Regina rossa
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Forse vi riponevo troppe aspettative..
La storia ti porta subito a conoscere la nostra protagonista, Mare Barrow.
Gli abitanti del suo 'popolo' sono comunemente chiamati rossi mentre i loro opposti sono gli argentei.
E come ci può fare intuire la copertina la differenza sta nel sangue.
Questa differenza riduce i primi ad essere trattati come schiavi, ma si sa, la gente non sopporta a lungo.
E Mare non vuole sentire parlare di argentei, non li sopporta.
Proprio per far capire al lettore di che genere di crudeltà si parla, si vene catapultati, proprio dall'inizio del libro, in una situazione alquanto crudele. Due argentei lottano tra di loro nell'arena, a mo' di ammonimento verso i cittadini che, spaventati dalle loro potenti abilità, scacceranno via ogni pensiero di ribellione.
Mare ci presenta subito le persone per lei importanti Kilorn (che non sono mai riuscita a farmi piacere), e la sua famiglia.
La figura di Kilorn non so perchè ma l'ho trovata subito debole, come se potesse farsi sopraffare da tutto. Continuando a leggere ho capito di non avere proprio ragione, ma l'idea, sfortunatamente, non è cambiata. A mio parere non gli è stata data l'importanza adeguata, le volte che la protagonista ne parla vi sono ma sembra quasi un pensiero sporadico, superficiale.
L'importanza che Mare dà alla famiglia è alquanto importante nel libro, la mancanza dei fratelli si fa sentire, e la differenza tra lei e Gisa ancor di più. Credo che la famiglia sia uno dei cardini principale, nonostante tutto ho trovato anche questo tema leggermente poco approfondito.
Con il passare del tempo però, ho notato che la nostra protagonista diventa alquanto volubile. Ogni due capitoli odia il principe ereditario, mentre negli altri diffida del secondogenito. Sembra un po' indecisa, confusa, e molto sprovveduta, diciamo.
Nonostante si voglia fare grande si notano alcuni atteggiamenti un po' ambigui, diciamo. Ma credo sia normale visto l'età che lei ha.
Un'altra parte importante viene occupata dalla Guardia Scarlatta, diciamo che questa organizzazione scatenerà ogni colpo di scena, nel libro, ed è grazie ad essa, se così si può dire, che il libro fila liscio fino alla fine.
In tutto ciò credo mi sia rimasto un piccolo dubbio. Come si è arrivati a quella distinzione del sangue? Capisco la guerra che vi è alle spalle, ma nel mondo della Aveyard è sempre stato così o, per caso, c'è stata qualche mutazione? Ho avuto questo dubbio per tutto il libro ed ancora è senza soluzione.
Onestamente mi aspettavo qualcosa in più dalla sfera young adult del libro, ma credo che nel secondo libro le cose verranno approfondite.
La scrittura della Aveyard si sposa bene con il genere di cui tratta, non ho trovato il libro pesante, affatto, e questo mi ha fatto piacere.
Per quanto riguarda la fine ho trovato, inoltre, una certa somiglianza con la fine di Divergent e quella di Regina Rossa, che, a mio parere, hanno qualche sfumatura simile.
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Si dipingono come dei, sono dei codardi
Ho comprato questo libro principalmente perché la copertina era semplicemente fantastica; la trama mi era piaciuta ma non mi aspettavo nulla di favoloso. Fin dai primi capitoli, però, mi sono dovuta ricredere: non era scritto affatto come mi aspettavo e si prospettava migliore del previsto.
L’idea dei super poteri mi ha ricordato un po’ X-men ma mi è piaciuta molto. L’ambientazione non è chiaro se si riferisca ad un futuro del nostro mondo o un universo altro. Quello che mi è riuscito più difficile è stato proprio immaginare questo futuro con i suoi oggetti elettronici, aerei, motociclette, telecamere; non so perché ma continuavo a fantasticare su un epoca pseudo-medievale.
La protagonista è descritta molto bene; ho letto sul web che secondo alcuni non vengono approfonditi abbastanza i suoi sentimenti, invece per me l’autrice ha fatto bene: un maggiore approfondimento avrebbe reso il libro troppo lento.
Anche i due principi sono resi discretamente, ma lo stesso non si può dire di altri personaggi come Julian, Evangeline, Farley e perfino Kilorn. L’Aveyard li considera nel volume come figure importanti, ma il lettore non riesce a sentire lo stesso perché non viene scritto di loro frequentemente e con l’attenzione riservata agli altri tre, in realtà compaiono solo sporadicamente.
Ho molto apprezzato come sono stati descritti i Silver: vogliono apparire come invincibili dei ma in realtà non sono altro che meschini codardi. Anche il comportamento finale di Lucas mi ha colpito perché l’ho trovato molto realistico: non importa per quale motivo Mare si è comportata in quel modo, lei l’ha tradito ed il suo gesto gli è costato la vita.
L’aspetto più entusiasmante e imprevisto è stato il finale: davvero incredibile, proprio non ci credevo!
