Narrativa straniera Fantasy La corte di rose e spine
 

La corte di rose e spine La corte di rose e spine

La corte di rose e spine

Letteratura straniera

Editore

Casa editrice

"Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me." Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
1.9
Stile 
 
2.5  (2)
Contenuto 
 
2.0  (2)
Piacevolezza 
 
1.5  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
La corte di rose e spine 2019-08-18 20:37:13 Picciridù
Voto medio 
 
1.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Opinione inserita da Picciridù    18 Agosto, 2019

Libro pessimo

ATTENZIONE SPOILER

La trama è banale e scontata c'è molta incoerenza e trash, sembra quasi che l'autrice non sia riuscita ad inventarsi nulla di originale scopiazzando dalla fiaba vista e rivista in migliaiai di versioni della "La Bella e la Bestia". Ci sono molte cose che non funzionano:

1) La Trama: E' noiosa, poco originale e il tema dell'amore è scontato e dozzinale.
2)I personaggi pessimi e poco credibili: anche loro poco interessanti e noiosi,le loro storie sono prevedibili e immaginabili. Prendiamo in esempio la protagonista e le sue sorelle. Elain, Nesta e Feyre sono sorelle, ovviamente come vuole il solito clichè Feyre oltre ad essere la protagonista e la minore di tutte e trè la più forte, la più coraggiosa e la più capace e pare quasi che la Mass abbia reso Elain ingenua e sempliciotta e Nesta sgorbutica e antipatica per far apparire Feyre la migliore.
Tamlin è utile solo alla storia d'amore e nient'altro, doveva essere un Fae dal cuore di pietre (sia letteralmente che metaforicamente), ma l'idea non è stata resa e non è neanche misterioso e intrigante come vuole farci credere la scrittrice.
Lucien e Alis non servono quasi a niente.
3)La poca credibilita di Feyre: ella è una brava cacciatrice,sa sempre cosa fare in qualsiasi situazione, riesce ad ingannare, uccidere o catturare Fae e/o demonipiù forti e potenti di lei, E' quindi davvero molto improbabile che lei e la sua famiglia siano poveri e senza un soldo visto come combatte la ragazza (senza ami aver preso lezioni da qualcuno, va bene che era autodidatta ma non si può essere cosi perfetti), lei avrebbe potuto facilmente diventare una mercenaria, una cacciatrice di taglie o qualcosa del genere -vivendo quindi una vita piuttosto agiata-e almeno sarebbe stata più credibile. Inoltre non subisce nessun cambiamento durante il corso della storia, all'inizio è avventata e spesso agisce senza riflettere, d'istinto, è inteliggente e ragina ma questi suoi punti deboli rimangono fino alla fine della storia senza miglioramenti. Sarebbe dovuta essere "fredda come il ghiaccio" ma non lo è assolutamente visto che è anche molto empatica.
4)L'inutilità delle sorella di Feyre e del loro padre: Nesta e Elain sono più colte ed istruite di Feyre, non avrebberò difficoltà a trovare un lavoro per mantenere la famiglia ma non lo fanno. Anche il padre nonostante sia infermo è un'abile commerciante e potrebbe-in un modo o nell'altro-anche attraverso investimenti poveri risollevarsi dalla povertà ma ache lui non fà niente.
5) La Bravura di Feyre nella pittura: (questa mi brucia parecchio) Feyre senza nessuna preparazione artistica è una bravissima pittrice. All'inizio del libro ci viene detto che da bambina aveva avuto qualche lezione d'arte, ma poi, quando lei era ancora troppo piccola, la sua famiglia era caduta in disgrazia e lei non ha potuto più studiare questa disciplina. Per molti anni non ha potuto esercitarsi salvo in rarissime occasioni, ma nonostante questo è alla pari di Leonardo Da Vinci e Raffaello?!?!Impossibile, neanche alla Corte della Primavera le viene insignato alcun che, ha dalla sua parte solo la passione che nonostante possa essere utile è però del tutto inutile se non ci si esercita giorno dopo giorno per tutta la vita e senza un'inegnamento e un maestro degni di questo nome (e ve lo dico per esperienza personale). Anche se ha la passione non vuol dire che sia brava come tutta la Triade Solare cinquecentesca messa insieme, a questo punto sarebbe capace di fare arte chiunque.
