La compagnia dell'anello. Il Signore degli anelli
Editore
Recensione Utenti
Guarda tutte le opinioni degli utentiOpinioni inserite: 12
Un Anello
Non sono un grande estimatore dei fantasy, anzi, devo dire che credo di non averne letto nessuno prima d'ora, ma è chiaro che "Il signore degli anelli" è da considerare come un opera che trascende i generi e si può tranquillamente annoverare tra i grandi classici. Nonostante questo, il mio approccio a questa storia non è stato tra i più felici (con le trasposizioni cinematografiche); ma bisogna dire che era parecchio tempo fa e in circostanze alquanto particolari, dunque eccomi qui per dare a questa saga una seconda occasione.
Fin dalle prime pagine è chiaro che Tolkien è uno scrittore di un altro mondo, che a un intero mondo ha dato vita; tuttavia, in questa prima parte della sua trilogia dell'Anello, bisogna dire che nonostante la scrittura eccelsa è spesso troppo prodigo di particolari, soprattutto nella prima metà del libro. Devo ammettere che in certi tratti mi sono sentito davvero frustrato dalla dedizione messa nelle descrizioni degli ambienti; all'inizio si ha l'impressione che tutto il libro consista in un interminabile viaggio e che poche siano le cose che realmente accadono. Tuttavia, nella seconda parte del libro, pur non perdendo del tutto le descrizioni e le zone "piatte", la storia entra nel vivo lasciando un'incredibile voglia di proseguire.
Dunque non lasciatevi scoraggiare dall'inizio, ma proseguite fiduciosi.
Questa celeberrima storia ha inizio nella Contea, una zona tranquilla della Terra di Mezzo, precisamente in casa dell'hobbit Bilbo Baggins. Nel corso delle sue disavventure (raccontate nel libro "Lo Hobbit", che è una sorta di prequel) Bilbo trova l'Anello del potere, letteralmente scippato a un essere immondo di nome Gollum, che lo ha custodito per molto tempo. L'Anello è stato forgiato dal signore oscuro, Sauron, sovrano della terra di Mordor, che lo brama per ristabilire il suo potere sulla Terra di Mezzo ed espandere la sua ombra sul mondo. Sauron credeva che l'anello fosse ormai perduto, ma quando scopre che non è così strane forze malvage si risvegliano nelle terre un tempo tranquille.
Bilbo lascerà in eredità l'anello a suo nipote Frodo, il giorno del suo compleanno, prima di sparire per sempre da casa Baggins. Questo sarà solo l'inizio del lungo viaggio che Frodo dovrà intraprendere, sotto consiglio del suo amico e grande stregone Gandalf, abbastanza sveglio da intuire che quello ritrovato da Bilbo e l'Unico Anello, l'Anello del Potere che può determinare il destino del mondo. Un Anello che può corrompere anche l'anima più pia e che dovrà esser distrutto affinché non finisca nelle mani sbagliate. Perciò, Frodo partirà verso il Monte Fato, dove l'Anello è stato forgiato e il cui fuoco è l'unico in grado di distruggerlo.
Lungo il cammino incontrerà compagni d'ogni genere e razza, che lo accompagneranno verso il suo destino, formando la cosiddetta Compagnia dell'Anello.
Lento in certi tratti, ma affascinante e intrigante come poche altre storie.
"Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli, nella terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende."
Indicazioni utili
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Fresco come un ruscello e oscuro come un Nazgul
Come ogni buon ragazzo della mia età che si rispetti sono stato introdotto nella Terra di mezzo dalla trasposizione cinematografica del regista Peter Jackson. Non me ne rammarico poichè tale opera è pregna di elementi che vanno ben aldilà della semplice trasposizione cinematografica eppure....Eppure avrei voluto essere "iniziato" al mondo di Tolkien tramite il libro dello stesso. La compagnia dell'anello,lo comprai riluttante in un estate di 3 anni fa e lo lasciai in mensola a prendere polvere per almeno 2 anni e mezzo. Non riuscivo mai ad avere il giusto coraggio per iniziare l'opera magna di Tolkien...ma finalmente dopo tanta riluttanza presi questo volume e lo iniziai a leggere. Jackson è stato bravo oppure un'opera di tale calibro e precisione era impossibile renderla brutta?
