La strada dei re. Fionavar
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
...Pinco fregato...
ATTENZIONE!
SPOILER!
ANTICIPAZIONI!
non leggete... non ne vale la pena...
... vi avevo avvertito...
Un pincopallino qualsiasi si è fatto fregare...
Passi il fatto che è il primo di una trilogia e che un pincopallino qualsiasi, che ODIA le saghe e lasciare le cose a metà, l'ha scoperto solo DOPO aver acquistato il primo...
Passi il fatto che l'autore, che ha completato il Silmarillion (e di questo, il suddetto pincopallino gliene sarà per sempre grato, in quanto dorme col SdA al posto del cuscino), ha attinto a piene mani dalla fantasia di Tolkien*...
Passi pure che il disegno in copertina è sbagliato, visto che l'unicorno dovrebbe essere rosso...
Ma il cattivo...
MA IL CATTIVO...
MA E' MAI POSSIBILE CHE NON SI POSSA FARE UN CATTIVO FATTO E FINITO? PERCHE' DEVE MANCARE SEMPRE QUALCHE PEZZO!!??
Può essere benissimo che sia un espediente dell'autore per risparmiare una descrizione...
Il cattivo di HP è senza naso: certo, di nasi ce ne sono centomila tipi e la signora Rowling probabilmente non ha voluto imbarcarsi nell'impresa di descriverlo, così lo ha lasciato senza e amen...
Il cattivo di Shannara aveva solo il mantello: anche qui, Brooks lo avrà fatto per risparmiare. Certo, il mantello avrebbe potuto essere in velluto, broccato, di tela, cotone, lino o chissà cos'altro. L'autore lascia ampio spazio all'immaginazione.
Vogliamo parlare di Sauron? Un occhio, senza la persona attorno... Di fuoco. E PER FORZA E' DI FUOCO! L'AUTRE NON GLI HA FATTO NEMMENO UNA PALPEBRA!!! Vorrei vedere voi, senza palpebra! O avete a disposizione una damigiana di collirio o diventa di fuoco, volente o nolente!
Ma il cattivo di Fionavar... ecco...
Insomma...
GLI MANCA UNA MANO...
Perché è senza una mano? Perché gli è rimasta in cantina...
Incatenata...
A parte il fatto che un pincopallino qualsiasi sarebbe anche curioso di vedere una mano monca, incatenata... Come la incateni, se il polso è tagliato?!
MA IO DICO: E' MAI POSSIBILE CHE AL CATTIVO DEBBA PER FORZA MANCARGLI QUALCOSA? GLI MANCA LA BONTA': NON E' SUFFICIENTE?
A favore, mi sento di dire però che l'idea di cinque ragazzi universitari, non bambini, catapultati in un altro mondo e per di più che entrano a farne parte in modo naturale, mi è piaciuta. I personaggi, tanti, sono molto ben caratterizzati. Le descrizioni sono coinvolgenti e dettagliate, ma mai noiose. Un plauso all'autore che è riuscito a far sembrare un libro di 395 pagine, un tomo di almeno il doppio senza appesantire la narrazione.
Ora mi metterò alla ricerca degli altri due volumi, nella speranza che al cattivo mettano almeno un uncino, un cavatappi, una frusta per montare a neve ferma le chiare, insomma che gli sistemino quel moncherino...
*i nani e la montagna; i Priminati, detti anche Luminosi; la Foresta pericolosa; il popolo dei cavalli; gli scagnozzi dei cattivi: brutti, feroci e puzzolenti...
Indicazioni utili
- sì
- no
Una strana storia
Per capire fino in fondo cosa significhi per me questo libro occorre che io vi faccia un rapido flash back.
Era la metà degli anni '80, ed ero appena stato illuminato sulla strada di Minàs Tirith, quando per caso mi imbattei in questa saga.
Lessi la pubblicità e la recensione (positivissima, cosa incredibile ora) su un quotidiano e mi misi in cerca.
Ovviamente non lo trovai. Mi dissero che era stato pubblicato in poche copie e che la casa editrice non era tanto fiduciosa nel suo successo.
Che errore di valutazione! Passò il tempo e molti altri libri vennero accolti dalla mia capace libreria, e inopinatamente mi dimenticai di questo, finchè, come per magia (ma va?) qualche settimana fa, leggendo su un sito di libri fantasy non vengo a scoprire che l'autore aveva appena pubblicato un nuovo romanzo dopo 25 anni di silenzio, e, ovviamente venivano pure citati anche i suoi precedenti lavori.
Mi si è riaccesa la fiamma del ricordo. Sono andato a cercarlo in tutte le librerie del regno, ma non l'ho trovato. Per fortuna viviamo in tempi tecnologici, e sono riuscito a reperirlo in una libreria di libri usati a Torino, a peso d'oro peraltro. Tutto molto fantasy vero?
Ma veniamo al libro.
Magico. Mistico. Poetico.
La magia della natura e di chi la serve. Descrizioni potenti ed evocative.
Personaggi commoventi nella loro umanità.
Per farvi capire potrei descrivervi la scena di uno dei protagonisti legato come vittima sacrificale ad un dio, ad un albero della foresta; i suoi vaneggiamenti, le sue emozioni, il suo incontro con la divinità.
Potrei raccontarvi del sorgere di una luna rosso sangue, della descrizione emozionante e commovente di quello che significhi per QUEL mondo e quello che succede a tutti i suoi abitanti.
Poteri descrivervi delle battaglie. Degli eroi e degli amici, dei traditori e degli amori.
Ma non riuscirei a farvi capire che la milionesima parte delle emozioni trasmesse da questa carta stampata.
Una lezione superba di cosa voglia dire scrivere di mondi fantastici. Un libro, una saga, assolutamente sottovalutata. Per quanto l'inizio, cinque ragazzi trasportati improvvisamente dal nostro mondo a quello fantastico di Fionavar, possa apparire a prima vista banale.
Uno stile brillante e coinvolgente. L'espediente di descrivere lo stesso avvenimento dai diversi punti di vista dei vari protagonisti non è nuovo, ma qui è svolto in un modo così delicato...
L'ennesima prova di dove abbiano copiato autori molto più osannati di Kay.
Insomma, io vi consiglio di leggerlo.