Raybearer
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Come evitare un triangolo amoroso in un YA
Sembra sia la mia croce in questo periodo imbattermi in libri validi sotto tanti punti di vista, che però mi deludono quando si arriva alla trama vera e propria. È successo anche con "Raybearer", e non sapete quanto mi dispiaccia visto che questo titolo aveva le carte in regola per ambire al massimo della valutazione. Si tratta comunque dell'opera di esordio per Ifueko, quindi sono certa che avrà tempo per migliorare.
La vicenda ha come ambientazione un continente fantastico, popolato da spiriti naturali e da persone dotate di poteri paranormali; su buona parte di questo territorio governa l'impero di Aritsar, con a capo l'imperatore Olufbade ed il suo concilio composto da undici fedelissimi provenienti da altrettanti regni vassalli. Tra queste persone esiste un vincolo magico -atto a tutelare l'incolumità del regnante- che li unisce come fossero una famiglia, e ora è giunto il momento in cui il principe ereditario Ekundayo "Dayo" formerà il suo concilio personale; per questo la protagonista Tarisai "Tar" giunge a corte dal regno di Swana.
Questo in realtà è solo un breve sunto del concept che da il via alla storia: la trama è molto più ricca ed articolata ma, come già accennato, anche parecchio prevedibile. Nessuno dei colpi di scena funziona appieno, perché un lettore non troppo distratto avrà già intuito dove si va a parare con svariati capitoli d'anticipo. Si tratta del principale difetto del romanzo, assieme all'utilizzo di alcuni cliché ricorrenti nel target YA e a qualche ingenuità narrativa, che però fa più che altro sorridere con condiscendenza.
Un altro elemento che potrebbe non andare a genio a molti è la presenza di diversi salti temporali, non solo tra l'infanzia della protagonista e la narrazione al presente, ma anche in frangenti successivi. Personalmente non l'ho trovata una scelta infelice, nonostante mi sarebbe piaciuto seguire i personaggi in modo più continuativo.
Sotto tutti gli altri aspetti, penso invece che questo titolo sia effettivamente un'ottima lettura. Innanzitutto abbiamo un world building a dir poco affascinante: ricco di dettagli e ben ideato, va ad includere degli elementi di geopolitica e religione che difficilmente si trovato in un libro per ragazzi. Anche il sistema magico si dimostra interessante e spiegato con cura, nonostante la sottotrama dedicata ai Redemptor rimanga scollegata dalle altre vicende per buona parte del volume.
Approvatissimi i personaggi, non solo per il modo in cui vengono caratterizzati, ma anche per l'inclusività che li contraddistingue: rappresentano infatti etnie, culture e orientamenti sessuali diversi. Pur reputando valido il cast nel suo insieme, devo ammettere di aver apprezzato in particolare Woo In e (ovviamente!) Tarisai, una protagonista che si distacca dagli standard senza però diventare un'insoffribile Mary Sue. Trovo ben strutturati anche i legami tra i personaggi principali, e questo vale sia per quelli sentimentali sia per la famiglia che Tar riesce finalmente a creare con Dayo e gli altri membri del concilio.
Oltre al valore dei rapporti familiari, il romanzo affronta parecchi temi, per nulla infantili ma esplorati in un'ottica adatta al target; in particolare, si parla di xenofobia e maschilismo, dell'importanza di preservare le tradizioni locali e di come si possano affrontare degli abusi fisici o psicologici, e questo viene analizzato attraverso i punti di vista di diversi personaggi, nonostante la narrazione sia in prima persona.
Infine, non posso esimermi dal decantare le lodi di questa edizione, che non solo mi ha catturata da subito grazie alla stupenda cover ed ai dettagli grafici, ma è anche arricchita da contenuti extra: sono infatti presenti una mappa, un glossario ed un elenco dei personaggi con tanto di pronunce e regni di provenienza! Così si rende completo un fantasy.
NB: Libro letto in lingua originale