La caduta
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Dopo le feci magiche, l'urina di vampiro
Secondo volume della serie Nocturna, "La caduta" risente in pieno della cosiddetta Sindrome del Libro di Mezzo, infatti gli avvenimenti rilevanti per lo sviluppo della trama sono ben pochi e tutti condensati nella seconda metà del volume. Ma come sono riusciti gli autori a riempire le prime cento pagine? alternando spiegoni di dubbia utilità, fastidiose ripetizioni di quanto successo nel primo libro e scene che non hanno la minima ripercussione su quanto succede dopo.
La narrazione riprende poco dopo l'epilogo de "La progenie"; non è chiarissimo quanto dal momento che in un punto si parla di settimane intere, eppure una delle prime scene vede Eph e Fet scendere nei tunnel infestati dai vampiri per distruggere la bara del Padrone e quando non la trovano più lì se ne stupiscono come se il loro scontro fosse avvenuto solo il pomeriggio prima. La trama comunque si concentra sui tentativi dei protagonisti di fermare l'avanzata dell'esercito di non-morti, che nel frattempo stanno colpendo aeroporti in tutto il mondo per diffondere la loro piaga; questa resistenza si concretizza sia nella distruzione dei singoli vampiri, sia nella ricerca di un oggetto che potrebbe dare all'umanità una chance contro il Maestro.
Seppur partano divisi, i personaggi si avvicineranno sempre più e, ad eccezione di qualche morte nell'epilogo, li ritroveremo tutti uniti contro il nemico comune. Questo team up non ha una motivazione troppo solida a mio parere, e così anche diverse altre azioni compiute dai sette vampiri Originari: non si capisce in base a cosa scelgano gli umani con i quali si alleano o dei quali si servono, a parte il caso decisamente palese di Palmer, e trovo poco convincente anche la loro relativa inattività nella ricerca dell'arma con cui potrebbero essere sconfitti, soprattutto se consideriamo che hanno avuto millenni a disposizione.
Per quanto riguarda i personaggi, mi sento divisa tra quelli che adoro e quelli talmente sciapi che non so neppure se valga la pena detestarli. Ho apprezzato molto come sono stati gestiti Palmer, Setrakian e Fet; anche Gus e Àngel hanno un paio di momenti validi, seppur siano delle figure di contorno. Dall'altro lato, Nora conferma con ancor più decisione la sua inutilità, mentre Zack si è rivelato ben più fastidioso di quanto non fosse ne "La progenie", ricordandomi anche perché lo trovavo così odioso nella serie TV.
I personaggi acquisiscono un quid nelle scene in cui si confrontano direttamente, si tratti di scontri verbali come nel caso della cena tra Eph e Palmer, oppure di momenti dall'aria quasi familiare, ad esempio la conclusione dell'avvicinamento di Setrakian e Fet. Risultano molto ben scritte e toccanti anche le scene ambientate nel passato di Abraham, oltre a dare diverse informazioni che fanno proseguire la narrazione.
Lo stile non mi mantiene sullo stesso livello quando si tratta di far chiarezza su quale POV dovrebbe avere l'attenzione del lettore, perché nello stesso paragrafo gli autori inseriscono i pensieri di due o tre personaggi diversi. Ci sono poi da considerare anche lo sbilanciamento nel ritmo, che è davvero lento nella prima metà per poi diventare quasi frenetico nella seconda (si ha quasi l'impressione di aver skippato qualche scena), e la presenza del diario di Eph e del blog di Fet; personalmente non penso siano molto in linea con la caratterizzazione di questi personaggi, inoltre non si capisce quando avrebbero il tempo ed i mezzi per scrivere.
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Seconda Libro - Intermezzo di sangue
Il secondo libro di una trilogià è sempre un ponte tra il 1 e il 3 romanzo.
Questo "La caduta" svolge egregiamente il suo lavoro, un romanzo di raccordo che mantiene la promessa di intrattenere e divertire,unica avvertenza non leggetelo se non avete letto "La Progenie" perchè non riuscirete a capire in modo completo sia la storia sia i personaggi.
Comunque una buonissima lettura che si distingue dal ciarpame riguardante i Vampiri che viene presentato di questi tempi in libreria.
Horror da intrattenimento in attesa del volume conclusivo.
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Molto buono, ma per il terzo ci si aspetta di più.
La Caduta è il secondo libro della coppia Del Toro- Hogan.
Il dinamico duo si riconferma non deludendo le aspettative.
Il libro dal punto di vista dello stile è quasi impeccabile. I personaggi presentati nel primo libro sono riproposti ed approfonditi, la lettura è scorrevole e molto piacevole, i colpi di scena e le descrizioni ben calibrate. Questo "secondo appuntamento" risente molto più del primo delle influenze hollywodiane del regista: è questa, di fatto, l'unica pecca.Mentre nella Progenie le dinamiche horror la facevano da padrone, nella stesura del seguito la "strana coppia" ha deciso di privilegiare la componente avventurosa e d'azione. La bellezza del primo capitolo, a mio parere, stava nella forte veridicità (spiegazione scientifica dei vampiri, personaggi senza super-poteri, ma pieni di debolezze, risposte del Governo etc)Nel secondo capitolo questa impronta viene leggermente disattesa. Il libro rimane godibile e piacevole, ma alcuni momenti (per fortuna pochi) sono un po' troppo incentrati su azioni eroiche e lunghi combattimenti che mal si amalgano con il tono che il resto del libro vuole avere.