Raven Boys
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RAVEN BOYS
- Noah le porse la mano.
“Oh, ma hai la mano gelida” Ashley strinse il pugno contro la maglietta per scaldarsi.
“Sono morto da sette anni” disse Noah. “Non diventerà mai più calda di così” -
Questo è solamente un brano del libro che però racchiude tutto il fascino di questo libro.
Blue è figlia di veggenti dai quali, però, non ha ereditato il dono. Lei è solamente un antenna che amplifica le percezioni di altri.
La sua vita si incrocerà con i Raven Boys, 4 ragazzi della prestigiosa scuola di Henrietta, Angloby.
Conosciamo così Gansey, un ragazzo ossessionato dalla ricerca di Glandover e dalla linea di prateria.
Dopodiché troviamo Adam, ragazzo dolce che frequenta la Angloby grazie ad una borsa di studio.
Abbiamo inoltre Ronan, ragazzo aggressivo e scostante, forse turbato dal suo passato, ed infine Noah, sempre tetro e sfuggente, un enigma.
Ecco il quartetto di ragazzi tutti riuniti da Gansey nel nome di un’unica causa.
Ho adorato questo libro ricco di misteri e di eventi pagina dopo pagina.
La scrittrice, inoltre. È stata davvero formidabile, non solo ha sfruttato ogni occasione per lasciare un indizio al lettore, ma è anche riuscita ad essere imprevedibile sotto ogni punto di vista.
Con uno stile semplice e lineare, ha creato una storia ricca e particolareggiata.
Spesso, durante le mie letture, mi accordo di quanto sia vero il detto “il troppo stroppia”, ma questo non è assolutamente il caso.
L’attenzione rimane alta fino alla fine e, anche allora, ho rimpianto il fatto di non avere subito tra le mani il secondo volume per perdermi tra le sue pagine.
Infatti, anche i personaggi sono ben delineati e, a fine lettura, potevo, a ragione, sostenere di conoscerli, al punto di sentire la loro mancanza subito dopo aver concluso il libro.
A questo punto non bisogna pensare che l’ambientazione sia stata trascurata in quanto tutti i luoghi, la casa di Blue, il loft, il bosco, persino la casa di Adam e la chiesa abbandonata, sono descritti così bene che non è difficile immaginarli tutti nei minimi particolari.
Con questo non voglio dire che le descrizioni presenti siano lunghe e noiose, tutt’altro, infatti sono fermamente convinta che pochi elementi ben piazzati all’interno della storia rendano meglio l’idea di lunghe descrizioni.
Ovviamente non vedo l’ora di leggere il secondo libro!