5) ci erano stati promessi molti intrighi di corte, certo non mi aspettavo qualcosa al livello del Trono di Spade ma di intrighi non se ne vedono neanche l'ombra.
6)La stupidità di Feyre in certe occasioni: verso la fine del libro Feyre riesce ad elaborare un pensiero complesso in un momento critico di assoluto panico con delle frasi lette precedentemente nel libro che per noi lettori sono inutili e banali ma non riesce ad inventarsi un nome inesistente in u'altra situazione simile mettendo a rischio la vita di una sconosciuta. Per colpa di questo Feyre condanna la vita di una ragazza -Claire- mai conosciuta ad essere catturata, torturata e poi brutalmente uccisa mentre la sua famiglia viene totalmente massacrata.
7) Il Trash: permettere l'alternarsi delle stagione e i raccolti abbondanti nelle terre dei Fae si svolge un Rito dove il Signore Supremo della Corte della primavera sotto l'influenza di un'icantesimo diventa una specie di ninfomane perverso che deve accoppiarsi con qualunque fanciulla le capiti a tiro in una lunga orgia e non puo fare a meno di questo istinto animalesco e perverso!! Ovviamente sarà attrato da Feyre e lui perde il controllo e vuole fare sesso con lei!!
Anche il modo in cui loro due si innamorano; lui le bacia la mano una volta, un'altra volta le morde il collo e cosi via con cose del genere. Da come ci viene descritto il loro non è un vero amore romantico ma più che altro e solo carnale.
8)L'insensatezza della maledizione: Tamlin è sotto l'incantesimo di una maledizione che oltre ad essere scopiazzata dalla fiaba già citata è fastidiosa in molti punti:
Innanzitutto lui è costretto a portare una maschera che dovrebbe impedire all'unica donna in grado di spezzare la maledizione di non innamorarsi di lui solo per la sua bellezza. Peccato che lui porti una maschera che a stento gli copra gli zigomi, il resto del suo atletico corpo, i suoi capelli biondi e i suoi occhi verdi che dovrebberò essere meravigliosi sono ben visibili e quindi la maschera è del tutto inutile.
9)Il dovere di Feyre di spezzare la maledizione: Feyre non dice "ti amo" a Tamlin e quindi secondo la logica del libro sarebbe colpa sua se tutta la Corte della Primavera viene schiavizzata dall'antagonista.
Mi permetto di dissentire!
Cominciamo col dire che tutti i cortigiani avevano un'incantesimo che gli impediva di parlare della maledizione ma Feyre non aveva comunque nessun dovere di aiutarli poichè non sapeva della maledizione, non sapeva nulla di tutto cio e nessuno le aveva mai detto che la loro salvezza dipendeva da lei,quindi poteva rimanere da parte, oltre tutto che Tamlin l'ha portata alla sua Corte con l'inganno e molti le hanno mentito e ingannata. Per farvela breve Feyre non è costretta a doverli salvate.
10)L'incapacità di Tamlin: E' stato lo stesso Tamlin ad condannare se stesso e la sua Corte facendosi maledire.
Oltre a questo combina altri guai. Col solito clichè del "ti amo e per questo ti lascio andare" (anche questo copiato pari passo dalla Disney) Tamlin si condanna da solo. Aveva ancora tre giorni di tempo prima che la maledizione giungesse al termine, ormai Feyre era innamorata di lui quindi c'erano molte probabilità che quelle parole presto le avrebbe dette prima o poi, ma lui la rimanda a casa prima che questo possa accadere.
