Narrativa straniera Fantasy Tartarughe divine
 

Tartarughe divine Tartarughe divine

Tartarughe divine

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Brutha è il Prescelto. Il suo dio gli ha parlato, sebbene, ehm, sotto forma di tartaruga. Brutha è un ragazzo semplice. Non sa leggere. Non sa scrivere. È bravino a coltivare i meloni. E i suoi desideri sono pochi e ragionevoli. Vuole rovesciare una tentacolare Chiesa corrotta. Vuole evitare un'orribile e sanguinosa guerra santa. Vuole fermare la persecuzione di un filosofo che ha avuto il coraggio di suggerire che, contrariamente al dogma della Chiesa, Mondo Disco fluttua veramente nello spazio sul dorso di una gigantesca tartaruga (Il che è vero, ma la Quisizione non ha nessuna intenzione di ammetterlo). Lui vuole la pace, la giustizia e l'amore fraterno. Lui vuole che la Quisizione smetta di torturarlo adesso, per favore. Ma soprattutto ciò che vuole davvero, più di ogni altra cosa, è che il suo dio elegga un altro Prescelto.



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Tartarughe divine 2014-07-10 13:51:20 AlexisKami
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AlexisKami Opinione inserita da AlexisKami    10 Luglio, 2014
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La tartaruga si muove

"Non riporre la tua fede negli Dei. Ma nelle tartarughe puoi credere."
Small gods, titolo originale di "Tartarughe divine", ci introduce nella religione di Mondo Disco.
Ma con la visione sarcastica e irriverente tipica di Pratchett.
E' un libro da cui i religiosi ferventi e simili, secondo me, devono decisamente astenersi, visto l'occhio critico e ironico con cui l'autore commenta ogni religione, da quella nordica a quella cristiana, perchè, pur essendo ambientato a Mondo Disco appunto, i riferimenti a tutte le varie religioni si notano, eccome.
E sono divertenti da morire. E fanno anche riflettere soprattutto nel modo in cui la religione influenza la vita delle persone, e nel modo in cui molto spesso le parole del Dio o degli Dei vengono distorte a proprio piacimento.
Il grande Dio Om non è stato molto bene ultimamente, ecco perchè compare sotto forma di tartaruga a Brutha, l'unico ormai che crede in lui. Che crede veramente in lui, non come gli altri che pregano tutti i giorni, ma lo fanno come se fosse solamente un dovere. Ma Brutha non sa leggere e non sa scrivere. Sa solo coltivare meloni, anche se sono i frutti che hanno portato la passione nel mondo.
Da lì inizia il viaggio alla riconquista dei fedeli da parte di Om, aiutato da Brutha. Perchè magari alle persone non servono gli Dei, ma sicuramente agli Dei servono le persone per esistere, perchè senza fedeli spariscono. Soprattutto i piccoli Dei. Discorso che mi ha ricordato molto "American Gods" di Neil Gaiman.
I loro continui scambi di battute, i litigi e i discorsi sono assolutamente esilaranti.
Nel mentre, vengono inserite frasi, pensieri, episodi che richiamano a vari aspetti religiosi, che portano il lettore a fermarsi e riflettere.
Il finale è coerente con il resto del libro, non mi ha lasciato insoddisfatta o delusa come invece spesso accade.
Non mi era ancora capitato un libro simile, e sono molto soddisfatta di averlo preso. Ora recupererò sicuramente anche tutti gli altri.
Verso la fine ho notato qualche errore, soprattutto nella coniugazione dei verbi, ma penso sia un problema di traduzione, come per il titolo. A me il titolo italiano non dispiace molto, certo, l'originale ha tutto un altro senso!
Lo consiglio assolutamente.
"Agli Dei non piace la gente che lavora poco. Chi non è costantemente occupato rischia di mettersi a pensare."

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American Gods, Il tristo mietitore
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Tartarughe divine 2012-07-27 14:25:33 pinco
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pinco Opinione inserita da pinco    27 Luglio, 2012
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Small Gods

... Alzò gli occhi verso il Dio. "Ci aiuterai?"
"Tu non credi nemmeno in me!"
"Sì, ma sono un tipo pratico".
"E anche coraggioso, a dichiararti ateo davanti al tuo Dio".
"Questo non cambia niente, sai!" rispose Simony. "Non credere di potermi evitare solo perché esisti!"...

Pratchett questa volta ci porta nel mondo religioso di Mondo Disco. Ci presenta piccoli dei, all'affannosa ricerca di fedeli, e grandi dei, annoiati come solo i vip sanno essere. Tra di loro, il grande dio Om, alle prese con qualche "inconveniente tecnico": si ritrova nelle sembianze di una piccola tartaruga, a conversare con il "prescelto", un novizio che non sa leggere e scrivere, ma che sa come zappare come si deve un orto. Om sa che senza fedeli, un dio muore. Ha una città dedicata totalmente a lui, una Chiesa intera di preti, vescovi, diaconi, e dotata della sua brava Quisizione come ogni religione che si rispetti, ma l'unica fede che riesce a trovare è in Brutha. Il viaggio per riconquistare il suo posto nel Dunmanifestin, l'Olimpo di Mondo Disco, sarà lungo. Lungo come un viaggio nella filosofia e nella fede.
Sir Terry va oltre l'umorismo: siamo in piena satira religiosa. Nessun altro tranne questo autore, poteva permettersi di prendere in giro i totalitarismi divertendo e, allo stesso tempo, mettendo in moto il cervello di chi legge.
Dialoghi spassosi con perle di saggezza abilmente incastonate. Situazioni inverosimili cesellate di logica. Una storia rivestita con un'altra storia. dove il lettore viene trascinato in un vortice filosofico costellato di lampi di etica.

P.S. la traduzione del titolo è semplicemente vergognosa...

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la Serie di Mondo Disco, Il Tristo Mietitore su tutti.
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