Tolkien apre il libro con uno squarcio sulla contea,che è come sempre a dir poco meraviglioso,riesco a vedere i verdi prati lussureggianti dove ogni abitante ama trascorrere il suo tempo. Beh la trama non penso che abbia bisogni di altre ripetizioni, però per quei pochi che non lo sapessero il libro tratta temi che vanno ad affondare le loro radici nella mitologia norrena e in quella bretone. Si parla di cavalieri,di re,di oscuri signori e di oggetti magici tra cui spicca l'unico anello.
Nel attraversare la terra di mezzo mi sono sentito trasportato da due correnti alternate,in certi passaggi mi sentivo sospinto da una brezza leggera e fresca come la voce della moglie di Tom Bombadil ma a volte calavano le nubi e la brezza si trasformava in un vento che ululava e che ricordava a noi tutti l'ombra che aleggia sopra i nostri eroi.
In molti vedono dei collegamenti e dei significati profondi nell'opera di Tolkien ma io non ne vedo nessuno,ciò non vuole sminuire l'opera del maestro inglese ma anzi vuole rafforzarne ogni aspetto perchè non ha secondi fini ma ha solo uno scopo...il raccontare. Raccontare una storia che lega tanti elementi,tanti personaggi,tante mitologie per andare a creare un'unica grande epopea che ormai ha i suoi anni ma che molti scrittori dovrebbero prendere come esempio. Il signore degli anelli-la compagnia dell'anello è un vecchio saggio da cui tutti dovrebbero andare per chiedere consiglio e non per cercarne i significati più o meno velati. E' un saggio che racconta storie che sono in grado di raccontare storie che appassionano generazioni diverse ma che le fanno convergere in questo grande mondo che è la terra di mezzo.
Indicazioni utili
Il nero dell'incertezza
Inizia tutto con una bella festa. Non poteva iniziare meglio Solo che non sarà una classica festa da compleanno, ma anche una festa di addio. E fu così che Bilbo sparì.
Diciasette anni dopo, Frodo viene avvertito del pericolo che sta corrando a tenere quel vecchio anello...deve partire subito. A differenza di Bilbo, frodo non deve decidersi in fretta (come fece Bilbo in Lo Hobbit) e cerca di rimandare il più possible la sua inevitabile partenza. Alla fine si decide e parte in compagnia.
Bhe questo è il libro dei viaggi, un po' come Lo Hobbit, ma risulta più ricco, più intrigante.
La prima metà del libro racconta del viaggio che gli hobbit (Frodo, Sam, Merry e Pipino) dovranno affrontare per arrivare a Gran Burrone. Nell'ultimo tratto saranno accompagnati da Grampasso.
Nella seconda metà del libro ai quattro e ad Aragorn, si aggiungono Gimli, Legolas, Boromir e Gandalf. Ma la partenza avviene solo due mesi dopo l'arrivo a Gran Burrone e l'inverno è ormai giunto. In effetti il loro primo nemico sarà la neve che li costringerà a prendere la via sottoterra dove perderanno la loro guida.
Dopo essere giunti alle amiche foreste di Lothlorien cercheranno di decidersi sulla strada da percorrere, ma senza Gandalf verranno sopraffati dall'indecisione.
Comunque la separazione della compagnia avviene senza troppi litigi: ci pernsano gli Uruk-hai.
Viaggio avventuroso costellato da mille ostacoli. Ma 'ostacoo più grande lo avranno dentr di loro: l'angoscia e la paura per un futuro ncerto ma inevitabilmente sofferente.
L'unione delle diverse razze potrebbe voler dire ch l'unione fa la forza. Bhe,non è questo il caso.
