Shadowhunters. Le cronache dell'Accademia
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A.A.A. Racconti su Simon cercasi
Premetto di non essere una grandissima fan di Shadowhunters (ad eccezione delle Origini), perciò ho letto questa raccolta di novelle soltanto perché mi è stata regalata. Premetto anche che Simon non è mai stato tra i miei personaggi preferiti ma allo stesso tempo non sono neanche tra chi lo detesta. Ora.
Le novelle non sono state affatto quel che mi aspettavo: non pensavo che lo stile fosse così comico, sebbene si trattasse di Simon, ma soprattutto, non pensavo che in realtà, di Simon ci fosse ben poco! Quasi tutte le novelle, eccetto tre se non erro, incominciavano e finivano con Simon protagonista ma in realtà in mezzo si parlava della storia di altri personaggi, che con lui non avevano nessun legame, perlopiù attraverso dei racconti. Non che mi sia dispiaciuto leggerle, anzi, da come le parti di Simon sono state trattate, le storie altrui erano decisamente più piacevoli, ma sbandierarle come novelle su Simon non mi pare una mossa particolarmente etica (e forse neanche troppo intelligente visto che parecchia gente lo odia). Da questo se ne deduce che la vita di Simon in Accademia è quasi nulla, infatti, ci sono stati salti temporali e stravolgimenti nel comportamento dei personaggi che veramente mi hanno lasciato interdetta. Oltretutto molti ragazzini della scuola non sono stati altro che figure evanescenti, molto poco caratterizzati. Ad esempio, a un certo punto è spuntato il nome di un ragazzo che io assolutamente non avevo idea di chi fosse. Il tutto sarebbe potuto essere svolto molto meglio se in realtà ci si sarebbe soffermati su Simon, o viceversa, se di lui non si fosse parlato affatto.
C'è stato qualche riferimento alle "Cronache di Magnus Bane" e agli altri libri della Clare che avrebbero dovuto essere dei crossover simpatici ma, purtroppo, ho letto gli altri libri una vita fa, quindi non ricordavo quasi nulla.
Lo stile è comico e colloquiale, a volte decisamente troppo, ma questo ovviamente aiuta la lettura. Gli editor non hanno fatto un gran lavoro: spesso il genere dei sostantivi è sbagliato, senza contare poi di un condizionale al posto di un congiuntivo.
Non c’è assolutamente quasi nulla di serio nelle novelle, sono molto semplicistiche, proprio per questo il finale mi ha davvero spiazzato! Considerando il tono dell’intero libro, per me è stato assurdo che proprio alla fine abbiano voluto dare “un tocco di serietà”, se così si può dire.
In conclusione, se siete delle appassionate della saga ve lo consiglio, altrimenti credo possiate farne a meno; o se siete curiosi, vi consiglio di trovarne una copia usata.