata nelle miniere di sale di una località remota e desolata, Endovier. Il suo presente sembra disperato, ma da un giorno all'altro il suo destino si ribalta: viene convocata a corte dal re in persona che le lancia un ultimatum: diventare il suo sicario personale e riacquistare la libertà dopo quattro anni di servizio oppure continuare a marcire nelle miniere. Calaena non ci pensa due volte e accetta. Ma..c'è sempre un ma: prima di avere l'"onore" di uccidere in suo nome, dovrà affrontare un torneo, sconfiggere ventritrè concorrenti e diventare quindi la paladina del re. Che fregatura, penserete voi. Ma la nostra protagonista non si lascia intimidire, poichè farebbe di tutto pur di tornare ai fasti del suo passato glorioso e sfavillante, un passato in cui era la sicaria più famosa e temuta di tutto il regno. Tra una gara e l'altra, Calaena dovrà affrontare intrighi di corte, cruente morti, magie oscure e inquietanti presagi che incombono sul castello. Imparerete ad amare la sua irriverenza, la sua bellezza e il suo carattere indomito. E anche la sua intraprendenza: infatti, nonostante sarà alquanto impegnata a guadagnarsi la vittoria, intreccerà il suo cammino con quello di ben due uomini, il principe ereditario e il capitano della guardia reale, entrambi affascinati da questa forza della natura.
Avrete sicuramente intuito che la punta di diamante del libro è proprio la sua protagonista: un personaggio ben strutturato e originale; come ho anticipato non aspettatevi lo stereotipo della principessa in lacrime in una torre, pronta a lanciare la sua treccia al principe..no..non lei..Calaena piuttosto se la taglierebbe di netto, strangolerebbe il suo drago carceriere e se ne andrebbe col cavallo del re. La adorerete, ve lo assicuro. E se vorrete veramente imparare ad amarla, a gioire delle sue vittorie e a disperarvi per le sue sconfitte, leggete i quattro racconti che fanno da prequel a questo volume e vi sembrerà di conoscerla da sempre.
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Il mio nome è Celaena Sardothien e non avrò paura
Un consiglio: prima di iniziare questo romanzo, leggete i quattro racconti che lo precedono e che troverete gratuitamente in rete (L'Assassina e il Signore dei Pirati; l'Assassina e il Deserto; L'Assassina e il Male; l'Assassina e l'Impero).
A mio parere sono indispensabili. Perché se non avete conosciuto Celaena Sardothien nelle sue prime missioni, se non avrete respirato gli intrighi della gilda degli assassini e la sabbia del deserto rosso dei Sicari Silenziosi, e se non avrete amato Sam dagli occhi dolci e non avrete affrontato Arobynn Hamel il Re degli Assassini, e ancora non avrete assistito al tradimento e alla morte e all’arrivo del buio, vi sarete persi molto della cupa bellezza iniziale.
Soprattutto non sarete frementi e vicini a Celaena, l’assassina più famigerata di Adarlan ,quando verrà liberata, dopo un anno di attesa, dall’inferno delle miniere di sale. Un anno superato ripetendo a se stessa, ogni giorno, le parole del suo amore: "Il mio nome è Celaena Sardothien e non avrò paura."
Non stento a credere che ci siano voluti dieci anni per elaborare il mondo e i personaggi di questo regno immaginario, meraviglioso e crudele. Già il primo volume è così traboccante di spunti, citazioni e ispirazioni, che mi aspetto una saga spettacolare.
Era da un pezzo che un romanzo fantasy non mi affascinava così tanto, e devo ammettere (azzardando un paragone) che mi ha ricordato a tratti la saga del Dardo e la Rosa, e lo stile emozionante della Carey: anche qui un’eroina indomita e accattivante, alle prese con un maestro affascinante ma ambiguo, una corte reale di vipere governata da un monarca spietato, in un mondo dove la magia è stata bandita eppure vi ritorna prepotentemente.
C’è spazio per l’amore? Sì, un pochino, ma il cuore sarà tenuto in bilico costantemente (come già accadeva a Phedre del Dardo e la Rosa, tra Hyacinthe e Joscelin) tra il capitano delle guardie reali, una devozione fatta di silenzi e piccoli gesti, e il principe idealista, con un corteggiamento più solare e di conquista.
Se amate le storie dove appaiono principesse guerriere e popoli del nord sanguinari, mercanti di tela di ragno e forze oscure che si risvegliano, questo regno vi aspetta.