Ognuno di loro dovrà scoprire la propria forza e il proprio coraggio nel viaggio che li aspetta
Indicazioni utili
ELOGIO A J.R.R. TOLKIEN
Ho aspettato tanto prima di pubblicare questa recensione, come sempre dopotutto quando si tratta di uno scrittore o di un'opera che mi sta particolarmente a cuore. Questa volta, il libro in questione di cui ho scelto di parlarvi è il primo capitolo della trilogia de "Il signore degli anelli", "La compagnia dell'anello". Nome ben noto all'interno delle cerchie letterarie: si tratta di un colosso della letteratura fantasy, non di un novellino. E' vergognoso che alla veneranda età di 19 anni non si sia ancora letta l'intera saga, ne sono consapevole e ho promesso a me stessa di rimediare al più presto. Quella di Tolkien è una serie infarcita di archetipi che sono stati ripresi innumerevoli volte da scrittori moderni che osano definirsi "distopici": elfi, nani, hobbit, creature magiche e stregoni. Ma diciamocelo: un po' come tutti i primi arrivati, anche "Il signore degli anelli" fa da padrone alla propria categoria. La maestria e la precisione con le quali ogni personaggio è descritto rende il tutto più reale: potremmo cominciare a parlare di un'irrealtà reale ma allo stesso tempo surreale. Tranquilli, non ho perso il capo. Mi spiego meglio. Nella meticolosità con la quale lo scrittore si impegna a trattare ogni singolo dettaglio, si percepisce una fantasia, un mistero inequivocabile che per la sua minuziosità ci appare più prossimo di quanto ciascuno di noi possa pensare. Arriviamo alla fine del libro e ci domandiamo: ma chi è il vero protagonista della vicenda? Bilbo Baggins, il vecchio hobbit che sceglie di prendersi cura di Frodo nel periodo della giovinezza? O forse lo stesso Frodo, che si prende la briga di portarsi appresso un pesante fardello quale l'Anello del potere? No, il vero protagonista della storia e del mondo fantastico di Tolkien è proprio la fantasia. Nei racconti e nelle leggende di Gandalf, nei suoi fuochi d'artificio per divertire i bambini della Contea, nei pensieri costanti e provocatori di Merry e Pipino, nell'audacia e nel coraggio di Sam. Ciascun personaggio è dettagliatamente caratterizzato: quello che è un amico per Frodo diviene un amico anche per noi, le loro imprese e i loro timori ci annientano come se ci riguardassero in prima persona. Tolkien sembra suddividere la sua opera in coraggiosi e meno coraggiosi, in generosi e meno generosi, rendendo il tutto paragonabile ad una società come la nostra. Nel momento in cui Bilbo manifesta la volontà di partire, organizza un grande evento al quale partecipano tutti gli abitanti e le varie famiglie della Contea: nessuno, incluso il tanto amato nipote Frodo, è a conoscenza però delle vere intenzioni del vecchio Hobbit. Questi sembra non voler abbandonare quell'Anello a lui così caro, ma in seguito alla sua partenza e alla scoperta del giovane Frodo dell'esistenza dell'oggetto, cominciano i veri guai.
Tolkien sembra parlare di ogni luogo come del giardino di casa sua: i monti, le vallate, i prati maestosi: tutto assume una valenza reale. Se dovessi decidere i miei personaggi preferiti, farò per una volta la persona banale e vi dirò che sono Aragorn (ovviamente) e l'inaspettato Sam Gamgee, per la sua forza d'animo e la sua benevolenza nei confronti di Padron Frodo.
In conclusione, per chi non lo avesse letto, inizi a leggerlo. Per chi invece lo ha già fatto, sarei curiosa di sapere quali sono i vostri personaggi preferiti che vi sono rimasti nel cuore.
Indicazioni utili
UN MONDO IN UN LIBRO
Il signore degli anelli viene spesso indicato come il miglior fantasy mai scritto, e ci sono buoni motivi che gli conferiscono questo titolo. E' un capolavoro sensazionale, J.R.R. Tolkien ha davvero creato qualcosa che è aldilà delle storie che si trovano in altri libri: la vicenda che viene raccontata è ambientata in un mondo dettagliatissimo in ogni suo aspetto, sono persino riportati i testi delle canzoni che di tanto in tanto i personaggi, incredibilmente verosimili, cantano per diversi motivi. Se piace il genere fantasy bisogna leggerlo, non si ha idea di quello che si perde anche avendo visto il film, in quanto la trasposizione cinematografica di Peter Jackson è sì ben realizzata, ma non trasporta e coinvolge come il libro, molto più ricco di dettagli e molto più preciso nello sciogliere gli intrecci della trama.
Se proprio bisogna essere pignoli e trovare un pelo nell'uovo, dei passi del libro possono risultare un po' troppo lunghe per alcuni, quindi diversi lettori potrebbero trovare noiose alcune pagine, classificandole come punti morti. Ma è un "difetto" assolutamente trascurabile, è difficilissimo che il signore degli anelli deluda qualche lettore.
