L'unicorno nero
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ALLA RICERCA DELL'UNICORNO NERO
Dopo aver intrapreso infiniti viaggi con Shannara, mi sono addentrata nella seconda parte dei racconti di Landover,puntando anche sul fatto positivo che i libri di Terry Brooks, seppur non letti in fila uno dietro l'altro, hanno la capacitàdi poter essere letti a casaccio. Mi sono fatta quindi attirare sia dalla copertina, sia dalla trama.
Esistono gli unicorni, ma sopratutto, esiste un unicorno nero?
La storia non mi ha appassionata subito se devo essere sincera, ma solo andando avanti a leggere la trama si è finalmente infittita e si è resa più intrigante, rispecchiando lo stile dello scrittore e quindi il tanto mio amato stile fantasy.
Come non affezionarsi poi al gatto Dirk, che un pò mi risulta copiato dallo Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie; un gatto prismatico che decide di avventurarsi insieme il re Ben, lanciandogli ogni tanto frasi strane e complicate, ma che solo alla fine si scopriranno veritiere.
La storia scivola via molto facilmente anche perchè i personaggi non sono troppi e anche le avventure sono suddivise principalmente in due gruppi; da una parte troviamo il gatto e Ben e dall'altra la silfide Willow che cercherà di recuperare in qualche modo le briglie dell'unicorno per portarle al re.
Ma quale sarà il vero re? A chi Willow dovrà credere nel momento fatidico?
Riuscirà Ben dal canto suo a capire le parole del gatto Dirk e a ritrovare se stesso?
Qual'è la magia che il perfido mago Meeks ha buttato sul povero re?
Non vi resta che leggerlo per trovare tutte le risposte!