La città delle bestie
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Opinioni inserite: 3
Vedersi con il cuore
Non conoscevo l'Allende come scrittrice per ragazzi. Sicuramente è molto brava anche se soprattutto nella parte finale si capisce che non è "abituata" al fantasy. Il romanzo è scritto con uno stile impeccabile su richiesta dei nipoti. Naturalmente si tratta di un'avventura che coinvolge nonna (la terribile giornalista Kate) e il suo nipote prediletto Alexander. La nonna burbera, intrattabile, eccentrica si rivelerà una persona di grande intelligenza e apertura mentale. Nel libro sono molto belli i dialoghi tra nonna e nipote. La nonna dà sempre delle risposte argute, strane ma molto sagge e intelligenti che colpiscono da subito il lettore. Arrivati in Amazzonia, alla ricerca delle Bestie e del popolo della Nebbia, la cosa più interessante non è la descrizione dell'avventura ma il tentativo di Isabelle di spiegare tramite nonna Kate la filosofia degli indigeni al nipote e anche il loro rapporto con la natura. C'è un qualcosa in più rispetto ad altre storie simili data dall'esigenza di trovare una spiegazione alla vita umana, alla malattia e alla morte, un rapporto più armonioso con la natura. Tale esigenza nasce dalla malattia grave della figlia di Kate, madre di Alexander. E probabilmente dalla malattia della figlia di Isabelle madre dei suoi nipoti.La favola ha anche lo scopo di trovare la medicina per la povera donna malata di cancro. Ma la medicina a un certo punto passa quasi in secondo piano. La vera medicina è per Alexander e consiste nel guardare il mondo con una nuova comprensione delle cose, con il cuore.
Nell'avventura sono coinvolti anche altri personaggi, tra cui una bambina, Nadia, cioè Aquila che diventerà la migliore amica di Alexander-giaguaro. La parte "filosofica" del racconto è molto, molto bella. I pensieri, gli indigeni, il rispetto per altre culture. Invece dal unto di vista narrativo la storia non è perfetta. Isabelle è meno interessata all'intreccio, all'avventura. Non sfrutta bene le situazioni, non crea suspance quando potrebbe e lascia capire da subito cosa succederà dopo. La storia assomiglia più a una favola che a un fantasy per il tipo di narrazione.
La frase finale che si dicono i due amici apre a questa visione del mondo dilatata che Isabelle vorrebbe suggerire ai nipoti per aiutarli a superare la malattia e la eventuale morte della madre:
"E tu (sarai sempre) il mio migliore amico perchè riusciremo a vederci con il cuore".
Fa un po' piccolo principe ma detto da Isabelle la frase mi ha commosso.
Una bella lettura per i ragazzi. A me è piaciuto nonostante l'età.
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Natura e mistero
Inizio con il dire che il genere fantasy-avventuroso non è tra i miei preferiti ma ho comunque deciso di leggere questo libro, prestatomi da una mia amica, un po' per curiosità dettata dalla fama dell'autrice e un po' come sfida personale.
La storia di Alex, un normale ragazzo di città, catapultato per una serie di eventi nel cuore della foresta amazzonica mi ha lasciato dapprima piuttosto indifferente e annoiata.
Superata però questa prima parte "introduttiva", come in un climax, l'imprevedibile mutare degli eventi unito al manifestarsi di una natura meravigliosa ed ancestrale hanno suscitato in me una curiosità tale da spingermi ad arrivare fino all'ultima pagina.
Nonostante lo stile zoppicante vale la pena di apprezzare le minuziose e curate descrizioni.
Inoltre, pagina dopo pagina, si ha modo di aprire la mente su una misteriosa e affascinante parte del mondo ai più sconosciuta ricca di popolazioni primordiali e brulicante di forme di vita animali e vegetali fuori dal comune.
Sfida vinta e tempo speso bene, consigliato.
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Magia
Voi lo sapevate che la Allende avesse scritto una trilogia Fantasy? Io sinceramente no.
Pare che le sia stata chiesta espressamente dai suoi nipoti. Ottimi gusti in effetti la di lei discendenza.
E' dunque, lo ammetto con una certa dose di scetticismo che mi sono accostato a questo libro. Stato d'animo che è durato circa, diciamo, 20 pagine? Sì dai. Ci siamo più o meno.
Il tempo al protagonista di arrivare nella foresta amazzonica e tutto intorno a me è scomparso.
Come se fossi stato catapultato in un universo mistico, diverso, fatto solo di odori e rumori. Il resto non contava. Il saperli distinguere poteva voler dire salvarsi o morire.
Grande protagonista di questo libro è la magia.
Non la magia tradizionale alla Tolkien, niente calderoni ribollenti alla Hogwarts.
La magia della natura. Potente. Inarrestabile. Ipnotica.
La natura intesa come essere pensante e discernente, e, soprattutto, donna.
Grande importanza, come del resto in tutti i suoi romanzi, la Allende dà alle figure femminili presenti in questo libro.
La donna, questo universo misterioso, donatore di vita, decisamente un gradino sopra l'uomo nella scala evolutiva in quanto a sensibilità e comprensione dei misteri dell'universo.
Noi poveri uomini non possiamo fare altro che imparare. SAlvo lodevoli eccezioni ovvio.
Un inno alla natura e alla donna e ai suoi misteri.
Lo stile non è proprio il mio preferito. A volte sembra aver fretta di arrivare al punto, ma insomma, parliamo di misera forma, mentre qui grondano contenuti!
Molto consigliato.
A TUTTI!