La corporazione dei maghi
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Not a Great Plan
Nel 2001 usciva nelle sale il primo film del mago più celebre al mondo, Harry Potter; lo stesso anno, cavalcando l’onda del successo per il genere fantasy, veniva pubblicato il primo volume della Saga dei Maghi di Trudi Canavan, ad oggi composta da due trilogie e un prequel.
Qui però non si tratta solo dello stesso genere: molti altri elementi ci ricordano la serie ideata dalla Rowling! La protagonista, Sonea, è una povera orfana (1) che vive con gli zii (2), finché non scopre di possedere dei poteri magici (3) e di poter frequentare una prestigiosa scuola di magia (4), dove si sente subito in sintonia con due maghi, Lord Rothen -molto dedito allo studio e dal carattere riflessivo (5, Hermione!)- e Lord Dannyl -più spigliato e con la tendenza ad infrangere le regole (6, Ron!)-, mentre diventa una “rivale” per un terzo mago, il vendicativo Lord Fergun (7, Malfoy!).
Si possono poi intravedere altre similitudini, seppur la trama di questo primo romanzo sia talmente scarna che la sintesi sul retro riassume oltre la metà del volume. Alcuni spunti sono però oggettivamente interessanti e di certo i vari quesiti irrisolti sparsi tra la pagine invogliano a continuare la lettura della saga; seppur la storia sia eccessivamente diluita. L’intento della Canavan era introdurre ai lettori l’universo fantasy che fa da sfondo alle vicende, ma così la lettura è terribilmente appesantita da una serie di spiegoni su come funziona la magia, sulle diverse classi sociali, sulla storia della Terra di Kyralia e (ciliegina sulla torta) sui termini inventati dall’autrice stessa per indicare animali, oggetti o luoghi per i quali esistono già dei nomi.
Altra nota dolente è l’ambientazione: seppur ben pensata e abbastanza originale, con vari tentativi da parte della Canavan per inquadrare il passato dell’universo magico, appaiono però un giaccone o dei lampioni, oggetti che stridono fortemente con lo scenario semi-medioevale. Anche il lessico utilizzato dai personaggi pare troppo informale, ma questo potrebbe beni essere una scelta stilistica dettata dalle molte scene ambientate nei bassifondi con personaggi di bassa estradizione.
I personaggi di questo romanzo risultano in parte ben strutturati seppur con delle caratteristiche già viste e riviste, in particolare mi sono piaciuti il ladruncolo Cery e l’Amministratore Lorlen (ehm Silente ehm), con i suoi modi garbati e gentili; altri personaggi mi sono sembrati davvero mal impostati, a cominciare dalla stessa protagonista.
Sonea rimane per tutto il volume in costante balia degli eventi e degli altri personaggi: prima viene convinta dagli amici a protestare contro l’Epurazione, poi deve nascondersi, ma lascia che siano gli altri ad organizzare il tutto, e quando si ritrova nella Congregazione si fa quasi ingannare da Fergun, seppure sia diffidente nei confronti di chi è sinceramente interessato a lei.
Lo stesso Lord Fergun come antagonista lascia molto a desiderare, con un piano troppo elaborato e confuso, nonché estremamente rischioso, soprattutto nell’ottica del ridicolo fine a cui mira.
Nel romanzo vengono introdotti molti altri personaggi, soprattutto maghi, ma risultano tutti soltanto abbozzati, tanto che risulta difficile ricordarne i nomi.
La scorrevolezza dello stile salva questo primo volume dal rimanere letto solo a metà.