Notte eterna. Nocturna
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Nora cara, ti auguro ogni sofferenza possibile
Per una volta tanto ho voluto completare una serie in un solo mese, anziché portarla avanti per più tempo (in alcuni casi, per anni interi!), e devo dire che si tratta di un'esperienza sicuramente da ripetere in futuro. Sempre con serie che non superino i tre volumi, però!
A differenza del secondo capitolo, "Notte eterna" ci proietta ben due anni in avanti; due anni in cui i vampiri e gli umani della multinazionale Stoneheart, sotto le direttive del Padrone, hanno preso il controllo su gran parte del pianeta e condannato qualunque oppositore a morte immediata oppure alla reclusione in campi di lavoro dove viene loro prelevato in continuazione sangue. Il gruppo del dottor Ephraim "Eph" Goodweather è una delle poche forme di resistenza ancora attive, e si trova di fronte ad enormi difficoltà, anche interne -a riprova del fatto che le persone trovano motivi di contrasto perfino durante un'apocalisse. Il romanzo segue quindi il loro ultimo, disperato tentativo di fermare il vampiro millenario mentre questi sembra sempre più forte ed è impegnato nel plasmare la mente del giovane Zack, il figlio dell'esperto di malattie infettive.
Nonostante questo romanzo abbia diverse problematiche, nel complesso lo reputo un buon finale per la trilogia. L'aspetto meglio riuscito è il world building: anche se non si tratta di un mondo troppo lontano nel futuro, gli elementi distopici non mancano e vengono gestiti in modo tanto verosimile da suscitare autentica angoscia; quando gli autori si soffermano sulle condizioni in cui versa il pianeta e sul comportamento delle persone comuni sotto la dittatura dei vampiri, la mente corre ad eventi del passato recente o di un futuro prossimo per nulla fantascientifico. Peccato soltanto per la tendenza a voler spiegare e ripetere tutto, motivo per cui il salto temporale non mi ha proprio fatto impazzire, anche se trovo la struttura complessiva del romanzo pensata con più attenzione rispetto a "La caduta".
Gli altri elementi che approvo in pieno sono le parti POV di Kelly, non particolarmente lunghe ma davvero interessanti per capire il modo in cui ragiona un vampiro "adulto" quando non è controllato del tutto dal Padrone, ed il finale. Non voglio spoilerare nulla, ma viene scelto di adottare un espediente che apprezzo molto, inoltre trovo ben scritte e davvero dinamiche le molte scene d'azione, decisamente più valide delle parti dialogate.
Su due aspetti mi trovo invece molto combattuta. Il primo sono i riferimenti biblici, presenti sia nelle parti relative all'Occido Lumen sia nei dialoghi; diciamo che capisco la scelta e la trovo anche calzante, ma in alcuni punti penso risulti soltanto un modo per giustificare la presenza di diversi Dei ex machina. Il secondo è la caratterizzazione di Zack, che temo non abbia avuto abbastanza spazio per il tipo di introspezione a cui miravano gli autori: da un lato trovo il suo personaggio interessante, dall'altro l'influenza del Padrone appiattisce un po' il tutto... peccato!
Per quanto riguarda Nora e l'elemento romance invece non ho il minimo dubbio e li considero senza dubbio il punto più basso del romanzo. Essendo l'unica donna del cast, Nora è desiderata da qualunque uomo compaia in scena, nonostante sia palesemente priva di personalità e capace solo di causare problemi. Questo rende ancor più assurdo il triangolo tra lei, Eph e Fet; tutte le scene romantiche sono talmente forzate da dare l'orticaria, tanto valeva farla mettere con Vasiliy tra un libro e l'altro, risparmiandoci così i loro tediosi siparietti.
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Triloterzolibro al sangue.
Epica conclusione della trilogia.
Sicuramente una degna conclusione della "Nocturna",obbligatoria trilettura che non può mancare nella biblioteca di ogni appassionato.
L'unica pecca forse è che in alcuni casi sembri un pò ripetitivo,ma il tutto è a fin di bene e scorre e diverte,facendo un buon lavoro narrativo.
Da leggere,punto.
Media dei tre libri 4 stelle, meritatissime.
Spero che il regista e lo scrittore si rimettano presto al lavoro su un nuovo romanzo.