Indicazioni utili
Una storia unica
Provo a recensire questo capolavoro, anche se non so se sarò all'altezza, sono un novellino :)
Premetto che ho visto prima i film (straordinari) e poi ho letto la trilogia, e che dire, ancora più bella dei film!
La fluidità con cui scorre la storia, la tensione che viene data dalla caccia ai protagonisti, le minuziose descrizioni dei paesaggi, dei personaggi (tutti diversi tra loro!), il lento scorrere del tempo che porta i nemici sempre più vicini ai protagonisti e l'esplorazione di terre ignote.
Ti sembra proprio di essere all'interno della storia, di vivere con la Compagnia dell'Anello la loro avventura, dalla contea alle minacciose miniere di Moria.
Una lettura più che consigliata, a chi ha visto i film e a chi no, son convinto che piacerà un sacco pure ai non amanti del genere fantasy, perché è una storia straordinaria, e che secondo me non passerà mai di moda (basta pensare che l'autore l'ha scritto tra il 1937 e il 1949, quindi è già passato un sacco di tempo).
Naturalmente dovrete leggere pure i due seguiti, ma non ve ne pentirete.
Indicazioni utili
qualcosa di unico
Amore a prima vista.
Ho letto la trilogia per la prima volta quando avevo 12 anni, cavolo, la bellezza di 10 anni fa! e sono rimasta folgorata.
Tolkien è un mago della letteratura, le sue descrizioni sono così minuziose che non è difficile ricreare personaggi e paesaggi all'interno della propria mente (lo ha ammessa anche Peter Jackson). Dalla prima pagina Tolkien non tralascia nulla, ci introduce eroi e nemici, personaggi di rilievo ma dedica anche qualche riga alla locandaia e al gusto dell'erba pipa.
La trama è unica nel suo genere. L'anello fonte di un potere immenso, la corruzzione umana, l'impassibilità degli elfi, la bellicosità dei nani, la forza d'animo degli Hobbit, tutto e descritto minuziosamente.
Il viaggio è l'avventura della vita, che cambierà per sempre i nostri eroi e le sorti del mondo lasciando qualche caduto sulla strada. Dalla Contea a Granburrone fino alla separazione della Compagnia dell'Anello.
Assolutamente da leggere.
Rasserena il cuore e rilassa la mente.
Indicazioni utili
La Compagnia dell'Anello
Provo anch'io a recensire questo capolavoro, anche se probabilmente non ne sarò all'altezza.
E' un libro davvero molto bello, eccellente in ogni campo.
Ho già detto di averlo trovato difficile in alcuni passaggi, poichè il linguaggio è elaborato è il lessico molto ricercato. Tuttavia, nonostante questo, sono riuscita a farmi un'idea abbastanza precisa di tutto ciò che l'autore voleva descrivere.
Ma ciò che ho amato di più sono i personaggi: ognuno così particolare, alcuni con le stesse radici ma così diversi, tutti ci raccontano una storia che si intreccia con le altre in modo perfetto.
E tutto questo, in una cornice fantasy davvero superba -e originale, che traspota il lettore negli angoli più disparati della Terra di Mezzo. Le ambientazioni sono bellissime: dalle Miniere più buie alle Foreste più splendenti, passando per acque cristalline e vette impervie; tutti i copia-incolla moderni non sono che un'ombra del luminare testo di Tolkien.
Consigliato a chi ama il fantasy e a chi cerca una lettura gradevole, vagamente poetica ma impegnativa.
Indicazioni utili
Far rivivere l'antico senza uccidere il moderno!
