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La trama e le recensioni di "Silver. La trilogia dei sogni", romanzo di Kerstin Gier edito da Corbaccio. Il primo capitolo della Triologia dei sogni. Porte che si spalancano su luoghi segreti, statue che parlano, una ragazzina che si aggira con un’ascia in mano… I sogni di Liv Silver non sono tranquilli negli ultimi tempi. Soprattutto uno: un sogno in cui si ritrova di notte in un cimitero insieme a quattro ragazzi impegnati in un rituale dall'aspetto satanico. Una faccenda affascinante, se non fosse che, da alcune frasi che capta durante il giorno, sembra che anche loro sappiano della presenza di Liv nei loro sogni. Come è possibile?



Recensione della Redazione QLibri

 
Silver 2014-02-19 18:17:13 Queen D
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Queen D Opinione inserita da Queen D    19 Febbraio, 2014
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La porta dei nostri sogni

Che fareste se aveste la capacità di entrare nei sogni altrui? E’ probabile che l’idea non vi suoni tanto allettante, a pensarci di sfuggita, ma si dice che i sogni indichino le pieghe nascoste del nostro animo, quindi conoscerli equivarrebbe ad avere un grande potere. Ecco il fulcro di questo romanzo che inaugura la nuova trilogia di Kerstin Gier, "La trilogia dei sogni": la conoscenza dei sogni può svelare le paure e i desideri più profondi di una persona, i segreti che non rivelerebbe mai ad anima viva, i dubbi, le incertezze, le fantasie, le aspirazioni di tutta una vita. Immaginate di sapere tutto questo di una persona, specie di una che conoscete o meglio, di una che vorreste conquistare. E’ una sensazione inquietante, ma al tempo stesso esaltante.
Quello che noi possiamo provare ad immaginare, Liv Silver, quindicenne protagonista del libro, lo vivrà sulla propria pelle, o meglio nelle proprie sinapsi: figlia di genitori separati, con sua madre, svampita professoressa universitaria, la sua vivace sorella Mia e la sua bambinaia bavarese di nome Lottie, si ritroverà a Londra nel bel mezzo di un passaggio da vita-da-girovaghe a otto-sotto-un-tetto. Sua madre e il suo nuovo compagno abbracciano l’idea della famiglia allargata e così Mia e Liv, in un batter d’occhio, acquisiscono una sorellastra e un fratellastro gemelli, Grayson e Florence.
Proprio la conoscenza di Grayson sarà il preludio della svolta che prenderà la vita di Liv: una notte, il suo sogno la conduce in un corridoio pieno di porte, tutte diverse tra loro, e in mezzo a queste lei riconosce la sua, quella bizzarra porta verde con la graziosa maniglia a forma di lucertola. Varcarla è un attimo e all’improvviso si ritrova in un cimitero, in cui quattro ragazzi stanno compiendo degli strani rituali in mezzo a pentacoli e simboli inquietanti. E sembra che lei non si trovi lì casualmente, ma per un motivo ben preciso.
Ma il suo è davvero solo un sogno? E se è così, allora perché sogna cose che non sa e che poi scopre di essere reali? E cosa vogliono quei quattro dai lei?
Liv non crede a quelle strane visioni, né all’esistenza di entità superiori, né al fatto che lei sia una pedina fondamentale in quel gioco onirico che Grayson e i suoi amici stanno portando avanti, un gioco pericoloso, con tanto di sigilli e promesse infrante, ma nonostante questo, non esiterà ad accettare di farne parte.
Da quella prima notte e dal quel primo sogno, Liv imparerà a conoscere il suo nuovo mondo fatto di porte, a scoprire cosa c’è al di là di esse e a interpretare il ruolo che le si richiede.
E imparerà anche che la solidarietà femminile fa acqua da tutte le parti (scusate la speculazione, ma ci sta tutta).
Ho trovato l’idea delle porte dei sogni veramente intrigante ed è esattamente questo particolare della trama che mi ha affascinata tanto; peccato però che questa visione non sia stata tanto approfondita nel corso della narrazione, rimanendo in forma troppo embrionale. Posso capire che questo sia il primo volume della trilogia, quindi un libro introduttivo, ma la costruzione della storia e la caratterizzazione del suo punto focale, i viaggi onirici dei protagonisti, dovevano essere meno inconsistenti. La prima metà del libro è blanda e piena di stereotipi, e mentre la seconda metà comincia ad acquisire un po’ di corpo, il tutto rimane sempre piuttosto fiacco.
Se dovessi giudicare questo libro, evocando nella mia mente dei termini di paragone che io ritengo capolavori fantasy, dovrei dare una stella a questo volume; se, al contrario, dovessi valutare il libro considerandolo una storia leggera, adatta ad un pubblico adolescente, simpatica e fresca al punto giusto, allora gliene darei quattro. Non volendo far pendere la bilancia verso l’uno o l’altro degli estremi, ho preso la strada della mezza via. Per lo stesso motivo non mi sento mai di sconsigliare un libro, perché i gusti sono troppo soggettivi e quello che per me potrebbe risultare fiacco, per altri potrebbe essere super eccitante.
D’altra parte Shakespeare diceva che “siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita”. Ecco, speriamo allora che il secondo volume rispecchi un po’ di più questa teoria.