Infine, ho letto che secondo alcuni le descrizioni degli ambienti e lo stile della scrittrice non erano dei migliori, su questo non posso esprimermi poiché io l’ho letto in inglese perciò gli ambienti li afferravo solo vagamente e lo stile era quello originale dell’autrice.
Inaspettatamente, questo libro mi è piaciuto molto e leggerò di certo il seguito!
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Interessante
Il romanzo apprezzabile che mi ha trasportato in un mondo tra Divergent e Hunger Game. Ma è veramente un fantasy? Se analizziamo, anche superficialmente, i personaggi principali ci troviamo di fronte a degli esempi molto attuali. Da un lato gli argentei, ricchi e prepotenti, dall'altro i rossi, poveri e deboli. Questo esempio purtroppo è sempre attuale, patrizi e plebei nell'antichità, politi e operai ai giorni nostri. L'azione che compie Mare e il suo amico nel tentativo di scappare da una guerra che non capiscono e che non gli appartiene, non è molto distante delle immigrazioni che viviamo al giorno d'oggi dove ogni singolo individuo spende più di quel che ha per lasciare il proprio paese da una guerra che gli porterà una morta certa, alla ricerca di un futuro incerto ma speranzoso.
I personaggi argentei sono interessanti, fortebraccio, portaombra, magnetron, come estimatore dei fumetti della Marvel non ho potuto non notare l'affinità con vari personaggi, primi tra tutti i Mutanti e gli Inumani. Anche la vita degli argentei però non è tutta rose e fiori. Dietro una patina di sfarzo e potere si celano rigide regole e gerarchie da rispettare. Telecamere in ogni stanza sotto il costante controllo delle guardie per impedire che in nessun momento qualcuno possa violare la minima imposizione della regina. Infatti solo lei ed il re godono di privilegi assoluti a cui neanche i principi possono ambire. Trasponendo un vecchio detto potrei dire che: non si muove foglia che la regina non voglia.
Poi c'è lei, Mare, che a differenza dagli altri rossi ha dei poteri inimmaginabili anche per gli argentei. Inutile dire che il suo avvicinarsi agli argenti ha creato il caos, smuovendo gli animi e provocando rabbia da un alto e amore dall'altro.
Nel romanzo c'è tutto quello che ci si aspetta, azione, sentimenti e tradimenti. Un buon romanzo, anche se non eccessivamente entusiasmante. Consigliato gli amanti del genere ma lo consiglio anche a chi si affaccia per la prima volta al fantasy, come buon diversivo.
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Non so quanto ci sia di altri distopici
Regina Rossa è il primo volume di una serie distopica fantasy per adolescenti, distopico perché ambientato in una società sgradevole in cui le tendenze sociali sono davvero estreme e fantasy per la presenza di poteri magici. Purtroppo, come spesso accade negli ultimi tempi, il finale è aperto. Non resta, quindi, che aspettare il prossimo volume (in lingua originale uscirà nel 2016).
Faccio una breve premessa: Non ho letto Hunger Games e ho letto pochissimi distopici. Detto questo, torniamo al volume in questione.
Le vicende sono raccontate in prima persona (unico punto di vista) dalla protagonista Mare Barrow, una comune ragazza di diciassette anni che un bel giorno scopre di essere speciale. Fin qui niente di nuovo, invece, la vera novità sta nel mondo creato dall'autrice.
La gente è divisa in base al colore del sangue. I Rossi, gente povera destinata ai lavori più umili e al servizio degli Argentei, persone crudeli dodate di poteri sovrannaturali. In mezzo a tutto questo c'è la Rossa Mare.
Tutto sommato, ho trovato la storia abbastanza coinvolgente nonostante abbia riscontrato alcuni aspetti che mi hanno lasciata un po' perplessa.
Cominciamo dalla protagonista. Confesso che non sono riuscita a provare empatia per lei, è rimasto un personaggio piatto, non avendo notato alcuno cambiamento durante il corso della storia.
Anche l'immancabile risvolto romantico che la vede protagonista, non mi ha colpito particolarmente. Ero molto più interessata alle vicende politiche e avventurose che coinvolgono la protagonista.
Avrei voluto conoscere le origini di questo nuovo mondo che non vengono spiegate, per cui potrebbe essere un futuro o semplicemente un mondo totalmente nuovo.
Altra cosa, non sono riuscita a capire perché nonostante siano anni e anni che si combatte, invece di mandare gli Argentei che potrebbero risolvere tutto dato i loro immensi poteri, mandano invece i Rossi.
Oppure, Mare che potrebbe pretendere molte cose, stranamente pur amando i suoi genitori non chiede che il padre venga guarito.
E' sicuramente un romanzo con un ritmo veloce, molta azione e non rappresenta solo un volume introduttivo (ci sono colpi di scena più o meno prevedibili, fughe, battaglie a colpi di poteri magici etc. etc.).
Storia carina, bella cover ma mi aspettavo di più perché il materiale su cui lavorare non mancava.