La grande caccia. La ruota del tempo
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Un passo indietro
Già. Rispetto al libro precendente questo secondo episodio a mio modo di vedere segna un po' una battuta di arresto.
Come dice giustamente chi mi ha preceduto, la storia è sempre gradevole, e si arrichisce di nuove figure controverse, ma se il primo libro era caratterizzato da una certa lentezza, questo, se possibile, lo è ancora di più.
Il classico libro di "viaggio", con mille avventure e maturazione dei personaggi protagonisti.
Grandi descrizioni. Paessaggi fantastici e onirici. Incubi raccontati con innegabile maestria; il tutto fino al climax finale, veramente avvincente.
Il marchio di fabbrica dell'autore, caratterizzato da grandi descrizioni e pochissimi dialoghi, qui è elevato all'ennesima potenza.
Mi piace questo Jordan, sempre coerente con sè stesso. Sono curioso di vedere come prosegue ora la storia.
Un'ultima notazione. Il mito del corno di Valere e della Grande Caccia l'ho trovato raccontato pari pari in un altro fantasy antecedente a questo.
Non so cosa voglia dire, nè se Jordan abbia preso spunto, però mi ha stupito il fatto. Non è una leggenda che vada per la maggiore, mi pare.
Detto questo ve lo consiglio comunque. Vi farà viaggiare ad occhi aperti!
Indicazioni utili
Un po lento ma necessario !
POTREBBE CONTENERE SPOILER
Le epiche gesta dei 5 di Emond's Field continuano, nuovi e vecchi personaggi ricompaiono e le strade dei protagonisti del primo capitolo cominciano a delinearsi.
Jordan prende una pausa dalla narrazione incalzante, del suo precedente capitolo,e imbastisce la trama per renderla piu fitta e intricata, proprio come la Ruota del Tempo delinea i destini dei protagonisti e delle comparse.
Molte risposte, tra cui la maledizione che attanglia Mat, e l'antico potere di Perrin, aprono la strada a nuove e piu complesse domande, il tutto in un susseguirsi di nuove avventure.
Il mondo fantastico di Jordan, prende ulteriore forma e la Caccia al Corno diventa una scusa per scoprire piu affondo usi e costumi del universo narrativo di questo fantasy immenso: nuovi popoli, nuovi nemici hanno confermato le mie aspettative.
Infatti la storia non sempre raggiunge livelli altissimi, ma non per questo diventa meno interessante, tra: il popolo al di la del mare,la misteriosa Selene, e gli amici del Tenebroso, e Padan Fain che mi ha lasciato a bocca aperta devo dire che non mi ha tradito.
La grande Caccia però non è privo di difetti, uno su tutti la traduzione, che non ho trovato eccezionale, secondo me si poteva fare di meglio, spesso mi sono trovato un po spaesato...
Una nota di merito va data alle ultime cento pagine, che mi hanno portato alla fine del libro senza che potessi accorgermene.
Indiscutibile invece la capacità descrittiva di Jordan, che in poche parole riesce a renderti scene epiche battaglia, e in egual misura riesce a colorare il tutto rendendo vivo il paesaggio trasportandoti nel suo mondo
In conclusione
Il tono del classico fantasy è sempre presente, varia un po nella forma, cominciando a dedicare piu spazio alla psicologia e alle vicende di ogni personaggio, parte della "trama" .