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Red, Blue e Green di Kerstin Gier
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Silver 2019-11-30 18:07:30 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    30 Novembre, 2019
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I fantasy YA non sono solo trash

"Silver" è il primo capitolo della la Trilogia dei Sogni -come è stata ribattezzata in Italia- scritta dall'autrice tedesca più british della letteratura contemporanea, ovvero Kerstin Gier. Desidero segnalare che questo romanzo è stato poi rieditato in Italia con il sottotitolo “Il libro dei sogni”, perché proprio di sogni qui si parla.
La protagonista Liv scopre infatti di poter entrare nel subconscio altrui attraverso una sorta di sogno lucido, ma cominciamo dal principio: assieme alla sorellina Mia, Liv subisce l’ennesimo trasloco, arrivando a Londra dove dovranno vivere con la famiglia del nuovo compagno della madre. La ragazza si troverà al centro di un’avventura a cavallo tra sogni e realtà, e dovrà sfruttare ogni sua risorsa per risolvere un mistero parecchio intricato.
Pur con qualche problema, in primis il cyber bullismo di Secrecy, questa trilogia è partita sotto i migliori auspici con una protagonista sveglia e determinata, accompagnata da un variegato cast di personaggi caratterizzati con sufficiente cura. La trama si sviluppa con un buon ritmo, aumentando di tensione fino alla svolta finale e anche il sistema magico, seppur non originalissimo, è interessante ed accurato.
Bonus: questo libro si è rivelato una lettura davvero azzeccata per Halloween, con un lato misterioso e creepy al punto giusto!

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Silver 2019-01-03 21:33:57 noemi.musica
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noemi.musica Opinione inserita da noemi.musica    03 Gennaio, 2019
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Non ci siamo

Non ho apprezzato il libro per i seguenti motivi:
1- La protagonista manca di carattere, nel senso che non si capisce davvero che tipo di ragazza sia. Non emerge alcuna personalità.
2- Gli altri personaggi del libro sono tutti mediocri, storie già viste e personaggi con poco carattere.
3- La storia lascia parecchie lacune, alcuni dubbi rimangono irrisolti e alcune cose sono decisamente inverosimili, inclusi colpi di scena "fantasy".
Il finale banale.
L'unica cosa che ho apprezzato è stata l'idea della "vita nel sogno". Se la scrittrice l'avesse ampliata come si deve sarebbe stato scritto un capolavoro.

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Silver 2014-12-11 13:50:56 JuliettaFlabber
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JuliettaFlabber Opinione inserita da JuliettaFlabber    11 Dicembre, 2014
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If you can dream it, you can do it.

Tutto comincia con l’ennesimo trasloco:
Liv Silver (la protagonista), Mia Silver (la sorellina) , la mamma (professoressa di lettere) e Lottie (bambinaia di bambine ormai adolescenti) si trasferiscono a Londra. Esattamente andranno a vivere a casa del nuovo fidanzato della mamma, che ha già due figli, poco più grandi di lei.
Durante il giorno è decisamente tutto normale, molto più normale che in altre città dove avevano vissuto in precedenza ma, quando di notte si addormenta e comincia a sognare viene il “bello”: Liv vede tutto più chiaro, riesce ad interagire con altri ragazzi, tra cui il suo nuovo fratellastro e sembra condividere i loro stessi sogni, oppure sono loro a condividere i suoi..
Tutte queste stranezze cominciano nel famosissimo, e reale cimitero monumentale di Highgate di Londra, dove Liv “piove” su un altare, al centro di un pentacolo, durante una specie di seduta spiritica;

Così prende il VIA l’avventura di Liv, che cercherà di mettere fine ad uno stupido e spaventoso gioco, fatto di rituali magici, evocazioni di demoni e sacrifici di innocenti.
La protagonista è attenta e scrupolosa, cerca i dettagli, e con la razionalità di Sherlock Holmes (adolescente) ci trasporterà lungo il percorso per la verità..