11)Il vano sacrificio delle guardie di Tamlin: egli aveva in passato mandato molte delle sue guardie tramutate in animali nel mondo degli umani affinche cercassero la ragazza che poteva spezzare la maledizione, tutti loro scambiati per animali veri e non esseri fatati furono uccisi dai cacciatori, scuoiati e mangiati. Rispedendo Feyre a casa prima del tempo Tamlin rende vano questo sacrificio e condanna il resto della sua Corte ad un'eterna schiavitù nella Corte dell'antagonista.
12) la cattiveria di Rhysand, Lucien e Tamlin: questi ultimi conoscevano l'aspetto di Feyre, gli ultimi due sapevano il loro nome e dove viveva nel mondo degli umani. Tuttavia dopo che Feyre scodella un nome falso a Rhysand rifilandogli Claire questa donna viene rapita dai Fae e portata nelle prigioni dell'antagonista dove viene torturata e uccisa in maniera davvero orribili. Essi potevano benissimo dire che non era la donna che il cattivo cerca senza però rivelare la sua vera identità e la sua ubicazione e salvare cosi un'innocente facendola ritornare a casa viva e incolume ma preferiscono rimanere zitti e Claire muore tra dolori indicibili.
13) Dopo aver sentito che Claire e la sua famiglia erano stati uccisi Feyre viene il sospetto che i suoi amici alla Corte della Primavera possano essere in grave pericolo per degli avvenimenti per nulla collegati tra di loro e decide di ritornare nel mondo dei Fae per aiutarli.
Lei è umana e vulnerabile, non possiede poteri magici ma vuole comunque affrontare dei potenti Fae con incomessurabili poteri magici.Questo non è coraggio ma deficenza e avventatezza. perchè la sua avventura è pericolosa ed è una chiara sciocchezza. Inoltre non aveva delle prove concrete che i suoi amici fossero davvero in pericolo, aveva solo un sospetto, ma nonostante questo prende armi e bagagli e parte a fare l'eroina. E' come se la Belle de "la Bella e la Bestia" della Disney non avesse visto suo padre veramente malato ma solo per un sospetto fosse partita per fare ritorno a casa e magari l'avrebbe trovato davanti al camino a sorseggiare un the e mangiare biscottini.
14)La programazione di Tamlin e Lucien: questi permettono più volte a Feyre di ascoltare e origliare alle loro conversazioni private dove si dice che Tamlin ha il cuore di pietra e questo alla fine del libro ci fa pensare a una cosa:se le avevano permesso di spiarli e apprendere un'informazione cosi importante vuol dire che già sapevano delle prove che Feyre avrebbe dovuto affrontare, sapevano che avrebbe dovuto uccidere Tamlin, altrimenti perchè permetterle di sapere una cosa cosi importante?
Ma se già sapevano tutto non potevano adoperarsi perchè questo non accadesse?!
Anche il fatto che Tamlin/bestia si presenti a casa di Feyre con un cavallo sellato ci fa pensare che già sapeva che lei lo avrebbe seguito, ma cosa glielo faceva pensare?Feyre credeva che sarebbe diventata una schiava una volta giunta alla Corte, una ragazza come lei avrebbe preferito morire piuttosto che essere schiavizzata.
15)Il Patto di Rhysand: è del tutto inutile che dopo il patto che la protagonista e il Fae stringono, l'uomo decida di far diventare Feyre il suo giocattolo personale, tanto per cominciare il loro Patto ha valenza solo dopo la fine delle prove che lei dovrà affrontare, è anche stupido il fatto che non abusi sessualmente e carnalmente di lei solo perchè ritiene che questo farebbe infuriare Tamlin. Già l'aver fatto quell'accordo gli darà non poche gatte da pelare quindi questa clausula e stupida e inutile.

