La vendetta. The winner's crime
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Scrivere personaggi intelligenti for Dummies
Secondo capitolo nella serie The Winner's Trilogy, "The Winner's Crime" di Marie Rutkoski viene spesso indicato come il migliore di questa trilogia romance; pertanto, seppur avessi riscontrato diverse problematiche nel primo libro, ho iniziato la lettura con delle aspettative abbastanza alte. Un grosso errore, lo so.
La trama riprende qualche settimana dopo la conclusione di "The Winner's Curse" e segue due filoni principali: da un lato vediamo Kestrel alle prese con i preparativi per il suo matrimonio con Verex (no, non è il nome di una pomata per le emorroidi, bensì il principe erede al trono), dall'altro si sviluppa un malriuscito tentativo di mystery che ruota attorno ad alcuni favori chiesti dall'Imperatore e collegati alla regione a statuto speciale Herran.
Se nel primo volume il pretesto della trama era debole nel caso di Kestrel, qui fatica ad ingranare per entrambi i protagonisti. Kestrel corre dei grossi rischi senza avere alcuna certezza del risultato, eppure rifiuta l'enorme possibilità che il matrimonio con l'uomo-pomata le offrirebbe per dare vita ad un impero migliore; nel mentre Arin girovaga per il mondo con la stessa facilità dei personaggi di GoT8, mosso unicamente dall'inclinazione del momento. Nonostante questo, la storia d'amore tra i due è portata avanti molto bene, così come buona parte delle altre relazioni che vediamo svilupparsi durante la storia.
Lo stesso impegno non è stato però riservato nella scrittura dei personaggi: per fare un esempio, la Rutkoski vuole dimostrare ad ogni costo quanto Kestrel sia brillante, e per farlo decide di rendere tutti gli altri particolarmente ottusi. La stessa cosa succede quando tenta di evidenziare la cattiveria degli uomini vicini all'Imperatore, che danno consigli crudeli ma incredibilmente stupidi; sinceramente trovo alquanto fastidiosa questa manipolazione, perché un lettore dovrebbe capire da solo quale sia il carattere di un personaggio, senza la necessità di sbatterglielo in faccia.
Un altro problema è la mancanza di chiarezza nel world building. Da una parte ho apprezzato che l'autrice tenti di fornici tanti piccoli dettagli che rendono caratteristico uno Stato rispetto agli altri, ma ciò non argina le molte lacune ancora presenti: sappiamo ben poco di come funzioni il sistema politico e militare di Valoria o se dietro le cento divinità venerate a Herran ci sia un apparato religioso o meno.
Diciamo che per riassumere il libro si potrebbe guardare alla mappa del mondo: esteticamente è tutto molto gradevole, ma appena ti soffermi un attimo a guardare meglio ti rendi conto che la prospettiva è andata a spasso. Allo stesso modo il romanzo, se letto in fretta, da l'idea di essere ben scritto e pieno di svolte brillanti, ma basta ragionarci un po' sopra per notare evidenti buchi sia di trama che di logica interna.
Vorrei concludere con un appello a chi ha letto e amato questo romanzo: leggete le domande SPOILER qui sotto e portate un po' di luce nelle tenebre della mia ignoranza!
ATTENZIONE SPOILER!!!
Come può un'intera nazione (Herran) basare la sua economia interna sulla produzione di noci?
È verosimile che il premio in palio per la scommessa sul vestito della futura imperatrice sia una somma che permette di comprare un'isola? E nel caso, come si può affidare così tanti soldi ad una ragazzetta random (la stessa che acconsente a mostrare la lista ad Arin, senza pensare che lui possa poi riferire il tutto ad altri)?
Come può non esserci un tracollo dell'economia interna se milioni di schiavi vengono affrancati dall'oggi al domani? Per non parlare delle abitazioni e dei terreni espropriati...
Perché l'Imperatore tiene Risha in ostaggio per una decina di anni senza mai sfruttare questo vantaggio nella guerra in corso?
Che senso ha la scena in cui Kestrel va in giro per dei fight club (?) ad arruolare persone se da due libri ci rompono l'anima con la coscrizione obbligatoria?
Come può esserci crescita demografica se tutti, dai vent'anni in sù, vengono mandati al fronte a meno che non siano donne incinte?
Nessun medico herrano si è accorto che l'intera popolazione veniva avvelenata? E di preciso, come hanno fatto a realizzare questo avvelenamento in una sola incursione?
NB: Libro letto in lingua originale
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