Il finale ha i suoi PRO e i suoi CONTRO. Ovviamente essendoci altri due libri, le risposte non possono essere contenute tutte in questo, anzi direi che questo primo libro è decisamente introduttivo e lascia poco spazio alle conclusioni ma molto all’immaginazione; fortunatamente il secondo è già in libreria quindi sarà senza ombra di dubbio la mia prossima lettura. :-)
Purtroppo la parte romantica (che io cerco sempre) è quasi totalmente assente, ma il rapporto tra la protagonista e il suo nuovo fidanzatino mi lascia ben sperare.

Documentandomi, prima dell’acquisto mi è capitato di leggere numerose recensioni negative su SILVER; a me non mi ha affatto delusa, non lo paragonerei mai alla trilogia delle gemme perché questo parla di “viaggi” nei sogni e l’altro parlava di viaggi nel tempo. Comunque, prendendolo come singolo e senza paragonarlo ad altri è assolutamente OK!

Lettura leggera e scorrevole, con un pizzico di ironia e tanti misteri!!

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La trilogia delle Gemme di Kerstin Gier
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Silver 2014-10-03 18:24:36 Vivix
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Vivix Opinione inserita da Vivix    03 Ottobre, 2014
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Sogno o son desto?

Avevo già letto la trama di questo libro molto tempo fa ma non mi aveva colpito granché perciò lo avevo lasciato in libreria; un paio di mesetti fa lo ha acquistato mia sorella e ho deciso di dargli una possibilità.
Ciò che mi ha più colpito del volume è il modo in cui è scritto: ironico, divertente, sarcastico, ricco di battute; per questo le pagine scivolano via con assurda facilità.
La protagonista è simpaticissima, spiritosa, non prende mai nulla sul serio, ha sempre la risposta pronta; è il personaggio migliore che la Gier crea…o forse dovrei dire l’unico. Già, perché gli altri personaggi sono quasi interscambiabili, soprattutto Grayson & Co: sono talmente simili che all’inizio li confondevo tutti e non davo importanza a chi parlava perché era come se fossero la stessa persona. La sorellina di Liv, che dovrebbe andare in seconda media, è decisamente poco credibile ed è praticamente la fotocopia della sorella.
Divertente e intrigante l’idea di Secrecy che ricorda tanto Gossip Girl.
La trama è interessante e il corridoio con le porte dei sogni davvero intrigante; purtroppo il finale mi ha deluso: una serie di rivelazioni senza molto senso, eccessiva fretta nel raccontare gli eventi, non si viene a capo di nulla, nemmeno si stabilisce se esiste o no il demone.
Libro molto divertente e leggero, ma con un finale che non mi ha entusiasmato molto.

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Silver 2014-03-31 07:57:08 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    31 Marzo, 2014
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Silver, la trilogia poteva cominciare molto meglio

Ho letto questo libro perchè adoro lo stile della Gier, però questa volta sono rimasta delusa.
So che la storia è per un pubblico adolescenziale, però la trilogia delle pietre mi era piaciuta e con un titolo così, legato ai sogni ho deciso di leggerlo.
Solitamente riesco a finire i suoi libri in poco tempo, questo l'ho trascinato un pò perchè la trama e soprattutto la parte che secondo me era la più importante, ovvero quella dei sogni, è stata un pò trascurata.
Silver è una ragazza di 15 anni che costretta a trasferirsi in continuazione a causa dei lavori dei genitori divorziati, si trova per la prima volta ad avere una sistemazione non più provvisoria. Questa la porta a conoscere meglio le persone che la circondano e ad avere la sua prima cotta. Tutto abbastanza normale se non si considera che un caso, fortuito o meno, la fa catapultare all'interno dei sogni degli altri.
Non so se leggerò gli altri due, spero solo che la Gier riesca a riscattarsi con il seguito anche perchè adoro il suo modo di scrivere.

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