Sogni di mostri di divinità
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O dell'inutilità di Eliza Jones
“Sogni di mostri e divinità” è il terzo ed ultimo capitolo della trilogia La chimera di Praga scritta da Laini Taylor. Era ora che mi decidesi a concludere questa trilogia, perché me la sono trascinata dietro per troppo tempo se si considera quanto l’ho apprezzata.
Devo ammettere che, dal primo libro, questa serie è stata una crescita continua sia come trama orizzontale sia come sviluppo dei personaggi; e questo non è poco se si pensa a quanti sono i protagonisti dei quali l’autrice ci propone i POV. Lo stile invece non risulta troppo mutato, ma non ci sono problemi perché era già perfetto ne “La chimera di Praga”.
La trama riprendere senza sbalzi in avanti dalla fine di “La città di sabbia” e ci riporta alla bizzarra alleanza tra i soldati Illegittimi e le ultime chimere per fermare i folli piani di conquista interdimensionale di Jael. Logicamente a questa principale missione si aggiungono molti altri sviluppi, tutti inseriti con gusto.
La narrazione non presenta alcun punto morto e scorre incredibilmente veloce, il ritmo incalzante della storia è sicuramente uno dei punti forti del romanzo, ma ciò che ho più apprezzato in questo ultimo volume sono le risposte che chiariscono alcune perplessità precedenti, soprattutto sulla natura della terra di Eretz e della magia che in essa è presente.
L’unico neo in un romanzo per il resto perfetto è la storia di Eliza. Innanzitutto trovo un po’ anticlimatico introdurre un personaggio principale solo nel capitolo conclusivo -avrei preferito ci fosse almeno qualche accenno negli altri volumi-, ma ciò che mi lascia più perplessa è la sua opinabile utilità ai fini della trama; posso solo pensare che la Taylor contasse di continuare la serie o scrivere uno spin-off su di lei.