Detto questo spero di essere stata abbastanza esaustiva e di non aver dimenticato nessun punto fondamentale che hanno reso per me questo libro davvero una schifezza! Devo dire che avevo proprio delle alte aspettative per questo romanzo, mi aspettavo un miscuglio tra "Il Trono di Spade" e "Il Signore degli aAnelli" (ovviamente non alla loro altezza visto che nessuno può superare Tolkien secondo me) ma almeno speravo che li sfiorasse!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore
La corte di rose e spine 2019-04-08 17:42:57 Violet H.
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Violet H. Opinione inserita da Violet H.    08 Aprile, 2019
  -   Guarda tutte le mie opinioni

The Hunter & The Fae


*(POSSIBILI - SPERO NON TROPPI - SPOILER)*

La corte di rose e spine suggerisce grandi promesse. Ahimè, ho subito trovato alcuni punti poco forti e perciò poco credibili nei primi capitoli del romanzo, come ad esempio quando Tamlin si presenta a casa di Feyre sottoforma di bestia né lupo, né felino, né alce, reclamando a gran ruggiti vendetta, per poi placarsi inaspettatamente e offrirle misericordia come lei non ne ha offerto al suo amico lupo. Queste scene che virano da un'intensità emotiva vibrante a una calma improvvisa e quasi ridicola rendono il flusso della trama inverosimile, secondo me. Della serie: "Tu! Hai ucciso un mio caro amico! Te la farò pagare! Una vita per una vita! ... ... ... Verrai a vivere con me nella dimensione dei Fae, dove avrai cibo a volontà, un letto caldo, il sottoscritto a farti la corte e non sarai più costretta a mendicare né a patire la fame. Mi occuperò anche di aiutare la tua famiglia". Mah?
(Fortunatamente negli ultimi capitoli viene spiegata la ragione di quest'offerta; personalmente l'ho trovata sia valida che assurda nella sua ideazione fin troppa accurata; capirete cosa intendo se leggerete il libro!).
Questo racconto è un retelling della fiaba La Bella e la Bestia ambientata nel mondo fatato. Dark, fantasy e con alcune battute "spinte" e momenti di tensione.
Feyre è una cacciatrice diciannovenne che per un impulso momentaneo uccide un Fae in forma di lupo. (Se c'è il pericolo che l'animale in questione sia un Fae, considerando che hai la responsabilità ingrata di proteggere e sfamare la tua famiglia, per reclamare un semplice pasto dovresti evitare di correre inutili rischi abbattendo un povero lupo indifeso nel cuore della foresta, no? Ammettiamolo, non è stata una mossa geniale). Per questo motivo viene reclamata dalle antiche leggi e dall'accordo stipulato tra Fae e umani: una vita per una vita, la morte o l'esilio nelle terre dei Fae per essersi macchiata del sangue di un loro simile senza essere stata né attaccata né provocata.
Da questo momento in poi ci troviamo nelle terre dei Fae.

A parte Tamlin, i nomi delle altre fate non mi sono parsi un granché originali: Lucien, Alis, Andras (continuavo a leggere Andreas!).
Il particolare delle maschere indossate dai Fae invece è originale e interessante, crea mistero. Senza contare i toni e le sfumature dei loro lunghi capelli (o almeno, nella mia mente li hanno tutti lunghi!) e degli occhi cangianti. Di certo Tamlin possiede un fascino drammatico, quasi pigro, ma unico nel suo genere. Feyre mi sembra molto cruda e rivedersi in lei, almeno per quanto mi riguarda, è stato difficile: ho percepito il suo punto di vista come estraneo e talvolta un pochino irritante, anche se devo ammettere di averla trovata proprio per questo motivo una sfida interessante!
L'atmosfera è ben dipinta e suggestiona il lettore. Invece ho trovato la mappa un tantino fuorviante. Le terre dei Fae sembrano appartenere a un'altra dimensione, e tuttavia vengono rappresentate come spazio dominante che riduce gli esseri umani a misere raccolte negli angoli a Sud?
Comunque, dal momento in cui Feyre mette piede nelle terre magiche scopriamo nuove creature pericolose e l'esistenza di un segreto oscuro che avvolge le maschere indossate dai Fae. Qui la storia comincia ad assumere contorni più decisi, fascino e intensità. Il segreto di un buon fantasy, secondo me, è rendere quel mondo il più reale possibile.
A tal riguardo, Tamlin mi ha conquistata. Riesco a visualizzarlo chiaramente. È attraente, tormentato e malinconico.
Invece... qui mi rivolgo a chi ha già letto il libro: i Suriel non ricordano un po' troppo i Dissennatori di Harry Potter? Mi aspettavo che tali creature non conversassero fluidamente come i Fae o gli umani, la cosa mi ha spiazzato.
Questo libro è fantastico, ma ci sono dei punti di grande tensione che finiscono per chissà quale motivo con un picco deludente, non all'altezza. Il contenuto è appassionante, lo stile dell'autrice è ottimo... mi sfugge il motivo per cui mi sono sentita disillusa durante la lettura.
Ad ogni modo, proseguiamo! A quanto pare sulle terre dei Fae incombe un maleficio. Infetta gli esseri fatati e potrebbe estendersi alle case degli umani. Feyre è determinata a voler avvisare la sua famiglia (tanta lealtà, ora che la sua famiglia è in buone mani e non ha più bisogno di lei e di servirsi delle sue capacità per sopravvivere, mi sembra decisamente troppa). Stringe una strana e sottile alleanza, non proprio palpabile, con Lucien; il loro cameratismo mi piace.
E da qui, guai più grossi aspettano la nostra protagonista.
(I miti del popolo fatato in questo racconto non seguono fedelmente quelli del folclore conosciuto; fastidioso per gli appassionati del regno del sottosuolo ma originale per coloro che amano le variazioni. Io, ad esempio, rientro in entrambe le categorie).