“Far rivivere l’antico senza uccidere il moderno”.Così Elemire Zolla riassume i principi cardine che hanno spinto Tolkien a creare la più grande rivisitazione in chiave novecentesca del poema epico - cavalleresco. Il moderno ,a mio modesto parere, è stato tutt’altro che ucciso, direi piuttosto elevato alla massima potenza,trascendendo i limiti della realtà tangibile, siccome si è imperniato nelle coscienze di ognuno di noi(chi non ha mai sognato nella dolce ingenuità che caratterizza la prima giovinezza d’essere un cavaliere errante e solitario pronto a combattere l’oscuro signore?) A parte le giocose rivisitazioni personali dell’opera,Tolkien ha posto le basi per un genere sino ad allora relegato nella noiosa metrica e stanza del poema epico,quindi (azzardo), filone letterario a quasi esclusivo appannaggio di una casta di esigui studiosi e filologi. In una lingua molto semplice,(ma tutt’altro che banale) l’autore comincia a narrarci le vicende della Contea ,piccolo borgo di chiara derivazione ed ispirazione medievale, abitato dagli Hobbit, creature genesi della fusione di uomini e nani, ma che non sono né gli uni né gli altri. In questo primo capitolo della trilogia si narrano le vicende iniziali dell’intera elegia,le prime battute delle vicissitudini di Frodo e compagnia, i quali si sono immersi in imprese apparentemente più grandi di loro. Avventura quasi fiabesca che ci permette di evadere dalla grigia realtà del quotidiano, frutto di un grande talento letterario. Spero di aver incuriosito i lettori e di averli spinti non solo alla lettura del primo romanzo, ma anche a quella del sesquipedale proseguo…ne vale veramente la pena!!!
Indicazioni utili
il padre del genere
Trama Il romanzo inizia nella Contea, una zona felice abitata dagli hobbit, ad ovest della Terra di Mezzo. Qui, a Hobbiville, vive Bilbo Baggins che, molti anni prima, di ritorno da un viaggio ad est, incontrò una strana creatura, Gollum, a cui rubò l’Anello del comando capace di controllare tutti gli altri anelli, forgiati da Sauron, l’oscuro signore. L’hobbit però aveva scoperto solamente che, infilandolo al dito, era in grado di far sparire colui che lo indossa.
Il giorno del suo 111° compleanno Bilbo decide di partire, e lascia l’Anello a suo nipote Frodo, che apprende dallo stregone Gandalf la sua enorme importanza e pericolosità.
Frodo quindi parte con degli amici, Pipino Tuc, Merry e Sam Gamgee, per dirigersi a Gran Burrone, dimora degli elfi. Sulla strada i quattro si imbattono più volte nei Nazgûl, i nove cavalieri neri al servizio di Sauron incaricati di riprendere l’Anello.
Durante una sosta in un villaggio si aggiunge alla comitiva Aragorn, detto Grampasso, che dopo un difficile cammino riesce a condurli a Gran Burrone.
Lì si forma la Compagnia dell’Anello (composta dai quattro hobbit, Aragorn, il nano Gimli, l’uomo Boromir, l’elfo Legolas e lo stregone Gandalf), incaricata di condurre Frodo ad est per distruggere l’Anello dove fu creato, a Mordor.
Personaggi Frodo Baggins: è un giovane hobbit che dopo aver perso i genitori viene adottato da suo zio Bilbo. Dopo la partenza di suo zio riceve l’Anello, che custodisce segretamente per 17 anni. Quando parte per il suo viaggio ha 50 anni. E’ molto stimato dai suoi compagni, che lo vedono subito come capo della spedizione per la sua intelligenza e per le sue capacità. E’ molto amico del suo giardiniere Sam.
Luogo e tempo La storia si svolge nella Terra di Mezzo, una terra immaginaria circondata dal mare e ricca di foreste, fiumi e catene montuose. Il momento è la terza era, anno 3020 circa; si può paragonare al periodo del Medioevo come tecnologia, mezzi e abbigliamento.
Analisi Il tempo della storia è molto maggiore del tempo del racconto, spesso con grandi salti di mesi o anni, anche se ci sono parecchie lunghe descrizioni, con rari dialoghi.
Il narratore è esterno, focalizzazione zero, e a volte inserisce delle anticipazioni sul futuro che svelano qualcosa della storia.
E’ un libro molto bello e mi è davvero piaciuto. Racconta una storia sempre gradevole e interessante, con un ritmo abbastanza lento, ma che comunque riserva sempre delle invenzioni dell’autore o degli eventi inaspettati che tengono alta l’attenzione di chi lo legge.
Una critica che potrei fare è che ci sono a volte delle descrizioni davvero lunghe, di più di una pagina, che rendono al massimo l’idea del luogo ma che stancano un po’.