Questo oscuro duetto
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Epilogo anticlimatico
Dal momento che i miei ricordi sul primo capitolo della serie Monsters of Verity si stavano già facendo nebulosi, ho pensato fosse meglio non aspettare troppo tempo per leggere "Questo oscuro duetto", seguito di "Questo canto selvaggio" nonché ultimo libro della duologia, che purtroppo non risulta convincente né come sequel né come capitolo conclusivo. Gli spunti che muovevano l'azione del primo volume erano stati in gran parte risolti, di conseguenza Schwab passa una buona (e lentissima) metà del libro a creare nuove dinamiche ed introdurre nuovi personaggi, per poi accelerare fin troppo nell'epilogo, con antagonisti sconfitti in un batter d'occhio e più di una questione dimenticata tra un capitolo e l'altro.
Come accennato, la trama ha un avvio molto lento dovuto alla necessità di creare una nuova storia ma anche al fatto che i due protagonisti sono separati. La narrazione ci porta sei mesi dopo la partenza di Kate da V-City, e la ragazza è ora impegnata ad eliminare i mostri che hanno cominciato ad apparire anche nel territorio di Prosperity, assieme ad un gruppo di nerd random: ovviamente non viene esplicato se il problema dei mostri sia ormai esteso a tutte le regioni e come verrà affrontato dopo la conclusione del romanzo; anche August si dedica giorno e notte allo sterminio di corsai e malchai assistito da Soro, un nuovo sunai, e la comune lotta è per l'appunto l'unico impulso a muovere l'azione.
La parte centrale del romanzo è quella più riuscita: i personaggi si riuniscono e nascono dei bei confronti tra loro che aiutano a capire meglio anche alcuni dei comprimari un po' accantonati nel primo libro, come Henry Flynn. La conclusione invece è raffazzonata e parecchio deludente, in particolare per come vengono gestiti i villain; questo è dovuto soprattutto al POV di Sloan che mostra fin troppo di quanto sta facendo, rendendo così scontate le poche svolte della trama.
Se gli antagonisti sono un grosso no, possiamo almeno consolarci con i nostri eroi: Kate rimane la mia preferita, nonostante qui faccia alcune scelte fuori dal personaggio, ma mi sento di rivalutare in parte anche August, che per fortuna ha accantonato almeno un po' il suo lato piagnucoloso. Per quanto riguarda i nuovi personaggi, abbiamo un improvviso boom di rappresentazione, e questo mi porta a pensare che forse qualcuno ha fatto notare alla cara Victoria che il suo cast era composto solo da personaggi bianchi, etero e cisgender. Il problema di questi nuovi arrivati è che non hanno un ruolo incisivo nella storia, e in alcuni casi vengono messi da parte dalla stessa autrice.
Il world building viene ampliato mostrandoci due nuovi mostri e parecchie scene a P-City, ma queste anziché arricchire la narrazione rendono solo più insensato il comportamento di umani e mostri a Verity, che rimangono in città a massacrarsi a vicenda quando potrebbero andarsene tranquilli e beati. Tra l'altro, se ci fosse un minimo di verosimiglianza, l'intero territorio sarebbe già stato a raso al suolo a suon di bombe atomiche. Anche l'edizione non mi fa impazzire, tra una traduzione costellata da scivoloni e materiali e stampa scadenti.
Dal punto di vista delle tematiche mi sento invece soddisfatta: ho apprezzato come viene approfondita la riflessione sul dualismo tra umani e mostri, ma ancor di più il focus sul tema della colpa, che speravo venisse trattato già nel primo libro.
In conclusione, Schwab aveva due opzioni: aggiungere altre cento pagine e dare una conclusione degna di questo nome alla duologia, oppure eliminare i nuovi personaggi e le scene a Prosperity per ottenere un romanzo autoconclusivo decente. Invece ha optato per un'insoddisfacente via di mezzo, riuscendo comunque a commuovere i suoi (altri) lettori... complimenti!