Ci sono anche momenti e frasi hot in questo libro. Tra cui il Grande Rito che prevede una notte di accoppiamento selvaggio per i Fae... "Stanotte, Tam permetterà... a una potente e terribile magia di entrare nel suo corpo. Perderà il controllo della sua mente, del suo corpo, della sua anima, trasformandolo in un Cacciatore. Avrà un unico scopo: cercare una fanciulla. Dal loro accoppiamento scaturirà una magia che si diffonderà sulla Terra rigenerandone la vita per l'anno a venire", spiega Lucien.
Be', questo punto mi ha fatta sorridere ironicamente. Andiamo! Il modo perfetto per far esplodere il desiderio fra Tamlin e Feyre in modo carnale e incontrollabile, no? Già, già. A dire il vero non ho capito come mai questa "scena" sia stata inserita nel contesto generale, dato che non porta né benefici né svantaggi alla trama... Forse serviva solo per consentire ad entrambi di realizzare quello che provano l'uno per l'altra?

Feyre è un'umana davvero capace... forse un po' troppo per non essere una mercenaria esperta e aver già eliminato e catturato elementi fatati poco tempo dopo aver messo piede a Prythian, no? Senza un addestramento mirato a difendersi da un popolo immortale e guerriero e millenario, con qualche ridumento di caccia a suo favore, mi sembra però alquanto improbabile.
Un altro esempio di incoerenza lo troviamo nell'atteggiamento di Lucien nei confronti della violenza e della sofferenza altrui: nella prima situazione, quando assiste alla tortura inflitta a un povero Fae inferiore, vomita e scappa via dalla stanza; mentre nell'altra si occupa di staccare da un palo una testa appena mozzata senza battere ciglio.
Ah, e ricordate l'episodio del lupo? Ecco, Feyre è apparentemente prona a commettere stupide azioni insensate in preda a un impulso momentaneo. Anche quando si tratta di calici dal contenuto sospetto...
Plus, sembra che in casa del Signore Supremo, Tamlin, chiunque possa entrare senza essere stato invitato. Come Rhysand, per gli amici Rhys (sì, anche le fate si danno nomignoli), soprannominato la "puttana" di Amarantha, una figura femminile dalla pessima reputazione.
A proposito di figure femminili negative... Nesta, la sorella di Feyre, si rivela essere verso la fine un personaggio interessante. Un cuore di ghiaccio e un carattere rigido, mura elevate per proteggersi dalla rabbia e dal rancore e dalla paura. La sua glacialita' la fa quasi sembrare una Fae, e il suo cuore assiderato in realtà batte ancora e prova sentimenti. Specialmente per Feyre.
(Mi piacerebbe vederla in compagnia del malizioso Rhysand! Con la sua freddezza formerebbero di sicuro una coppia interessante!).

Il finale è scritto bene. Ma anche qui ritroviamo i sopracitati "picchi deludenti". Ho già spolerizzato a sufficienza, quindi dirò soltanto che durante una particolare situazione molto rischiosa Feyre viene aiutata da Tizio, Caio e Sempronio a sopravvivere. In teoria dovrebbe farcela da sola, perciò manca un tantino di coerenza. Sono i momenti più difficili che fanno la somma del coraggio e della tempra di un/una eroe/eroina. Insomma, stai affrontando il pericolo guardandolo dritto in faccia e non è credibile che ogni ferita ti venga guarita e che l'origine di tutto questo ti offra anche una doppia via d'uscita, giusto?
Di nuovo, capirete se leggerete il libro.

Sorprendentemente, nonostante tutte le smorfie perplesse che ho sfoderato durante la lettura, questa storia, a modo suo, mi ha catturata. La trama di base è ricca di promesse, come ho detto all'inizio, e mi è davvero dispiaciuto che mi sia parsa (in numerose occasioni) tanto inverosimile perché sarebbe potuta essere da sogno con il giusto ritmo sostenuto e ben studiato. Penso che alla fine dei conti una storia può rivelarsi incantevole e appagante anche se manca di una piena e salda realizzazione complessiva.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La mezza guerra
L'impero delle tempeste
Regina delle ombre
Mezzo mondo
La corona di fuoco
Fable
La lama dell'assassina
The Falconer. La trilogia
Tredici lame
La moglie del califfo
Redemptor
Il regno delle ceneri. I libri di Ambha
Arianna
La dea in fiamme
Shorefall
Se Mefistofele sbaglia Faust